Che confusione, far pranzo alla tv di Ugo Buzzolan

Che confusione, far pranzo olla tv Nella nuova trasmissione di Raiuno la ((gente comune» mangia e parla di tutto Che confusione, far pranzo olla tv Ma i telespettatori faticano a seguire - Anche su Rai tre un programma sulle persone «come noi» Un v'ecchiSsogno quello di portare gente comune, gente come noi, sul video e farla parlare. Dal video sentenziano, sdottorano, postillano In ogni ora del giorno gente di nome, celebrità, uomini politici, esperti in qualsiasi .ramo del.o*sc$fl$nfe<g dqy«f&*logl, principi del foro, luminari della scienza che affrontano cori autorevolezza le questioni fondamentali della nostra vita, Di regola, invece, la gente comune si affaccia al teleschermo in .due circostanze: quando viene intervistata tra l ruderi di case smozzicate o sulla porta di una baracca In occasione di catastrofi; e quando viene convitata a giochi, giochetti, quiz, cagnare varie In una veste che sta fra lo scolaro Intimorito e il concorrente speranzoso di milioni. Far parlare seriamente, far discutere di cose gravi e importanti la gente comune, ecco il problema. In questo momento — vuol combinazione, vuoi «ondata» — sulla Rai sono In corso due trasmissioni di questo tipo. Stasera prima di cena a Raitre, quinta puntata di «Gente come noi» (intervistatore Guido Davico Bonino, regia di Bruno Gambarotta), e direi che qui il problema è stalo ben risolto nel senso che 1 due ospiti, invitati ad un col¬ loquio cordiale ma molto sottile e serrato, devono rispondere esclusivamente sul loro mestiere o professione (stasera un liutaio e una psicologa) e sul mondo esterno visto attraverso l'esercizio di una attività quotidiana. ., -Più" vasto • e - assai.- più- - rischioso il campo d'azione di «Pranzo In' tv» (conduttore Luciano Rispoli) che va in onda a Raiuno di lunedi In coraggiosa (o temeraria?) con¬ correnza diretta con il «Costanzo show» su Rete 4: è un campo sterminato, senza confini, in cui il discorso saltabecca in libertà. L'esordio l'altra sera non è stato convincente. A parte l'Ideaci far mangiare e bere gli «spiti' sotto il'fuoco delle telecamere (ma siamo sicuri che li mangiare e il bere, in questo contesto, aiuti la conversazione?), a parte le Inutili pause con gli intermezzi di musica leggera, è proprio la sostanza del programma che non ha funzionato. A mensa sedevano le persone più svariate (un sessuologo, ia proprietaria di una boutique, un pensionato, un taxi.sta, una studentessa, e Valeria Mori coni «come cittadina, non come attrice»), e gli argomenti proposti via via erano tra 1 più intriganti e più impegnativi, in un flusso inarrestabile: guerra, pace, Libano, giovani, riforma sanitaria, famiglia, laurea, occupazione, limitazione delle nascite, vecchiaia ecc. ecc. Un po' lavorando di forchetta, un po' masticando imbarazzali e un po' pulendosi le labbra, gli Intervenuti hanno avuto la tendenza a parlare tutti assieme, interrompendosi, accavallandosi, passando confusamente da un tema all'altro, sfiorando appena un concetto, abbandonandolo, ritornandoci su a distanza... Francamente, il pubblico a casa si è sforzato di porgere l'orecchio e di afferrare le discussioni, ma da quel cozzo e groviglio di parole volanti e frasi rotte ha capito poco o nulla. Sarebbe necessaria un'altra struttura di «convegno», se no il pranzo resta riservato a chi mangia, e gli spettatori, sentendosi esclusi, si dirigono altrove. Ugo Buzzolan

Persone citate: Bruno Gambarotta, Guido Davico Bonino, Luciano Rispoli

Luoghi citati: Libano