La mafia uccide due ragazzi di Enzo Laganà

La mafia uccide due ragazzi Volevano colpire il padre di una delle vittime o ferocemente punirlo? La mafia uccide due ragazzi DAL NOSTRO CORRISPON0ENTE REGGIO CALABRIA — I killers hanno aperto il fuoco da appena due metri. Dovevano uccidere un uomo, l'hanno mancato, ma 1 colpi di'lupara hanno centrato In pieno e assassinato il figlio della vittima designata, un ragazzo di 10 anni, Domenico Cannata e un suo amico di 14, Serafino Triffirò. Una vendetta mafiosa a San Ferdinando, centro agricolo di 5 mila abitanti a 60 chilometri da Reggio-Calabria, ai margini dell'immensa landa creata con 1 lavori di quello che avrebbe dovuto essere il quinto centro siderurgico. Una misera zona, dove la matir, trova facile terreno. . Hanno assistito in molti alla sparatoria, ma naturalmente nessuno ha visto, dicono di aver amala pena notato l'auto. dalla, quale 1 killers hanno fatto fuoco, pare una «127». La mancata vittima, Vincenzo Cannata, 39 anni. padre di Domenico (alunno della quinta elementare), nullafacente, è stato più volte in carcere per reati contro la persona e il patrimonio. Ex diffidato di pubblica sicurezza è Pasquale Triffirò, padre dell'altro ragazzo ucciso, studente di terza media.. Sono circa le 20 di venerdì. I due ragazzi, mescolati tra,la gente, aspettano di rincasare, se ne stanno sul marciapiede davanti al bar del circolo Enal, sulla via Rosarno, poco lontano dal comando dei vigili urbani. Vicino a loro Vincenzo Cannata, la.vittima designata. Pian plano la folla si dirada. Dall'incrocio, tra le due vie muove una «127», a bordo almeno tre persone. DI fronte al bar l'autorallenta, ma senza fermare. Partono una scarica di lupara e colpi di pistola. La gente si butta a terra, qualcuno fugge, l'auto si allontana a forte velocità, verso la periferia del paese. In terra Domenici) Cannata e Serafi¬ no Triffirò In una pozza di sangue: 1 panettoni e i colpi di pistola li hanno raggiunti in pieno petto. Vincenzo Cannata cerca di soccorrere i ragazzi. Non c'è più nulla da fare, ma 11 carica disperato su un'auto e corre all'ospedale di Gioia Tauro. I medici constatano i decessi. Quando lo cercano, l'uomo è scomparso, si teme una vendetta immediata. Ma nella notte i carabinieri lo rintracciano In casa di parenti. « Volevano far fuori me, sono sicuro, continua a ripetere agli inquirenti. SI mette a loro disposizione, però non ha (o non vuol rivelare) sospetti sui killers. Dopo aver interrogato a lungo nella nottata di ieri decine di persone, 1 carabinieri confrontano le scarse informazioni. Tornano allora a spulciare tra 1 precedenti penali di Cannata: forse 11 è celato 11 nome del mandante, o quelli dei sicari. Si scava anche nelle amicizie più recenti del pregiudicato. Ma non si può neppure escludere a priori l'agghiacciante Ipotesi che vittime designate fossero proprio'i ragazzi. Nei giorni scorsi- potrebbero aver visto qualcosa che non dovevano vedere: piccoli testimoni da far sparire. 1 Se troverà definitiva conferma la tesi dell'errore, ciò vorrà dire che i killers erano alle prime armi. E; possibile, perché la mafia trova sempre più facilmente proseliti tra 1 giovani e i disoccupati (che in Calabria sono duecentomila). LI assolda e li mette subito alla prova. Enzo Laganà

Persone citate: Cannata, Domenici, Domenico Cannata, Serafino Triffirò, Vincenzo Cannata

Luoghi citati: Calabria, Reggio, Reggio Calabria, San Ferdinando