Il Libano brucia diviso in tre di Tito Sansa

Il Libano brucia diviso in tre A Nord combattono palestinesi e siriani, anche a Beirut si spara, Israele isola il Sud Il Libano brucia diviso in tre Sui campi di fedayn attorno a Tripoli l'incubo di una nuova Tel el Zatar - Arafàt annuncia che «morirà piuttosto che cedere a Damasco» - Nella capitale scontri tra esercito e miliziani sciiti - Ferito ad una gamba un ufficiale del contingente italiano Gli americani rafforzano la loro squadra navale - Sono sessanta le vittime dell'attentato di Tiro contro il comando israeliano BEIRUT — Da ieri 11 Paese è diviso in tre. Al Nord si combatte ferocemente intorno a Tripoli, dove i palestinesi fedeli ad Araf at sono accerchiati dai ribelli di Abu Mussa e dalle truppe siriane. Al'centro, nella capitale, scontri tra esercito e miliziani sciiti (un ufficiale del contingente italiano della Forza di pace è stato ferito da una pallottola vagante) mentre corrono voci di un'imminente rappresaglia americana per il massacro di domenica 23 ottobre. Al Sud l'esercito israeliano ha chiuso ermeticamente la frontiera sul fiume Awali e spara su chiunque cerchi di varcarla. A Sidone, sempre al Sud, il comando militare israeliano ha dato un ultimatum alle autorità civili libanesi, ordinando loro di sgomberare entro la mezzanotte il Palazzo del Serraglio, sede delle amministrazioni civili. I libanesi si sono rifiutati barricandosi nel palazzo. Drammatica la situazione degli uomini di Arafàt nei campi profughi di Beddaui e di Natir el Bared, alcuni chilometri a Nord, di Tripoli. Brucia la raffineria di petrolio di Tripoli, brucia una dozzina di enormi serbatoi di carburante colpiti dai cannoni, un'e norme cappa di fumo nero grava sulla zona. Tra quattro giorni tutto il Paese rimarrà al buio: stanno per finire le poche ' scorte di carburante della centrale elettrica e l'uni ca altra raffineria è nel Sud del Libano, occupato dagli israeliani e ormai irraggiungibile. E11 cannoneggiamento continua, il cerchio intorno ai campi di Arafàt si stringe. Ad oltre trecento viene valutato 11 numero del morti nella lotta fratricida, più di mille sarebbero 1 feriti, speciali autocarri-frigorifero della Croce Rossa Internazionale girano per le colline a raccogliere 1 cadaveri, resti di bambini e di donne vengono chiusi in sacchi di plastica negli obitori degli ospedali. C'è aria di smobilitazione tra i palestinesi di Arafàt, ai quali 1 ribelli hanno fatto saltare l'ultimo deposito di carburante e hanno occupato le pompe di benzina sulla strada litoranea. Asserragliati nelle loro ridotte continuano a combattere, sparano dalle casematte che recano 11 ritratto di Arafàt sorridente sotto la scritta in inglese lo be or voi to be, thièis tlie question. Il momento dell'essere o non essere per i palestinesi è forse arrivato: senza carburante, scarsi di armamento, chiusi da tre lati dà! siriani e dai ribelli e bloccati dai (quarto lato sul mare dai battelli della marina israeliana, non hanno via di scampo. Tripoli potrebbe essere la loro Tel-el-Zatar (la Collina del Timo) dove sei anni fa resistettero per oltre due mesi, venendo alla fine massacrati dai siriani e dai falangisti cristiani allora alleati. I morti allora furono molte migliaia. Ièri Arafàt ha detto che non cederà: 'Combatterò e morirò qui con la mia gente. Vogliono distruggere l'Olp ma non mi piegherò alla Siria». Una speranza, tenuissima, è riposta in un intervento di altri Paesi. Qualcuno conta nell'opera di intermediario presso 11 governo del presidènte siriano Assad del nostro ministro degli Esteri, Giulio Andreotti, che oggi farà visita a Damasco. A Beirut Ieri c'è stato un attentato presso il palazzo della televisione, a pochi passi dalla residenza del primo ministro Wazzan. Secondo una fonte vi sono stati quattro morti, secondo un'altra un morto e alcuni feriti. Negli scontri fra esercito e sciiti è stato colpito ad una gamba anche l'ufficiale italiano. E' il tenente Corrado Giuseppe Melillo, di 28 anni, nato ad Avezzano (ma residente à Torino), comandante del plotone di cavalleg gerì «Lodi». Un proiettile vagante lo ha raggiunto mentre attraversava il piazzale del quartier generale italiano fratturandogli un femore. Nella capitale hanno provocato apprensione anche 1 voli di aerei: dapprima quattro jet militari ad alta quota (pare che fossero israeliani), poi due «F.14 Tomcat» americani levatisi dalla portaerei Eisenhower che sono sfrecciati sopra i tetti. Ma soprattutto ha diffuso paura la notizia data Tito Sansa (Continua a pagina 2 In quinta colonna) Campi Pori» prlnplpilej-r -Comando doli'ONU Autostrada coatlara • • • a> Olivato • « DANNEGGI ATOP»1"» • ma di » • •tasi3 p,anl Tende B PARZIALMENTE 1 Pa,?"° dl DISTRUTTO]2 Planl lliliiiiii / J.IM CRATERE CAUSATO] DALL'ESPLOSIONE" I MAGAZZINO DISTRUTTO '] Palano di D,STra *«•'■"' D Q D Tende 50 metri Ricostruzione dell'attentato al comando militare israeliano di Tiro, con un camion di esplosivo guidato da uh «kamikaze»

Persone citate: Assad, Awali, Corrado Giuseppe Melillo, Eisenhower, Giulio Andreotti, Olivato, Wazzan, Zatar