Tra i ruderi di Cuba a Grenada

ini -A n 4Sk MA '■ SA -»«•_. M Tra 1 ruderi di Cuba a Grenada I soldati americani si apprestano a partire dopo l'intervento, della rivoluzione restano solo slogan sui muri ini -A n 4Sk MA '■ SA -»«•_. M Tra 1 ruderi di Cuba a Grenada La maggior parte della popolazione è soddisfatta dello sbarco - «Una restaurazione, non un'invasione» - Ma ora l'isola s'interroga sul ritorno della democrazia - 11 governatore Scoon formerà la prossima settimana un governo provvisorio di non politici Anche il partito marxista del premier ucciso potrà partecipare alle elezioni? • Ndrincertezza, c'è chi continua a nascondersi NOSTRO SERVIZIO I NOSTRO SERVIZIO ST. GEORGE — E' la democrazia? Il governatore generale di Grenada, Slr Paul! Scoon, ha preso le redini dei; Paese. La settimana prossima ' dovrebbe annunciare la formazione di un governo ad interim. Ha deciso di espellere 1 diplomatici cubani, sovietici e libici. Gli americani vogliono ritirare parte delle truppe, e sino a ieri affrontavano ancora «adoni individuali di resistenza», come ha detto 11 loro portavoce. L'altro giorno abbiamo visto tre prigionieri del soldati Usa sbarcare all'aeroporto di Point Sallnes: negri, quasi certamente gre n adi ni; avevano il sorriso alle labbra, le mani legate da una cordicella. Uno portava due piccole trecce. E' passata una settimana dallo sbarco, la gente digerisce a poco a poco l'invasione, e dice quello che pensa. «Pro/» grida un ragazzino per strada. Un ranger americano steso sul rimorchio di una jepp sorride. Da un quarto d'ora seguiamo un convoglio militare lungo la principale strada dell'isola, fra St. George e Gren vi Ile. E' un paesaggio esuberante, con cascate di vegetazione sin sull'asfalto. La strada, a volte quasi un ripido sentiero, passa attraverso piantagioni di banani e; flamboyant. La gente saluta i soldati, e in quel momento il ragazzino grida «Pro/». Mi1 spiegano che è la sigla con la quale, sotto il regime di Bishop, si indicava l'esercito rivoluzionarlo, People's Revolutlonary Army. Ora, con la stessa sigla—e forse un po' di malizia—si indicano gli americani Camionisti hanno scritto sul loro sutomezzi «Grazie Usa-. Incontro un giornalista americano. Prima di arrivare qui, dice, era contrario all'Intervento. Ma sull'isola non ha trovato nessuno che lo sia. , Gli Usa sono dunque dei liberatori? In un Paese in cui l'U.S. Army è ormai dovunque e controlla le auto ogni cento metri — anche i motori — intorno alla capitale, sarebbe comunque difficile scrivere sui muri ..U.S. Go Home», anche perché di notte c'è il co prlfuoco. E la stessa gente che in questi giorni grida «urrah» ai soldati, due settimane fa applaudiva Blshop che non risparmiava slogan «antimperialisti». Bishop aveva un suo grado personale di popolarità che non aveva nulla a che vedere con il suo «marxismo». Domando a un miliziano perché abbia combattuto sotto la «rivoluzione» — in sensa lato, perché una settimana fa non si è battuto—. E subito precisa che, essendosi slogato una caviglia giocando a. football, si è tenuto lontano dalla battaglia. Dice che «non aveva un motivo particolare per far parte della milizia». Gli piaceva Blshop, semplicemente. E oggi plaude all'invasione. - «Non è un'invasione, ma una restaurazione» dice la moglie di Alistair Hughes, il giornalista che era accanto a Bishop il 19 ottobre scorso. quando l'ex premier venne portato in trionfo dalla folla e quindi assassinato dai militari. Subito arrestato, è stato liberato una settimana dopo. E' corrispondente di molti giornali di lingua inglese e notissimo In tutti i Caraibi. La signora Hughes vuol dire: restaurazione delle liberta imbavagliate dal vecchio regime. In casa Hughes c'è un altro giornalista. Lesile. Pear, che non sostiene certo il contrario. Ha passato due anni in prigione per aver .pubblicato (ha venduto solo 11 primo numero) un settimanale indipendente, The Grenadian Voice, e non capisce perché la Thatcher si sia opposta allo sbarco. Ora sono state promesse elezioni, ma saranno rispetta¬ te tutte le liberta? Su questo punto le opinioni discordano. Tutti pensano che il New Jewel Movemenl, 11 partito d'ispirazione-marxista fondato da Blshop, dovrebbe partecipare alla consultazione; ma non tutti sono sicuri che lo lasceranno fare. Se venisse escluso, le giustificazioni di Reagan crollerebbero. Un altro ospite osserva che gli Stati Uniti non hanno certo sfidato l'opinione pubblica mondiale con il loro gesto di forza per poi rischiare di consegnare di nuovo Grenada ai «marxisti», nel caso in cui questi-vincessero le elezioni. Cosi almeno sembrano pensarla i marxisti. L'ex ministro dell'Industria e della Pesca, Henrick Radix, per esempio, si nasconde, anche se non faceva parte del gruppo di Au¬ stin e Coard. Aveva addirittura lanciato un appello allo sciopero generale in appoggio a Blshop arrestato, ed egli stesso era stato incarcerato. Ora è sparito. A casa, la madre dice che ha preferito darsi alla macchia in attesa di giorni migliori. Eppure, nessuno gli da la caccia. Intanto, la pax americana si instaura in questo Paese tappezzato di parole d'ordine rivoluzionàrie. Il 1983 era stato dedicato ali'«educazione politica», un'iniziativa ispirata da Cuba. Sui muri, slogan insistenti esortano a produrre: « Neppure un'ora senea produzione,., .Educazione è anche produzione». Come-^mpre, gli slogan esaltano quello che manca. A Grenada le terre coltivate sono poche, le strade sembrano abbandonate. In una delle attrazioni dell'isola, il grande, stagno circondalo dalla, foresta, era iniziata la costruzione di un complesso turistico di cui ora resto solo il fantasma. Ed è quando il popolo non t mal chiamato a dare il suo parere che fioriscono espressioni quali: «Il popolo deve partecipare al processo decisionale», vista sulla strada di Point Salines. Per ora, il popolo fa la coda al distributori di benzina per comprare il combustibile per i fornelli. E nei bar commenta, tra Coca Cola e birra: «Qui nessuno voleva il comunismo, perché tutti sono proprietari di gualcosina»; «Bishop era popolare, ecco perché l'hanno ucciso»; «Bishop aveva finalmente accettato le elezioni, per questo è stato assassinato». La vita riprende in quest'isola di casette con veranda azzurro o rosa pallido che su rulofllio ti «rrninnlcrinn I a r i , i i a palafitte si arrampicano lungo 1 pendii rossi di bougalnvillee. Lassù a Fort Frederick, i carri armati, e 1 soldati che fanno asciugare la biancheria sulle finestre della fortezza. Le macerie non sono state rimosse. L'ospedale psichiatrico bombardato per sbaglio ostenta le sue rovine.. Ricompare un uomo dimenticato da anni, malgrado il suo titolo e 11 suo palazzo: Slr Paul Scoon, rappresentante della regina Elisabetta in un Paese che, pur essendo governato da «marxisti», faceva parte del Commonwealth, Scoon è un ex maestro di 48 anni che Incominciò la sua carriera negli uffici del primo ministro rovesciato da Bishop, Slr Eric Gairy. tirannico e corrotto, presente sulla scena politica da 30 anni, e che ha già annunciato 11 suo ritorno. Secondo molti, il governatore generale non ha la statura politica sufficiente. SI è posto nella logica dell'Invasione decidendo di cacciare i diplomatici dell'Est. L'altro giorno aveva dichiarato che gli americani se ne sarebbero andati quando gli abitanti di Grenada si fossero sentiti sicuri: occorrono tre mesi, aveva detto, per rimettere in funzione i principali servizi pubblici, e sei mesi per organizzare le elezioni. La settimana prossima annuncerà la formazione di un governo formato da 12 ministri che non saranno però uomini politici, e questo per imparzialità. Si parla di personalità vicine ad un partito che si definisce di centro destra, il Movimento democratico di Grenada; e come primo ministro si fa il nome di Francis Alexis, docente di diritto, attualmente In esilio alle Barbados. Ma sono solo voci. Meno vaghe sembrano le ragioni che hanno spinto gli Usa a invadere il Paese, «avevano paura del nuovo aeroporto» afferma Lesile Pear. Una pista di tre chilometri che avrebbe potuto accogliere i jet sovietici, e che, quando sarà finita, porterà qui direttamente 1 charter dei turisti americani. Invece di farli passare dalle vicine Barbados. Charles Vanhecke Copyright «le Monde» e per l'Italia «La Stampa» St. George (Grenada). I* foto, scattate da un tecnico olandese, mostrano le fasi dell'abbattimento di un elicotlero Usa. A sinistra, il velivolo comincia a «picchiare»; a destra, si inabissa (Telefolo)