Il Verona non segna e dice addio all' Europa

Il Verona non segna e dice addio air Europa COPPA UEFA Pareggio senza gol a Graz, i veneti pagano gli errori della partita d'andata Il Verona non segna e dice addio air Europa Inutile il tentativo di aggredire i rivali nella ripresa - Gli austriaci, più pericolosi, colpiscono una traversa Sturm Graz-Verona 0-0 STURM GRAZ: Saria 6,5; Feirer 6, Steiner 6; Schauss 6, Breber 6,5, Thonhofer 7; Huberts 7,5, Plchler 6,5, Szokolay 7 (89'Markos.v.),Hoermann 6,5, Jurtin6,5. VERONA: Garella 6,5; Fcrroni 7, Storgato 5,5; Volpati 6, Fontolan 6,5, Tricella 6; Fanna 7, Sacchetti 6,5, Iorio 5, Di Gennaro 6,5, Galderisi 5 (71' Jordan 5). Arbitro: Gyori (Ungheria) 6. DAL NOSTRO INVIATO GRAZ — Il Verona è fuori. I due gol subiti nella partita d'andata l'hanno condannato, visto che ieri non è riuscito a sbloccare lo 0-0 in una partita disputata con meno lucidità di tante altre, cui ci aveva abituati. Anzi, se una squadra al Liebenhau (strapieno, con oltre 5000 veronesi tra i 22 mila presenti) è andata vicina al successo, questo è stalo lo Sturm, non «tempestoso» come vorrebbe il suo nome, ma accorto ncll'impedire al Verona le sue trame abituali. La squadra di Bagnoli aveva programmato attentamente la partita: l'allenatore, temendo che la fatica del match con la Fiorentina si facesse sentire alla distanza, aveva preferito optare per una tattica di contenimento nel primo tempo, che poi avrebbe dovuto trasformarsi in aggressione dell'avversarlo nella ripresa. E cosi è stato, almeno in parte. Perché se i veronesi nella seconda parte non assomigliavano certo all'arrendevole formazione della prima frazione che, addirittura, mai era riuscita a presentarsi pericolosamente nell'area avversaria, è anche vero che la loro azione non è mal stata della sufficiente lucidità. Al Verona, più di ogni altra cosa, è mancata probabilmente la forza d'urto: Iorio e Galderisi (quest'ultimo nel finale rilevato da Jordan) non sono mai riusciti a penetrare pericolosamente nella ben disposta retroguardia dello Sturm, al punto che in tutta la gara il solo Iorio, alla fine, può vantare un tiro indirizzato verso la porta avversarla. Ma anche gli altri abituali «cecchini» del Verona, da Fanna a Sacchetti, da Di Gennaro allo stesso Tricella, nella ripresa costantemente in appoggio al centrocampo, hanno saputo cpeare i presupposti del gol se si esclude all'83', in pieno tentativo dì forcing finale, per un pallone che Sacchetti ha spedito alto da posizione tutto sommato assai favorevole anche se nel colpire la palla 11 giocatole era in equilibrio precario. Per contro gli austriaci, abili nel chiudersi a riccio in' difesa, e pronti a lanciare, veloci contropiedi (guarda caso, Il Verona ha rischiato di «perire» della sua arma migliore) sono andati ripetutamente ad insidiare Garella, hanno colpito una traversa con l'ottimo Szokolay (peraltro ben controllato da Ferroni) all'81' e, proprio al 90', hanno avuto una clamorosa palla-gol con l'appena entrato Marko, capace di liberarsi molto bene ma poi anche di farsi anticipare dal ritorno di Fontolan.' Certo al Verona l'climina- ' ' y a zlonc non può che dispiacere, perché il pareggio dell'andata (2-2) maturò in circostanze sfacciatamente favorevoli alla squadra austrìaca. Ma 11 segno maggiore di quella partita è forse stato lasciato dall'espulsione e dalla conseguente squalifica di Marangon. Ieri la squadra di Bagnoli ha infatti risentito, e non poco, dell'assenza del suo difensore fluidificante, punto di riferimento in ogni manovra offensiva sul fronte sinistro. Storgato si è battuto secondo le sue capacità, che per ora non sono quelle del titolare: Anche Fanna ha penato non poco nel bellissimo duello 'con Huberts, eccezionale francobollatore che non l'ha abbandonato un momento. Anzi, per evitare i pericolosi inserimenti dell'avversarlo, Fanna è stato anche costretto per tutto il primo tempo a tenere una posizione avanzatissima, quasi sempre risultando ben più avanti di Iorio e Gaiderisi, chiamati a turno a ripiegare in aiuto di un centrocampo che aveva un Sacchetti forse eccessivamente nervoso (nella sua zona agiva quel Thonhofer che è stato tra i migliori in campo) e Di Gennaro preoccupato di chiudere ogni varco al pari di Volpati. Certo è che lo Sturm non ha mostrato di valere più del Verona: il male è che grandi imprese, tipo quella della squadra di Bagnoli nel primo turno a Belgrado, non sono mai facilmente ripetibili. E cosi è stato ieri ih una partita i e discretamente diretta, dall'ungherese Gyorl, molto fiscale nel rilevare ogni tentativo di protesta o di chiamata di palla dei giocatori in campo (e i veronesi ci sono cascati troppo spesso) e comunque onesto .nelle ammonizioni visto che quelle date a Storgato, Tricella e Sacchetti per gioco falloso sono apparse tutte legittime. G|0rgio Barberis

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Fanna, Ungheria, Verona