«Sordillo, lei sì che è un tecnico»
«Sordillo, lei sì che è un tecnico» BEARZ9T Ironica replica del et. azzurro ai rilievi del presidente federale «Sordillo, lei sì che è un tecnico» «Se ha già identificato i mali della Nazionale, significa che capisce di calcio; complimenti, io non ci sono ancora riuscito» DAL NOSTRO INVIATO VIENNA — Non c'è mai pace per Enzo Berzot, neppure a Vienna, scelta per stare lontano dai tifosi. Ci pensa il presidente Sordillo ad agitare le acque del Danubio, dove la barca azzurra è approdata* per prepararsi in tranquillità' In vista di Praga, mettendo in discussione il lavoro che sta svolgendo il et. e quello di Maldini nell'olimpica dopo i recenti disastri. • Chiede di uscire dall'equivoco al più presto, con giudizi preoccupati sul «dopo-Zoff», sui centrocampisti che non sanno difendere e sul giocatori che in Nazionale sarebbero impiegati in ruoli diversi rispetto a quelli del campionato. .Se l'avvocato Sordillo ha già identificato i mali di una Nazionale appena neonata, gracile ma destinata a crescere, gli faccio i complimenti per questa sua competenza tecnica: io non ci sono ancora riuscito ma le sue preoccupazioni mi sembrano precipitose», replica Bearzot con una vena a metà fra l'ironia e la polemica, anche se ritiene che le parole del presidente siano stale male interpretate. «Non credo siano critiche né abbiano significato di contrasto o che il bersaglio sia Maldini — aggiunge Bearzot —. Comunque tutto quanto turba la Nazionale, compreso il deferimento di Rossi per questioni legate alla pubblicità, mi da fastidio. Non è la prima volta die accade: il processo del calcio-scommesse si fece addirittura la vigilia degli "europei"di Roma '80». Sordillo arriva stamane a Vienna e Bearzot gli chiederà spiegazioni ma ricorda che «informato delle strategie globali di ricostruzione, era attento, comprensivo ed entusiasta della mia linea, consapevole che la strada sarebbe stata lunga, piena di ostacoli e di dolori» e precisa che il Con sigilo federale gli ha affidato proprio il compito di programmare,la difesa gej 4^>lp 'monijialè^tj^e^o;^^ n «Non si può sentenziare do¬ po la seconda tappa che tutto è sbagliato, dal gioco agli uomini — obietta Bearzot —. Ho voluto questa strada per soffrire meno domani. Se fossi egoista, metterei in campo la squadra migliore del momento, senea badare, all'età e pagherei più tardi,. Io cerco 15 elementi di classe internazionale. Anche il 5-1 di Fiume mi ha offerto indicazioni interessanti su qualche pedina». Quanto alla successione di Zoff, Bearzot si limita a sottolineare «eoe non insistevo su Dino per solidarietà friulana». Come dire che l'ex capitano era sempre il più forte nonostante 1 suoi quarantini anni. Nega poi di impiegare giocatori in ruoli diversi rispetto ai club: «In campo internazionale non si possono centellinare le energie come in campionato. Prima del modulo cerco gli uomini eclettici e, comunque, a me piace giocare, in casa come in trasferta, allo stesso modo. Il regista? Un tempo aveva una zona circoscritta, adesso ha un raggio d'azione pia vasto, alla Falcao, e deve saper attaccare e difendere. Noi, comunque, ne abbiamo fatto a meno in due mundial». ' Circa il concetto, toccato da Sordillo, che l'avvento degli stranieri può rendere più dif¬ ficile l'opera di Bearzot, il responsabile azzurro ripete: «7 club vogliono prevedere nelle Coppe europee con gli assi d'oltre confine. Vedremo' più avanti se è un problema per la Nazionale come lo fu in passato quando gli stranieri coprivano interi reparti. Adesso sono distribuiti ovunque e non dovrebbero impedire ai giovani "leeders" indigeni di crescere». Bearzot infine puntualizza d'aver scelto Vienna per evitare di essere «prigioniero» in Italia dove si respira ancora il clima trionfale di Madrid attorno alla Nazionale nonostante 11 risultati negativi: «Non è vero che il soggiorno viennese sia oneroso sul plano finanziario. Caso mal è un risparmio per la Federazione». Brano Bernardi 1IMIìI»»m&bM Vienna. Bearzot dirige l'allenamento azzurro: in primo plano Tarde!», Altobelli e Gentile (Tel.)
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