La crisi economica condiziona il voto del 20 novembre di Giuliano Marchesini

wva La crisi economica condiziona il voto del 20 novembre wva Dopo la sconfitta di fine giugno i democristiani di Piccoli e quelli di Kessler fanno quadrato per tentare l'immediata rivincita - In provincia circa 20 mila i disoccupati DAL NOSTRO INVIATO . TRENTO — Qui la protagonista è la democrazia cristiana, ma non è più 11 tempo dell'-ottimo raccolto» per 11 partito dello scudo crociato. I democristiani vanno incontro alle elezioni regionali del 20 novembre portando li peso della batosta delle politiche del giugno scorso: quasi 11 6 per cento in meno per la de, nel Trentino, rispetto alla consultazione del '79. Non c'era mal stata un'aria cosi greve, nell'ambiente democristiano di Trento, dove anche la scelta del candidati al Consiglio della Provincia, destinato a comporre l'assemblea della Regione, è stata parecchio tormentata, in quella che era una «roccaforte bianca», adesso si va in altalena, dall'autqcrltlca alla speranza di un recupero,In mezzo a dibattiti accesi. Dice Olannl Bazzanellc che lascia temporaneamente la segreteria provinciale del partito per via della sua candidatura: «ci sono stati momenti di confronto, dopo i risultati delle votazioni del 26 giugno, fra le com¬ ponenti del partito. Ma sii arrivati a stendere dei documenti, a determinare una conduzione unitaria,.. In questa zona, 11 dibattito hella de Impegna principalmente i seguaci di Flaminio Piccoli e 1 sostenitori di Bruno Kessler, esponente dell'area baccaglimi. Ora però Bazzanella afferma che la democrazia cristiana «fa quadrato» per queste elezioni: «Sia per la difficoltà del momento, sia per l'esigenza dì contrastare le altre forze politiche', tutte tese a ridimensionare ulteriormente il nostro partito, o ad Impedire che et sia un recupero da parte nostra». In casa dei democristiani trentini, l'autocritica investe anche certi comportamenti di fronte al risultato delle elezioni di giugno. «Data la situazione —osserva Bazza nella — sarebbe stota necessaria un'azione, malto più decisa e incisiva, nel mesi scorsi, qui nel Trentino. L'analisi del voto, andata avanti per parecchio tempo, non univoca nelllndtvtduastlone delle cause della perdita elettorale, ha condotto ad una fase di stallo, quindi a spremere energie più per l'interno che per l'esterno. Così si sono aperti spazi per le altre forze politiche'. Secondo il rappresentante dello scudo crociato, la disaffezione dimostrata da una parte dell'elettorato trentino i nel confronti della de «é dovuta alla visione di un'Incompiuta autonomia, di una buro- era zia eccessiva:' «Uno del grossi problemi è quello dello snellimento delle procedure: Se la democrazia cristiana è In affanno, per gli altri c'è la prospettiva di un cambiamento nella politica della provincia autonoma di Trento, la cui giunta uscente è composta da de e pli. Lo squilibrio tra le risorse del turismo e l'economia delle città, che risen- ' te molto delle crisi, circa 20 mila disoccupati nella provincia, in maggioranza giovani, un apparato burocratico pesante: sono 1 problemi del Trentino che si dispone alle regionali». Enrico Palssan, segretario provinciale del pel, rammenta che qui ci sono. competenze legislative e dotazioni finanziarie Intorno ai 1300 miliardi. «Ma, chiaramente, l'uso degli strumenti autonomìstici Ila reso poco. Perché non ci sono state scelte strategiche sul modo di fronteggiare la crisi. La de ha continuato ad alimentare le risorse per coltivare il proprio retroterra elettorale». L'esponente comunista propone un plano per .roirtpere la tendenza al centralismo': un decentramento dal» la Provincia ai Comuni: «Per l'economia, devono finire gli sprechi, bisogna intervenire nel settore industriale, passando dagli Incentivi ài programmi delle imprese alla diretta partecipazione pubblica azionaria». Palssan riprende 11 discorso sulta de. «/ democristiani stanno perdendo alcuni riferimenti sociali essenziali. Lo dimostrala compilazione della Usta del loro candidati: hanno tenuto ti rappòrto con ti mondo contadino, ma hanno smarrito quello con t ceti Intermedi, urbani, In particolare con commercianti e artigiani». Nicola Zoller, segretario provinciale de) psi, osserva Che nella provincia di Trento, grazie allo statuto di autonomia, ci sono le possibilità legislative e finanziarie «per arrivare alla massima occupazione e ad un benessere diffuso'. «Il fatto che questo non sia avvenuto sta a dtmostrai;ecjjft. t governi protWncfali del passato, e quello attuale nonip/jp,, Stati in grado di offrire uh disegno politico che consentisse di rendere più accettabile la situazione: Dopo.la sconfitta democristiana di giugno e nella previsione di una conferma in novembre, 11 psi si propone nel Trentino come «forza di. governo». «Il nostro partito afferma Zoller — diventa determinante, per dare a questa provincia una prospettiva di governabilità certa». Nel panorama politico di questa zona, anche I autonomismo del pptt (partito del popolo trentino tirolese), ha avuto uh peso nelle precedenti consultazioni elettorali. Come In occasione delle ultime . politiche, il pptt è spaccato in due tronconi: quello di Enrico Pruner, cui è affidato 11 filone cosiddetto storico del partito, che ha punte di conservatorismo nel mondo rurale, e quello del senatore Sergio Fontanari, che si presenta con 11 simbolo della Volkspartet. Nella competizione per 11 rinnovo del Consiglio della Provincia di Trento, si lancia anche la .lista verde». Un crocevia tra passato e futuro, tra vecchie, e nuove generazioni, ecologia, pace, occupazione, diritti civili, cultura, qualità della vita: queste sono le aspirazioni con cui i «verdi» trentini scendono in campo. Giuliano Marchesini

Persone citate: Bazza, Bazzanella, Bruno Kessler, Enrico Pruner, Flaminio Piccoli, Kessler, Sergio Fontanari

Luoghi citati: Trentino, Trento