Un intervento di Craxi per scongiurare la «guerra santa» sulla scala mobile di Gian Carlo Fossi

Un intervento di Craxi per scongiurare la «guerra santa» sulla scala mobile Il presidente del Consiglio ha scritto una lettera a Merloni e alla Confindustria Un intervento di Craxi per scongiurare la «guerra santa» sulla scala mobile ROMA — DI fronte al pericolo ormai Imminente di uno scontro durissimo imprenditori-sindacati sul calcolo o meno delle frazioni decimali della scala mobile (che farebbero scattare un punto di 6800 lire in più dal 1* novembre), Craxi ha scritto ieri sera al presidente della Confindustria, Merloni, dopo aver avuto contatti con i ministri del Lavoro, De Mlchelis, e del Tesoro, Gorla. Il testo della lettera non è stato reso noto, ma Informazioni diffuse da ■■ambienti vicini alla presidenza del Consigliar, rilevano che «a Palazzo Chigi si segue con viva.preoccupazione la ripresa delle tensioni nelle relazioni sociali: il presidente Craxi risponderebbe con una lettera alla lettera die gli è stata indirizzata nei giorni scorsi dal presidente della Con)industria: Sembra scontato un caldo invito alla moderazione, a ricercare ogni possibile percorso per evitare un conflitto che avrebbe, certamente, pesanti conseguenze. La notizia è giunta ieri sera mentre il «vertice» della Federazione Cgil - Cisl - UH era riunito (l'incontro è durato fino a notte Inoltrata) per dare una risposta complessiva al governo sui molti problemi sul tappeto. Proprio per i decimali della scala mobile, il •vertice» si è detto pronto ad attuare una 'guerra santa-. Sul problema del calcolo delle frazioni decimali del punto di contingenza, la Federazione chiede un urgente pronunciamento 'Collegiale' del governo a sostegno dell'interpretazione datk dai ministri Scotti e De Michells, giudica deludenti i risultati del confronto con 11 governo su alcune questioni scottanti (fisco, occupazione, investimenti, mercato del lavoro ecc.), respinge nettamente le proposte di elevare a 65 anni il limite massimo dell'età pensionabile e di aggravare le norme sul cumulo tra redditi di lavoro e pensioni di anzianità. Su questi punti il «vertice» ha espresso una posizione sostanzialmente unanime; su altri, invece, sono riesplose con particolare vivacità le divergenze e le polemiche, che ormai da tempo hanno messo in crisi il processo unitario e quasi paralizzalo la vita interna e l'Iniziativa esterna della Federazione (dall'inizio dell'anno è stato possibile convocare soltanto un direttivo e sei o sette riunioni di segreteria). Si tratta, in particolare, di argomenti e di scelte tanto importanti quanto controversi perché Investono in pieno la politica salariale, l'opportunità o meno di porre mano alla revisione del sistema di scala mobile (indipendentemente dalla vicenda dei decimali), la necessità di ristrutturare il salarlo e di ridare fiato alla contrattazione a scapito delle indicizzazioni e degli automatismi, l'esigenza di ridare tono alla professionalità. Ma vi è anche una spaccatura secca su ulteriori aspetti, ad esemplo quello relativo alla modifica del sistema di perequazione delle pensioni proposto dal ministro De Michells: Cgll e Cisl accettano l'ipotesi del ministro del Lavoro (Indicizzazione al 100% per le pensioni di importo pari al doppio del minimo, cioè di circa 650 mila lire mensili, e al 75% per le pensioni medio-alte), la UH è nettamente contraria e minaccia di ricorrere a un referendum nelle fabbriche e negli uffici, ritenendo Inaccettabile una nuova, pesante penalizzazione dei lavoratori dipendenti con reddito medio, fra i quali vi sono anche ormai non pochi operai e impiegati, che hanno versato contributi ben superiori al tetto retributivo pensionabile. Sul «nodo» della scala mobile, che ha occupato buona parte della riunione, lo scontro fra le tre Conlederazionl ha assunto toni molto duri Tutti uniti sul «no» al non recupero dei decimali voluto dalla Confindustria, gli esponenti delle tre centrali si sono trovati su trincee ben diverse non appena si è esaminata la possibilità di modificare il meccanismo di perequazione automatico, superato nel tempo, contestato da più parti, rimesso in discussione in questi giorni da alcuni mini stri e dallo stesso governatore della Banca d'Italia. ••Siamo disponibili — ha al fermato 11 segretario generale aggiunto della Cisl Marini suscitando un immediato irrigidimento della Cgll — a un contenimento dell'evoluzione della contingenza, nel senso di una sua predeterminazione, a patto però che questo s'inquadri in un disegno organico ed equo di politica economica del governo. Cosa, peraltro, finora disattesa'.. Nel caso che la Confindustria insistesse nella sua tesi (di non conteggiare i decimali, a cominciare da quelli che faranno scattare un punto di (J800 lire in più a partire dal 1' novembre scorso), il segretario confederale della Cisl Cabaglio ha Invitato la segreteria a decidere un'iniziativa generalizzata per chiedere alle singole aziende di applicare l'interpretazione sindacale del meccanismo di conteggio: in caso di rifiuto, guerra a oltranza, a tutti i livelli, senza esclusione di colpi. 'Il buon esempio — ha proseguito Gabaglio — dovrebbe essere dato dal governo, corrispondendo un punto in più ai dipendenti dello Stalo e invitando le aziende a partecipazione statale a fare altrettanto'. Per Calbusera e Piccinini della Uil, «più occupazione e un'equa politica fiscale valgono bene una ridiscussione di Ittita il meccanismo della contingenza'. Per. i riflessi interni al sindacato, un altro esponente della Uil, Liverani, ammonisce: «Dobbiamo risolvere i dissensi non attraverso interviste e dichiarazioni, ma attraverso un dibattito fra noi Nella Cgll, la componente socialista guidata da Del Turco sembra propensa a una riflessione in prospettiva, da collégarsi a tutti gli altri strumenti della politica economica; la componente comunista, invece, è molto più rigida nella difesa della scala mobile. ■ Gian Carlo Fossi dntalrpclv

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