Montand cameriere di bistrot, un trionfo di Emanuele Novazio

Montane! cameriere di bistrot, un trionfo Il cantante è tornato al cinema con Sautet, in «Garcon»: c'è il «tutto esaurito» Montane! cameriere di bistrot, un trionfo In programmazione da due giorni, il film fa prevedere il sorpasso di «Le marginai» con Belmondo, gran successo PARIGI — Sara, quasi certamente, il più bel successo della stagione cinematografi-, ca francese. L'attesa che l'ha preceduto e la folla che ne ha acclamato 11 debutto, mercoledì sera, In quarantaquattro sale parigine, sembrano annunciare un trionfo per Corpo», il nuovo film di Yves Montand diretto da Claude Sautet. , I primi due giorni di programmazione fanno prevedere una rincorsa vittoriosa con. l'altro caso della stagione, Le: marginai di Belmondo. Come il pollziotto-Belmondo, il cameriere-Montane! si esibisce in acrobazie audaci, con sicurezza e charme. Non tra auto in corsa e elicotteri sospesi sul mare di Marsiglia, ma tra i tavoli di un bistrot del centro di Parigi (-mi sono esercitato per giorni intéri, a casa», ha confessato Montand: e, per aver l'aria giusta, il tono, il senso del gesto, ha passato ore a osservare i camerieri di una brasserie vicina alla Gare du Nord). La storia è sémplice: un'Incursione nella vita di un capo(wmerlere parigino, Alex (Montand, appunto), sessantanni (l'attore ne ha sessantadue, il regista Sautet ses¬ santa anche lui) che s'innamora di una ragazza misteriosa, Olalre (Nicole Garcia) e Che insegue, dall'infanzia, il pegno di impiantare un parco di divertimenti sulla spiaggia Idi Nolrmoutier, alla maniera di Tati. Un uomo che passa tra amicizie e amori come tra i tavolini del suo locale, con destrezza e fascino. Un solitario, in tondo, un egoista, un cinico che non drammatizza niente. La sua filosofia è alla buona: dal momento che le cose sono come sono, conviene sorridere, se non se ne può ridere, conviene sopravvivere se non si vuol morire. Con Clalre, che aveva conosciuto ancora adolescente, a una festa di famiglia, la storia è tenera all'inizio, poi diventa una passione gentile'. Quando si lasciano, lo fanno senza fracasso, su una spiaggia triste. ì Per disegnare i tratti di Alex, Sautet si è ispirato a uh cameriere di un ristorante parigino, sugli Champs-Elysées, che frequentava abitualmente dieci anni fa insieme con l'autore delle musiche in Oargon, Philippe Sarde. Ma per metterne a fuoco la personalità, ha passato mesi a parlarne con il suo sceneg¬ giatore di fiducia, Jean Loùp Dabadle. -Insieme — racconta 11 regista — noi due inventiamo la vita dei nostri personaggi. Conosciamo ogni loro mania, pensiamo alla loro famiglia, alla casa in cui vivono. Solo quando diventano "veri", cominciamo a scrivere: Per Alex, Sautet ha subito pensato a lui, Montand:. «Il loro è stato un incontro straordinario. Era affascinante osservare Yves recitare. Non si capiva più se era lui a entrare nella pelle del personaggio o il personaggio a entrare nella stia. Montand parlava come Alex, si muoveva come lui: E Montand, che ne pensa, del film? Un gran bene. «£' sema illusioni. Popolare senna essere populista. Tonico, pur essendo pessimista: E di Alex? «Un tipo semplice, simpatico. Che perde sovente: ma io non faccio sempre l'eroe, quelli che vincono. Questa volta perdo. Carino, no?'. 'Emanuele Novazio Montand, un'IdentlflcaTlone perfetta col personaggio

Luoghi citati: Marsiglia, Parigi