Tra Craxi e Mitterrand un ampio arco di intese

Tra Craxi e Mitterrand un ampio arco di intese Qualche ombra sul vertice di Venezia per il raid francese Tra Craxi e Mitterrand un ampio arco di intese I due capi di Stato, accompagnati da 15 ministri, hanno discusso di missili, Cee, rapporti bilaterali - Sul bombardamento di Baalbek «no comment» del presidente del Consiglio ■ Andreotti: «Sono contrario a prove di forza, specie in questo momento» DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Un'ora esatta di colloquio a quattr'occhi dominato dagli ultimi sviluppi del conflitto libanese per avviare il vertice Italo-francese tra Bettino Craxi e il presidente Mitterrand sul binari del confronto di idee m/ranco, cordiale, amichevole, aperto ad ogni tipo di discussione: Però l'eco del raid di rappresaglia effettuato dai Super Etendard della portaerei eiemenceau contro le basi del terroristi flloslrianl e fllokhomeinistl annidati presso Baalbek non poteva mancare sotto le volte dell'austera Sala Respighi, alla Fondazione Cini, nell'Isola di San Giorgio, dove il nostro presidente del Consiglio ed 11 capo dello Stato francese si sono scambiati in solitudine le prime battute ufficiali dell'incontro, senza dovere scomodare gli interpreti. Ai giornalisti il presidente francese si è limitato ad anticipare la sostanza delle conversazioni: «Certo, parleremo a lungo del Libano e di tante altre questioni che riguardano entrambe le nazioni», ma ha evitato qualsiasi dichiarazione sui fatti di Ieri Cosa che, Invece, 11 ministro degli Esteri Andreotti ha fatto subito affermando di «essere sempre stato contrario, in linea di principio, specie in un momento come questo nel Libano, a ogni prova di forza capace di pregiudicare la pace: \No comment da parte di 'Craxi. Contrasti allora imprevisti, clima teso, note stonate, soprattutto inattese? Non si direbbe, dalle facce distese dei partecipanti, anche se di certo 1 drammatici sviluppi me diorientali hanno finito per scompaginare un po' l'ordine degli argomenti meticolosamente approntati dalle rispettive équipes di esperti. Da un lato, dunque, 1 due presidenti hanno approfondito il problema della sicurezza continentale (la Francia, si sa, non intende lasciar conteggiare la sua force de frappe nell'equilibrio negoziale con gli SS-20 sovietici), mentre in gruppi separati di lavoro 15 ministri dei due Paesi hanno affrontato i temi previsti dall'agenda dei lavori che saranno sviluppati stamane nella tornata conclusiva del vertice. Ad Andreotti, assistito da Pandolfi, Capria e Forte, toccato di esaminare con il ministro dell'Agricoltura Rocard, con Chandernagor, responsabile degli Affari Europel, e con la signora Cresson titolare del Commercio Estero, la vasta gamma delle difficoltà sulla via dell'unificazione europea. Sono stati Individuati gli scogli che ostacolano il rlequillbrlo delle risorse interne della Cee, ed il contenzioso con Londra, nonché le numerose Incognite che si presenteranno quando la Comunità comprenderà pure Spagna e Portogallo. Gorla e De Michel is si sono occupati del massicci indebitamenti 'contratti dal Terzo Mondo, dei mezzi e delle Iniziative capaci di stimolare la ripresa dell'economia mondiale; a queste discussioni hanno partecipato 1 ministri delle Finanze, Delors, e del Lavoro, Beregovoy, mentre Altissimo e D arida hanno parlato con Fabius (Industria) e Fiterman (Trasporti) di collaborazione bilaterale nei campi della produttività della ricerca scientifica. Relegati nel dimenticatolo 1 contrasti sorti all'epoca della «guerra del vino» scoppiata sulla scia dolla contestazione (ed 11 rovesciamento di auto botti) da parte degli agricoltori del Midi, nel confronti delle nostre esportazioni enologi' che, anche da parte francese giunge puntuale il coro di lodi sul positivo andamento dei rapporti bilaterali. -Medesima lunghezza d'onda», preci' sa 11 portavoce dell'Eliseo, Mi' chel Vauzelle, per quanto concerne la preparazione del vertice comunitario di Atene, mtnolteplici sintonie in politica estera», ed ancora ^analisi vicine se non addirittura identiche» sul Libano, «rimi larltà di posizioni» sugli euro¬ mmdrinridtpaepcd missili, nonostante il pessimismo mltterrandlano, ribadito più volte, per i negoziati russo - americani di Ginevra; infine «volontà univoca» nel ribadire la disponibilità al dialogo Est-Ovest, pur rispettando alla lettera gl'impegni previsti dalla solidarietà atlantica. Particolare risalto viene poi espresso dalle due delegazioni per l'impulso dato agli scambi culturali al di qua e al di là delle Alpi. L'ambasciatore di Parigi a Roma, Gilles Martinet ricorda 1 venti miliardi di lire spesi lo scorso anno dai Comuni italiani per propagandare le opere del pensiero francese nel nostro Paese. Adesso si prevede, In tempi ravvicinati, la firma dell'accordo sul riconoscimento reciproco del titoli di studio. Restano però da superare certi malumori francesi, In quanto l'Italia non ha sinora compiuto quell'auspicata «scelta europea» nella costruzione degli Airbus A - 300, preferendo invece commissionare all'industria americana 1 cosiddetti «aerei del futuro» con grossa capienza-passeggeri, destinati a servire corte e medie distanze. A parte queste ombre, l'interscambio commerciale continua a procedere a gonfie vele dopo che Parigi sembra essersi messo il cuore in pace nell'accettare lo squilibrio della bilancia dei pagamenti. Piero de Garzarolli 6 Venezia. Il presidente francese Mitterrand e il presidente del Consiglio Bettino Craxi durante il primo incontro svoltosi alla Fondazione Cini sull'isola di San Giorgio (Tclcfoto United Press)