Arafat cerca di trattare con Damasco Notizia smentita d'una fuga da Tripoli di Tito Sansa

Araf at cerca di trattare con Damasco Notizia smentita d'una fuga da Tripoli Dopo una notte,di cannonate ieri Beirut più calma: riaperto l'aeroporto internazionale DAL NOSTRO INVIATO BEIRUT — Il massacro dei palestinesi fedeli a Yasser Araf at assediati nel campo di Beddawi e a Tripoli, nel Libano Settentrionale, da migliaia di dissidenti del colonnello Abu Mussa, dall'esercito siriano e da reparti libici, forse potrà venire evitato. Un'intensa attività diplomatica a tutti 1 livelli e In molti Paesi è in corso per trovare una soluzione di compromesso mediante la quale possa venire salvato l'onore militare del capo dell'Olp e vi sono 'segni Incoraggianti di possibile successo. Abu Mussa, capo dei rivoltosi, ha teso per primo la mano al suo ex comandante in ritirata, dicendo di essere .disposto ài dialogo» e Arafat, dopo una riunione con i notabili delle diverse Chiese e sette net ' oiiriiclpio di Tripoli, ha de tu - ciie - la guerra e là pace nella città dipendono dalla lor rq decisione», dichiarandosi disposto ad 1 accettare una neutralizzazione dell'abitato «se questa sarà la loro volontà: Ha poi telefonato a Damasco, all'ex primo ministro Araf at cerca di trattare con Damasco Notizia smentita d'una fuga da Tripoli libanese Karame, chiedendogli di intervenire presso il governo siriano per salvare gli abitanti di Tripoli (oltre 400 mila persone). Alle 20,15 di ieri sera la radio falangista libanese ha interrotto le trasmissioni per dare la notizia sensazionale secondo cui Arafat era fuggito da Tripoli a bordo di un elicottero francese che lo avrebbe trasportato su una nave, pure francese, al largo di Tripoli, poi partita per ignota destinazione. A Beirut il portavoce della Forza di pace francese tenente colonnello De Longéaux ha tuttavia smentito la notizia, e poco più tardi il portavoce di Arafat, Abdul Raliman, ha detto che il capo dell'Olp è tuttora al suo posto di comando. Ieri Trinali è stata ancora bombardata, ma meno di lu nedl. Migliaia di persone stanno abbandonando la città, alcune centinaia di esse si sono rifugiate su quattro isolotti poco distanti dalla costa disabitati e senza alcun riparo, altri fuggono in barca verso la Sirla e verso Cipro. Alle informazioni da Tripo¬ li, che inducono a qualche lieve speranza, hanno corrisposto notizie distensive dal resto del Paese, dopo che per tutta la notte non si era chiuso occhio poiché le periferie Nord e Sud di Beirut venivano bombardate in continuazione dalle artiglierie. All'alba il fuoco, al quale solo 1 marines'americani avevano risposto, è stato sospeso e per tutta la giornata le artiglierie hanno taciuto. I voli sono ripresi: l'aeroporto in¬ ternazionale di Beirut, danneggiato lunedi sera dagli obici dei drusi, è stato riparato e riaperto. Lo sciopero è riuscito: indetto in tutto il Libano per protestare contro gli israeliani, che da quattro -giorni hanno chiuso la zona da loro occupata a Sud del fiume Awali, è stato quasi generale. Soltanto i cristiani di Beirut Est, più interessati ai propri commerci che all'unità del Paese, non hanno scioperato. Il governo d'Israele ha parzialmente ceduto, il passaggio sull'Awali è stato aperto ai pedoni. Ieri l'irreale silenzio di una giornata senza cannonate e senza bombardamenti è stato rotto soltanto da un'esplosione nel centro della capitale, in Rue d'Amérique, a due passi dalla Banca del Libano. Era saltata l'automobile di un generale dell'esercito, un druso che lotta contro I drusi; per fortuna non vi sono state vittime. •Temo un attentato spettacolare.— ha confidato un alto ufficiale —. L'obiettivo più facile, perché completamente indifeso, è costituito dagli aeroplani in arrivo che, per at-, ferrare all'aeroporto, sorvolano a quota bassissima, non più di 50-60 metri, e a velocità ridotta, i quartieri degli sciiti di Amai». E, puntando in alto un'arma immaginaria contro un quadrigetto enorme sopra le nostre teste, ha detto: «Far centro è un giochetto per chiunque dei tanti passi armati clte ci sono in giro: Tito Sansa

Persone citate: Abdul Raliman, Abu Mussa, Arafat, Awali, De Longéaux, Yasser Araf