Trema l'Italia del Nord

Trema l'Italia del Nord Terremoto tra l'ottavo e nono grado Mercalli con epicentro nel Parmense Trema l'Italia del Nord La scossa avvertita da Torino, a Venezia a Firenze - Il sisma a 30 chilometri di profondità: solo questo ha impedito una tragedia di vaste proporzioni - A Parma circa 50 feriti, lesionate gravemente tre chiese, una scuola e tre padiglioni delPospedale Maggiore - La zona più interessata comprende i comuni di Langhirano, Fornovo e Sala Baganza PARMA — Terremoto. Il Nord Italia ha tremato: una scossa lunga, ondulatoria, ottavo-nono grado della scala Mercalli, diranno poi i sismografi. E'àltre cinque di assestamento. A Parma la gente è scappata per strada, raccontano quaranta secondi senza fine, «quaranta secondi di paura, un tuono che viene dalla terra e fa rimbombare tutto-. L'epicentro è stato localizzato sull'Appennino parmense, à quindici chilometri dal capoluogo, tra i paesi di' Sala Baganza, Langhirano, Pomovo Taro e Montecchio Emilia Ma tutto il Settentrione ha vissuto la lunga paura del terremoto, da Torino, a .Venezia, a Firenze, a Genova. A Parma è passato l'incubo, e sembra ancora adesso impossibile, incredibile. Una cinquantina di feriti, molli gravi (due hanno riportato trauma cranico), ma nessuno, assicurano 1 medici, gravissimo. E nella notte, continuano le ricerche, alla luce delle fotocellule, sui sentieri dell' Appennino, fra paesi sperduti. Erano saltate le linee telefoniche, in alcuni posti anche la corrente elettrica: in serata però tutti i' collegamenti «sono stati ripristinati». Elveno Pastorelli, della Protezione civile, è arrivato di corsa., s'è insediato in prefettura e ha organizzato i soccorsi, tenendo i contatti col ministro Scotti. L'allarme è scattato subito: quattro squadre operative della Protezione civite sono state fatte venire da Ravenna, Modena, Bologna e Piacenza, Quei quaranta, lunghi, interminabili secondi avevano fatto temere il peggio. Alle 17 e 28 minuti, quando s'è ferma¬ to l'orologio della Cattedrale: un tuono, poi la scossa, e i muri che si crepano come torti da una forza, invisibile. E cornicioni che crollano, mentre la gente si riversa sulle strade, terrorizzata. Alla fine non sembra vero a nessuno di averla scampata con cosi poco. I danni ci sono, ma dopo la grande paura sembrano niente. Tre chiese (S. Giacomo, S. Cristina e Trinità) hanno forti lesioni; la scuola elementare Mazzini Drago è stata chiusa; tre padiglioni dell'ospedale Maggiore sono stati sgomberati. Circa 400 persone hanno passato la notte in casa di amici. Tutto qui. «Quaranta secondi cosi sono come una vita». In Irpinia era stata una scossa del nono grado della scala Mercalli a provocare il disastro di tre anni fa Quella di ieri era di un grado inferiore, eppure non si conta una vittima. E anche a Felino, Langhirano, Sala Baganza, nei paesi dell'epicentro, i danni sono limitati. Le crepe sul muri, qualche cornicione croi lato a terra, un black out du rato ore, ma già finito. Adesso gli esperti spiegano che se il terremoto fosse avvenuto in . superficie gli effetti sarebbero stati ben altri. •D'altro canto, secondo l'Istituto di geofisica, proprio la profondità del sisma è uno dei fattori per cui il terremoto è stato avvertito in quasi tutta l'Italia Settentrionale. Quando l'ipocentro (cioè il punto nella profondità della crosta ■terrestre ove si gerìera 11 terremoto) è pia profondo, spiegano, l'energia si irradia a distanze maggiori rispetto a un sisma «superficiale». In questo caso una profondità di trenta chilometri ha provocato effetti sentiti fino oltre Torino e Milano. Moltissime città del Nord Italia hanno vissuto momenti di paura. A cominciaredall'Emilia Da Reggio (dove i primi rilevamenti parlavano di un terremoto lungo 42 secondi, andamento ondulatorio: sono saltate le linee telefoniche, è mancata l'energia elettrica) a Ferrara, Modena. Ma anche a Bologna e Piacenza. E poi, via via risalendo la penisola. In Toscana è stato più forte sulla costa tirrenica. E dappertutto linee telefo' niche intasate, vigili del fuoco sommersi da chiamate. Nessun danno, ma gente terrorizzata che urlava di - lampadari che ballavano e armadi che si muovevano». A Genova come a La Spezia. E come in Trentino e Alto Adige. All'osservatorio climatologico di Trento ha fatto saltare i pennini del sismografo. A Vicenza e Venezia a Verona e Padova, il terremoto è stato avvertito nei piani più alti delle abitazioni. E anche allo stadio di Fiume, dove si svolgeva l'incontro di qualificazione olimpica fra l'Italia e la Jugoslavia sono stati sentiti due boati. A Torino il movimento tellurico è stato avvertito soprattutto nei piani alti degli edifici: tintinnio di lampadari, porte aperte, qualche soprammobile caduto. A Milano i centralini dei vigili del fuoco, dei carabinieri e dei giornali hanno raccolto una valanga di teletonate Pierangelo Sapegno (Altri servizi a pagina 2).

Persone citate: Elveno Pastorelli, Mazzini, Mercalli, Pierangelo Sapegno