Benevento, tuffo nel passato senza il noce delle streghe

Benevento, tuffo nel sènza il noce delle Benevento, tuffo nel sènza il noce delle chi il, primo principe di Benevento. , il complesso monumen-. tale di Santa Sofia, con lo stupendo chiostro, custodi-1 sce il Museo del Sanino e le sue preziose collezióni' che vanno da reperti preistorici locali a materiale romano, longobardo e greco. E' aperto al pubblico dalle 9 alle 13, escluso il lunedi. Il Duomo, sorto come chiesa paleocristiana, venne regolarmente rifatto do- te e costruito tutto con pie-, tre, passava l'antica Via Appia. E' ancora .intatto qualche tratto di questalmportantlssimti.via, di comunicazione, ben lastricato, con scasaruote e con passeggiato!. Lungo il viale che conduce alla chiesa delle Grazie, un bue di granito sul suo moderno piedistallo, raffigura il dio Api e forse ornò 11 tempio di Iside, eretto nel pressi dall'imperatore Diocleziano. ANTICAMENTE si chiamava Maleventum o Maluentum, ma i romani ne mutarono il nome in Benevento, dopo la vittoria conseguita su Pirro re dell'Epiro nel 275 a.C. Chi cerca emozioni che affondino radici nella memoria della storia non sarà deluso dallo scenario della citta e del suol dintórni. Chi vuole scoprire un'Italia interessante, anche sé al di fuori delle grandi correnti turistiche, vi può trovare soddisfazione. Con un alone di mistero che non guasta. Alterata dalla fantasia popolare e ancor più da quella del poeti, qui ebbe . origine la famosa leggenda delle streghe che nel Medioevo fece correre per il mondo li nome di Benevento, collegato a un culto demoniaco. Il famoso noce, intorno al quale .avvenivano i sabba delle streghe, non esiste più perché il Papa lo fece tagliare fin dal lontano tempo dei Longobardi. Dalle ultime ricerche di uno studioso .locale, Don Giovanni Giordano, pare accertato che sorgesse nella valle del Sabato a Massaria dei Monaci in località Maccabei, Si può andare sul luogo e respirare l'aria (certo non sulfurea) di questo posto al quale convenivano gli adepti del demonio-da ogni parte del mondo, per pòi tuffarsi nelle memorie di una pitta ricchissima di monumenti antichi, di ricordi, di leggende. In diversi punti la citta presenta gli strati delle civiltà che l'hanno nutrita. L'Arco Traiano è l'opera '.che meglio ha sopportato l'usura del tempo. Nel suol i pannelli riecheggia lo spirito di Roma e del suoi impe, ratorl, Alla fine di via Carlo Torre, che'corre laterale al 1 Duomo, sorge ancora l'Arco del Sacramento, probabil- ' mente un arco onorario e trionfale, ma .è spoglio delle sculture che lo rivestivano. Sul Ponte Lebbroso, che prese il nome da un lebbrosario medievale situato nelle vicinanze,,» cinque arca¬ po ogni terremoto, perciò più o meno ogni secolo. Il danno maggiore lo fece l'ultima guerra, quando si salvò solo la facciata. Anche il campanile è rimasto in piedi: eretto.net 1279, conserva nella sua ' struttura molti marmi romani e una serie di altorilievi tra cui il cinghiale, divenuto poi io stemma di Benevento. Nella città sono ancor vivi 11 ricordo e la leggenda del biondo re Manfredi che qui combatté la s.ua ultima e sfortunata battaglia, 11 26 febbraio 1266., Vinto dalle, falangi di Carlo d'Anglò volle morire da eroe, sul campo, in «co' dei ponte., ricordato da Danto. Del ponte resta solo qualche rudere ed è chiamato dal popolo Ponte della Morella o Al Teatro Romano,,ricostruito sugli antichi ruderi rornani nell'attuale centro storico, nell'estate si rappresentano opere, quest'anno Traviata e Carmen. A settembre, c'è stata la Città spettacolo, quasi una Spoleto campana. A Benevento ci sono anche le tracce lasciate dai longobardi. Sul lato occidentale della citta, presso Port'Arsa o delle Calcari, sopravvivono resti di mura ' abbastanza ben conservate e un fortilizio della stessa epoca, in parte diroccato; La presenza longobarda si nota soprattutto negli edifici religiosi. Santa Sofia, in fondo a piazza Matteotti, dove convive con una vasta fontana e un obelisco aio- e ALBESE (Como) — 11 23 ottobre. Birulada: distribuzione di castagne al forno. ACQU ALAGNA (Pesaro-Urbino) — dal 30 ottobre al 6 novembre. Fiera del tartufo. AOSTA .—'Il 23 ottobre. Finale della «battaglia tra mucche.. Località Crolx . Noire. OARPINETI (Reggio Emilia) — li 23 ottobre. Festa agreste e gastronomica. Frazione Marola. OA8TELNUÒVO DI VAL DI CECINA — Il 22 e 23 ottobre. Sagra delle castagne. CINQUEOERRI (Reggio Emilia) — Il 23 ottobre. Festa della castagna. DRENA (Trento) — Dal 22 al 29 ottobre. Mostra'mercato del marroni. gres san (Aosta) — Il 23 ottobre. Sagra della mela. 1GLESIAS (Cagliari) — Fino a meta novembre. Mostra dell'artigianato del Sulcis. MOMIONO DI MARLIANA (Pistola) — Il 23 ottobre. Sagra del -ballotto», la castagna bollita con aromi. NORMA (Latina) — il 23 ottobre. Sagra .dèlta castagna. ' PARMA — Fino al 31 ot-, tpbre. Mostre, trattenimenti e conferenze dedicate al pomodoro. PORTACOMARO STAZIONE (Asti) - Il 25 ottobre. Festa della vendemmia. PORTICO DI ROMAGNA (Forlì) — n 23 ottobre. Sagra dei prodotti del sottobosco: tartufi,, funghi, castagne, melograni, sorbe. VAGLIA (Firenze) — il 23 ottobre. Sagra della schiacciata. I Un fe REGI perché il cuòre remoto Un fervore di ricerca, di riscoperta, di quanto di più autentico ci ha conservato il tempo. Stùdio ed amore per le origini di una civiltà: gli Etruschi al presente del popolo Etrusco è ancora vivo nella Toscana di oggi Benevento, tuffo nel sènza il noce delle Benevento, tuffo nel sènza il noce delle chi il, primo principe di Benevento. , il complesso monumen-. tale di Santa Sofia, con lo stupendo chiostro, custodi-1 sce il Museo del Sanino e le sue preziose collezióni' che vanno da reperti preistorici locali a materiale romano, longobardo e greco. E' aperto al pubblico dalle 9 alle 13, escluso il lunedi. Il Duomo, sorto come chiesa paleocristiana, venne regolarmente rifatto do- te e costruito tutto con pie-, tre, passava l'antica Via Appia. E' ancora .intatto qualche tratto di questalmportantlssimti.via, di comunicazione, ben lastricato, con scasaruote e con passeggiato!. Lungo il viale che conduce alla chiesa delle Grazie, un bue di granito sul suo moderno piedistallo, raffigura il dio Api e forse ornò 11 tempio di Iside, eretto nel pressi dall'imperatore Diocleziano. ANTICAMENTE si chiamava Maleventum o Maluentum, ma i romani ne mutarono il nome in Benevento, dopo la vittoria conseguita su Pirro re dell'Epiro nel 275 a.C. Chi cerca emozioni che affondino radici nella memoria della storia non sarà deluso dallo scenario della citta e del suol dintórni. Chi vuole scoprire un'Italia interessante, anche sé al di fuori delle grandi correnti turistiche, vi può trovare soddisfazione. Con un alone di mistero che non guasta. Alterata dalla fantasia popolare e ancor più da quella del poeti, qui ebbe . origine la famosa leggenda delle streghe che nel Medioevo fece correre per il mondo li nome di Benevento, collegato a un culto demoniaco. Il famoso noce, intorno al quale .avvenivano i sabba delle streghe, non esiste più perché il Papa lo fece tagliare fin dal lontano tempo dei Longobardi. Dalle ultime ricerche di uno studioso .locale, Don Giovanni Giordano, pare accertato che sorgesse nella valle del Sabato a Massaria dei Monaci in località Maccabei, Si può andare sul luogo e respirare l'aria (certo non sulfurea) di questo posto al quale convenivano gli adepti del demonio-da ogni parte del mondo, per pòi tuffarsi nelle memorie di una pitta ricchissima di monumenti antichi, di ricordi, di leggende. In diversi punti la citta presenta gli strati delle civiltà che l'hanno nutrita. L'Arco Traiano è l'opera '.che meglio ha sopportato l'usura del tempo. Nel suol i pannelli riecheggia lo spirito di Roma e del suoi impe, ratorl, Alla fine di via Carlo Torre, che'corre laterale al 1 Duomo, sorge ancora l'Arco del Sacramento, probabil- ' mente un arco onorario e trionfale, ma .è spoglio delle sculture che lo rivestivano. Sul Ponte Lebbroso, che prese il nome da un lebbrosario medievale situato nelle vicinanze,,» cinque arca¬ po ogni terremoto, perciò più o meno ogni secolo. Il danno maggiore lo fece l'ultima guerra, quando si salvò solo la facciata. Anche il campanile è rimasto in piedi: eretto.net 1279, conserva nella sua ' struttura molti marmi romani e una serie di altorilievi tra cui il cinghiale, divenuto poi io stemma di Benevento. Nella città sono ancor vivi 11 ricordo e la leggenda del biondo re Manfredi che qui combatté la s.ua ultima e sfortunata battaglia, 11 26 febbraio 1266., Vinto dalle, falangi di Carlo d'Anglò volle morire da eroe, sul campo, in «co' dei ponte., ricordato da Danto. Del ponte resta solo qualche rudere ed è chiamato dal popolo Ponte della Morella o Al Teatro Romano,,ricostruito sugli antichi ruderi rornani nell'attuale centro storico, nell'estate si rappresentano opere, quest'anno Traviata e Carmen. A settembre, c'è stata la Città spettacolo, quasi una Spoleto campana. A Benevento ci sono anche le tracce lasciate dai longobardi. Sul lato occidentale della citta, presso Port'Arsa o delle Calcari, sopravvivono resti di mura ' abbastanza ben conservate e un fortilizio della stessa epoca, in parte diroccato; La presenza longobarda si nota soprattutto negli edifici religiosi. Santa Sofia, in fondo a piazza Matteotti, dove convive con una vasta fontana e un obelisco aio- e ALBESE (Como) — 11 23 ottobre. Birulada: distribuzione di castagne al forno. ACQU ALAGNA (Pesaro-Urbino) — dal 30 ottobre al 6 novembre. Fiera del tartufo. AOSTA .—'Il 23 ottobre. Finale della «battaglia tra mucche.. Località Crolx . Noire. OARPINETI (Reggio Emilia) — li 23 ottobre. Festa agreste e gastronomica. Frazione Marola. OA8TELNUÒVO DI VAL DI CECINA — Il 22 e 23 ottobre. Sagra delle castagne. CINQUEOERRI (Reggio Emilia) — Il 23 ottobre. Festa della castagna. DRENA (Trento) — Dal 22 al 29 ottobre. Mostra'mercato del marroni. gres san (Aosta) — Il 23 ottobre. Sagra della mela. 1GLESIAS (Cagliari) — Fino a meta novembre. Mostra dell'artigianato del Sulcis. MOMIONO DI MARLIANA (Pistola) — Il 23 ottobre. Sagra del -ballotto», la castagna bollita con aromi. NORMA (Latina) — il 23 ottobre. Sagra .dèlta castagna. ' PARMA — Fino al 31 ot-, tpbre. Mostre, trattenimenti e conferenze dedicate al pomodoro. PORTACOMARO STAZIONE (Asti) - Il 25 ottobre. Festa della vendemmia. PORTICO DI ROMAGNA (Forlì) — n 23 ottobre. Sagra dei prodotti del sottobosco: tartufi,, funghi, castagne, melograni, sorbe. VAGLIA (Firenze) — il 23 ottobre. Sagra della schiacciata. I Un fe REGI perché il cuòre remoto Un fervore di ricerca, di riscoperta, di quanto di più autentico ci ha conservato il tempo. Stùdio ed amore per le origini di una civiltà: gli Etruschi al presente del popolo Etrusco è ancora vivo nella Toscana di oggi