Goria: con questa scala mobile salta il programma del governo di Ezio Mauro
Goria: con questa scala mobile salta 81 programma del governo Il costo del lavoro banco di prova decisivo per il governo Craxi Goria: con questa scala mobile salta 81 programma del governo ROMA — Si va verso la revisione della scala mobile? Un a cosa sota è certa — ci ha detto ieri il ministro del Tesoro, Giovanni Goria —: com'è scritto nella reiasione previsionale e programmatica l'accordo del 22 gennaio è insufficiente per raggiungere gli obiettivi di contenimento del costo del lavoro che il governo si è dato. Per essere chiari: il traguardo di un aumento del costo del lavoro del 10 per cento anno su anno non è raggiungibile cosi com'è oggi in funzione l'accordo. Delle due runa: o si rivede l'accordo, o si rinuncia a quel traguardo, e si cambia {'obiettivo». Sulla carta, tutti i partiti di governo appoggiano la linea di Craxi, dopo la lettera del presidente del Consiglio a Merloni per chiedere alla Confindustria di pagare 1 decimali annunciando Intanto per l'inizio di dicembre la verifica sul problema «della dinamica del costo del lavoro^ Ma sugli obiettivi di questa verifica la discussione è già aperta. I liberali sono i più espliciti. Non criticano la lettera di Craxi a Merloni, ma danno per scontato che la crescita del salari nell'83 risulterà superiore al tasso di inflazione, e tutto questo — dicono —. renderà più difficile la trattativa sulla politica dei redditi annunciata dal presidente del Consiglio. «A dicembre — chiede perciò il pli. con il responsabile economico del partito, Caffarena — la struttura del salario, la copertura della scala mobile, il punto unico dovranno essere ridiscussi, per renderli coerenti con l'obiettivo dell'inflazione programmata: Questo sarà per il governo «il momento della verità» e i liberali già annunciano che «non potranno non trarre le loro conclusioni». Più morbidi i socialdemocratici, che sono schierati con Craxi alla ricerca di un con fronto tra le parti sociali «die valga a definire una piattaforma d'intesa», con la consa pevolezza che «ai sacrifici richiesti deve corrispondere la garanzia dei livelli occupazìo nalU, anche se 1 sindacati — dice il vicesegretario del psdi Massari — devono rendersi conto che il costo del lavoro «non può superare il livello dell'inflazione». Tutta la questione del costo del lavoro — per i repubblicani — è ormai aperta, davanti al governo, dentro la più ampia questione della politica del redditi. Quanto alla disputa sui decimali, secondo il vicesegretario del pri, Giorgio La Malfa, «il testo dell'accordo non si presta a dubbi interpretativi, nel senso die esclude dal computo degli scatti della scala mobile le frazioni di punto: e non mi pare — aggiunge La Malfa — che basti una volontà interpretativa dell'alloro ministro del Lavoro Scotti per chiudere la questione, a meno che la Confindustria non accetti quell'interpretazione». Ecco perché il problema è aperto, secondo il pri, nel quadro della politica del redditi su cui i repubblicani richiamano il governo ai suoi impegni. «E in proposito — dice La Malfa — mi sorprende die il presidente del Consiglio, invece di essere grato al monito del governatore Ciampi e di avvalersene per sottolineare la necessità e l'urgenza di un'azione di risa¬ namento, abbia preferito polemizzare con la Banca d'Italia, finendo per far si che l'opinione pubblica si convinca die il governo non sta facendo il suo dovere». Mentre continua cosi la pressione repubblicana sul governo, anche la de, con Rubbi e con Mìsasi, spipge sui socialisti, sostenendo che è ormai -assolutamente indispensabile assumere senza indugio le iniziative necessarie per dare attuazione alla politica dei redditi». E qui. anticipando lo scontro che già si annuncia sulla scala mobile, si innesta la dura critica del pei alla Confindustria e all'ala «dura» del governo, accusati da Reich! in di avere in mano «carte truccate»: 'Dicono politica dei redditi e patto sociale — scrive l'Unità —• ina in realtà vogliono solo dare un colpo distruttivo al sindacato Per Reichlin, la Confindustria, in cambio di un appoggio a Craxi, chiede al presidente del Consiglio di costringere i sindacati «a rinegoziare in discesa l'accordo di gennaio sul costo del lavoro». Ezio Mauro
Luoghi citati: Roma
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