L'acquisizione della Toro rafforza la struttura patrimoniale dell'Ifi

L'acquisizione della Tòro rafforza la struttura patrimoniale dell'Iti 'SU IL BILANCIO '82-'83 PRESENTATO IERI AGLI AZIONISTI DA GIOVANNI AGNELLI L'acquisizione della Tòro rafforza la struttura patrimoniale dell'Iti 'SU ;-SUUtile di 14,8 miliardi dopo un accantonamento prudenziale di 6 miliardi -'Dividendo d> 100 lire per le azioni privilegiate e di 50 per quelle ordinarie - Ai prezzi di Borsa le partecipazioni quotate presentano una plusvalenza di 396 miliardi TORINO — L'esercizio •82-83 dell'Iti. (Istituto Finanziario Industriale) si è chiuso con un utile di 14,8 miliardi dilire, al netto di un accantonamento prudenziale di 6 miliardi al fondo rischi e oneri futuri. Il bilancio e la proposta di riparto dell'utile, che prevede l'assegnazione di un dividendo di 100 lire alle azioni privilegiate e di 50 a quelle ordinarle, per un totale di 5850 milioni di lire, è stato approvavo ieri all'unanimità nel corso dell'assemblea degli azionisti, svoltasi sotto la presidenza di Giovanni Agnelli. Il dividendo sarà in pagamento dal 16 novembre. Nella relazione all'assemblea, Agnelli ha sottolineato tra l'altro *il crescente divario che si profila fra la ripresa delle economie più efficienti e la perdurante stagnazione dei Paesi che, come il nostro, non hanno adattato le loro strutture alle esigerne di una crescita non inflazionistica*. I dati dei primi mesi dell'anno indicano «per l'Italia un sensibile calo della produzione industriale mentre negli Stati Uniti — ha aggiunto — l'attività industriale ha ripreso vigore, registrando una crescita tendenziale prossima all'i) per cento, nonostante il concomitante rallentamento dei prezzi*. Per Agnelli la situazione di stagnazione italiana è riconducibile «a due squilibri strutturali nell'allocazione delle risorse: il livello di spesa pubblica che supera il 55% del prodotto interno lordo e la dinamica del costo del lavoro sulla spinta di automatismi generatori di effetti perversi'e perciò abbandonati da quasi tutti i Paesi che li hanno sperimentati*. Nel corso dell'assemblea sono stati forniti dagli amministratori anche altri dati che hanno ulteriormente sottolineato la difficile situazione della.'.nostra economia nel qùfidrb internazionale. L'in nazione, in Italia, è risultata, nel triennio '80-82, superiore di circa 8 punti, e' mezzo ri spetto alla media dei Paesi Ocse e attualmente il divario ha superato i 9 punti. Il debito pubblico ha registrato una progressione preoccupante da 221 mila miliardi nel 1980 (65 per cento del prodotto interno lordo) a 350 mila miliardi nel 1982, pari ad oltre il 74 , per cento del prodotto Inter- no lordo. Di conseguenza il settore pubblico allargato ha esercitato una crescente pressione sul mercato, con emissioni lorde di titoli che sono passate da 142 mila miliardi nel 1980 a 323 mila miliardi nel 1982 e che dovrebbero superare abbondantemente i 400 mila miliardi nel 1983. DI fronte a questo quadro, lo stanziamento dei 6 miliardi al fondo rischi è apparso, per gli amministratori dell'in, doveroso. Da sottolineare che, al netto di tale accantonamento, J'utile è risultato ancora migliòre di quello del precedente esercizio che era stato di 12,5 miliardi con accanto¬ namenti per 2,5 miliardi. Le immobilizzazioni finanziarle dell'Istituto (partecipazioni, obbligazioni convertibili e finanziamenti a consociate) sono ammontale al 30 giugno scorso a 352 miliardi, con un incremento di 95 miliardi rispetto al precèdente esercizio. Tale incremento deriva principalmente dall'acquisizione, insieme ad altri investitori, della partecipazione di controllo nella Toro Assicurazioni, successivamente conferita all'Ifil contro emissione di nuove azioni ordinarle e di risparmio. Dopo 11 conferimento. Tifi detiene il 61 per cento delle azioni ordinarle if il, di cui il 17 per cento direttamente e 1M4 per cento tramite la controllata Carfln. Nell'esercizio '82-83 sono stati ricevuti dividendi da consociate per 29,3 miliardi, con un rendimento deH'11,8. per cento suUc partecipazioni in essere all'inizio d'esercizio,, In particoTàVfe il dividèndo Fiat è stato"dl 17,4 miliardi. Gli altri dividendi sono pervenuti da Ifin't (5,1 miliardi), Unlcem (2.5 jniliardO, Publikompass (^miliardi), Ifil (1,1 miliardi) cLloyd Adriatico (700 milioni). Al 30 giugno '83 l'Istituto presentava uri indebitamento ve$so bancbo,di 19,5,miliardi, debili verso controllate per 62,5 miliardi e crediti verso le stesse per 56,8 miliardi. Nei mesi successivi i debiti verso le banche si sono azzerati e si è anzi costituita una consistente liquidità per effetto dell'incasso di dividendi da consociate (in particolare il 'dividèndi iplatt) e della cessione detta "partecipazione Lloyd Adriatico. La rivalutazione monetarla, per la legge 19 marzo '83, sarà effettuata alla-chiusura del prossimo esercizio e dovrebbe comportare un incremento del valore di libro delle partecipazioni Ifi di circa 125 miliardi e l'iscrizione di una riserva dello stesso importo fra 1 conti di patrimonio netto. In tal modo 1 mezzi propri del bilancio Ifi salirebbero da 253 miliardi del 30 giugno '83 a circa 378 miliardi, prescindendo da altre variazioni. Anche ih prospettiva, quindi — si fa notare all'Iti — la struttura patrimoniale dell'Istituto appare particolarmente solida. 'A maggior ragione se si considera che la rivalutazione monetarla consentirà soltanto un adeguamento parziale rispetto al .valori correnti delle partecipazioni. Infatti, ai prezzi di compenso dell'ottobre '83, 1 titoli quotati dell'Iti presentano una plusvalenza di 396 miliardi rispetto ai valori di libro. Renzo Villare CHE COSA CE NELLA FINANZIARIA fi 3S J Lii.'i HALISI CURlòt tura • HI» VII IONIA | U)VA. —fr|tCONTINfHl| he he lorjfj 88% - - I «*. |lù°y-rf ' ft |,M, | CI NU ""|^ fr| UNISfttT H-}-»| c»ay | —G'SllHl | |jNlMOHAt,Uf^ ?7,8<>:. !it.31-.| ,» _ _ IIA'JlJk 1 ^T|llfl<.IHHHH. (.<.| GS£W ] CD 3 MAunt Minimi J I—^IU'j PBtiM | li I U Mimi» ■ ■■ B'I -•• •«'.':<•. . MIMO nl:& > r QTi'V Vi Imo *<m i\ i •'Or.ù ■■ li Hi

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli, Renzo Villare

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Torino