Il basket Usa è una miniera d'oro

H basket Usa è una miniera d'oro H basket Usa è una miniera d'oro Perché il mondo dei «prò» affascina i giocatori di classe come Cureton, pronti a rispondere al primo richiamo - La squadra dei Lakers di Los Angeles ha un bilancio di 25 miliardi DAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES — Visto il favoloso Forum nel grande giorno del debutto stagionale dei Lakers, davanti agli occhi lucidi dei nostri azzurri di basket, proviamo a tornarci il giorno dopo, per esplorare con più calma la struttura interna del pianeta del basket «prò» americano. Il Forum Inglewood, a venti minuti dal centro di Los Angeles, è un'immensa torta alla fragola con panna, perfettamente rotonda, nel messo di un vasto parcheggio. Contiene uno splendido court utilizzato dai Lakers, ma anche dai Kings di hockey, dai Lasers di calcetto, dalla squadra della California di tennis indoor. Il colpo d'occhio è magnifico, le poltroncine, ben 17.505, tutte numerate. Attorno, nei corridoi e nei sotterranei, spogliatoi, palestre, servizi, shops, ma soprattutto un elegante barristorante e gli uffici del clubs che svolgono l'attività nel Palasport, ' Il tutto (impianto, clubs, giocatori, per un valore economico totale calcolato a spanne al di sopra dei cento milioni di dollari) è di proprietà dal 19 di Jerry Buss, cinquantenne multimiliardario originario dell'Arizona. L'impresa polisportiva ha inprimo luogo fini di lucro: e i Lakers, per limitarci al basket, rispondono bene a questo obiettivo strategico. I loro bilanci non sono pubblici, ma il giro d'affari annuo di questa grande squadra (campione Nba '82, vicecampione '83) corre attórno al 15 milioni di dollari, quasi 25 miliardi di lire. Stephen Chase (direttore del marketing) e Josh Rosenfeld (pubbliche relazioni) dichiarano orgogliosamente che i Lakers sono un'azienda che -fa soldi», pur in una situazione non ovunque altrettanto rosea per il campionato professionistico del basket. Nel conto entrano 10 milioni (cioè più di 16 miliardi) di incassi, grazie a quasi un milione di biglietti venduti (da sette a noi-anta dollari) per le ottanta partite della stagione, i diritti televisivi ceduti alla Cbs e a tre tv locali via eteree via cavo, le vendite del programmi stampati, dei souvenir, dei posti nel parcheggio attorno al Forum (3 dollari per auto), i 36 mila dollari per ogni cartellone pubblicitario posto all'interno del Palasport. Al passivo ci sono Invece le spese di gestione, le trasferte della squadra, gli stipendi dei dodici responsabili dell'organizeazlone, del manager Jerry West, dei medici e terapisti vari, del tecnico Pat Riley e del dodici giocatori. Costoro guadagnano complessivamente, quest'anno,4,4 milioni di dollari, si va dall'1,7 milioni di Karim Abdul Jabbar ai 75 mila di Spriggs, mentre proprio ieri, per alleggerire, la massa delle uscite, è stato» tagliato» il contrat to troppo ricco relativamente al valore del giocatore,, di Mark Landsberger, un panchinaro che qui dicono già destinato alla squadra italiana di ForlL Il contratto più pesante avrà però effetto dall'anno prossimo: si tratta dei 2,5 milioni accordati al ventiquattrenne » Magic» Johnson, che per ora guadagna soltanto 300 mila dollari, masi consola, come tutti i suol compagni, conte sponsorizzazioni personali. Ogni giocatore infatti ha libertà di indossare le scarpe che pagano di più. (Jonhson ìe Convers, Jabbar le Adidas, Cooper le Nike, Worthy le New Balance per 150 mila dollari all'anno) e di far pubblicità a' ciò che meglio crede. -Magic» posa perla Spaiding, la Buick e la Seven tip} Karim propaganda la Hatari, la Twa, il Fried Chicken e firma milioni di autografi a pagamento nei grandi magazzini di Los Angeles. Anche in questo, il basket americano è business. Gianni Menlchelli

Luoghi citati: Arizona, California, Los Angeles, Usa