Sono finiti i «tempi d'oro» della chitarra marchigiana

Sono finiti i «tempi d'oro» della chitarra marchigiana In crisi l'industria degli strumenti musicali Sono finiti i «tempi d'oro» della chitarra marchigiana , CASTELFIDARDO: **-'. L'industria degli strumenti musicali, uno dei settori por.tanti dell'economia marchigiana, è ormai al collasso produttivo e occupazionale. Costituita da una miriade di piccole e medie aziende che, prevalentemente nelle province di Ancona e di Macerata, occupavano diecimila persone, ha perso in due anni 2500 addetti, in pratica un quarto ideila sua forza lavoro e la tendenza al calo produttivo sta mostrando una preoccupante irreversibilità. In due anni tredici aziende hanno chiuso 1 battenti, ce ne sono altre otto in concordato, quindici in cassa integrazione speciale e sei In ordinarla: una situazione che coinvolge senza prospettive altri duemila lavoratori dal momento che non si prevedono possibilità di rientri. Questo quadro desolante è stato tracciato ieri dalla Fe¬ derazione lavoratori metalmeccanici regionale e dal coordinamento del settore che in una conferenza stampa hanno chiesto al governo, alla Regione e alle associazioni degli industriali di correre al ripari. Oscar Barchlesl, della Firn delle Marche, ha detto che .la produzione di strumenti musicali tradizionali ed elettronici sta lentamente scomparendo tra l'indifferenza, il non rispetto di accordi e di impegni concordati.. . I primi concreti sintomi della crisi furono avvertiti tre anni fa, quando ci si accorse che organi elettronici, chitarre, fisarmoniche e altri strumenti musicali, in genere esportati per il 70 per cento, non erano più competitivi sui mercati esteri. Alto costo del lavoro, mancanza di un piano di settore, dipendenza quasi totale per le componenti di base dall'America e dal Giap¬ pone, portarono In passivo per la prima volta nell'81 la bilancia commerciale dell'i mport-export che era stata sempre largamente in attivo. Per questo il 22 gennaio 1982 era stato raggiunto un accordo tra industriali e sindacati per un programma di interventi da attuare attraverso la costituzione di consorzi. Tali interventi andavano dall'applicazione di nuove tecnologie al recupero della qualità dei prodotti. I sindacati affermano ora che, a distanza di due anni, l'unica realizzazione è stata una maggiore operatività dell'Iselqui, un istituto per la ricerca e la qualità industriale nell'elettronica finanziato dalla Regione. Per il resto il comparto degli strumenti musicali è rimasto escluso dalle provvidenze previste nell'applicazione del piaro per l'elettronica

Luoghi citati: America, Ancona, Castelfidardo, Macerata, Marche