Sugli affari di Sindona consulenti «all'oscuro»

, Sugli affari di Sindona consulenti «all'oscuro» Il prof. Mignoli al processo: «Non sapevamo nulla» • ■ ■ < i ■. .. , , Sugli affari di Sindona consulenti «all'oscuro» MILANO — Continua la sfilata dei personaggi al processo per bancarotta contro Michele Sindona e altri 26 imputati. Dopo banchieri, ragionieri, commercialisti, ieri è stata la volta degli accademici. E' stalo interrogato infatti Ariberto Mignoli, professore di diritto commerciale all'Università Bocconi, consulente del comitato direttivo degli agenti di cambio della Borsa milanese, di parecchie importanti società (tra cui la Rizzoli Editore). All'epoca dei fatti, Mìgnoli era consigliere di Banca Unione, dal 1968 al 1974, nonché consigliere della Ciga, dell'Immobiliare Roma e dell'Edllcentro Sviluppo. Un'ot- «ma- posizione D.er. conoscere ! uàli erano le strategie di Sindona in materia finanziaria e còme il banchiere impiegava i danari dele sue banche per effettuare operazioni un po' ovunque. Ma di tutto questo Mignoli si è detto completamente all'oscuro, «In Banca Unione andavamo sì e no cinque volte all'anno per esami narne l'andamento e approvare i bilanci — ha dichiarato al tribunale —. C'ero un rapporto di fiducia con i direttori della banca e io mi fidavo di loro. Se qualcosa emergeva, era la punta di un iceberg, non sapevo quel die c'era sotto-. Insomma, erano consiglieri di amministrazione che consigliavano poco e amministravano ancora meno. Mignoli ha poi confermato di non essere stato al corrente delle operazioni di Sindona e Bordoni transitate in quegli anni attraverso la Banca Unione:1 dalle scalate alla Rossari e Varzi e alla Venchl Unica per impadronirsi del loro patrimonio immobiliare e per poi lasciarle in dissesto alle transazioni sui cambi | {«nell'estate del 1974 furono in molli a lasciarci miliardi; ha commentato), alla contabilità riservata, ai depositi interbancarl, ai rilievi fatti dagli ispettori della Banca d'Italia. Anche su tre operazioni particolari, per le quali Mignoli prestò opera di consulente, l'accademico ha confermato di non aver mai neppure sospettato che dietro ci fos¬ sero Sindona e Bordoni. Si tratta dell'.Opa» fatta da Sindona, Calvi, e i banchieri inglesi Hambros sulla Bastogi nel settembre 'del 1971, della scalata alla Sarom, perfezionata da Bordoni nell'estate del 1973, e dell'aumento di capitale Finambro. Per le prime due Mignoli ha dichiarato di aver offerto le proprie competenze al comitato degli agenti di cambio per regolamentare in qualche modo l'.Opa», la prima mai effettuata in Italia, nel caso Bastogi, e per studiare alcuni aspetti tecnico-legali della seconda. Per la scalata alla Sarom, la finanziaria del petroliere Attillo Monti di cui Bordoni aveva rastrellato in Borsa il 33 per cento del capitale, Mignoli ha ammesso di aver effettuato servizi di consulenza insieme con il suo collega Piero Schlesinger, ma ha affermato di non aver mai saputo con quali soldi e per coniò di chi fosse effettuata la BWWJwfterSwft * --■ hrjwHA ' h^GiafìfVahcoModolò

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