I premi di Isabella Bossi Fedrigotti
I premi I premi LUGANO — Nato per' valorizzare la lingua italiana in Svizzera e sviluppare i rapporti culturali tra l'Italia e la Confederazione, il premio letterario Ascona ha puntato quest'anno su un'opera «di confine. La giuria svizzera ha scelto il romanzo di Isabella Bossi Fedrigotti Casa di guerra, edito da Longanesi, storia di un incontro (e di un confronto) tra due mondi, quello italiano e quello tedesco, narrati, attraverso le inquietudini e le nostalgie di una piccola famiglia trentina. La giuria italiana, alla quale spettava premiare un'opera inedita di un autore del Canton Ticino, ha scelto La famiglia Beatrice di Arnaldo Alberti, un romanzo che rievoca, tra documento storico é cronaca attuale, vicende tipiche e drammatiche della Svizzera italiana. Della giuria, presieduto da Enzo Bettiza, erano membri Alberto Bevilacqua, Vittore Branca, Davide Lajolo, Mario Luzi,. Ferruccio <'Parazzoli, Paolo-Pontieri, Sergio Zavoli. ACQUI — Verrà consegnato questa sera il premio 'Acqui Storia» a Meir Michaelis, autore del saggio «Mussolini e la questione ebraica* edito da Comunità. Perl l'opera prima sarà pre-, miata Patrizia Dogliani, autrice de 'La scuola delle reclute» (Einaudi): principali da quelle secondarie. So che in un racconto occorre sempre progredire, a rischio di trasformarlo in puro resoconto descrittivo. Nondimeno mi è difficile: passare all'azione senza dedicare qualche riga a questi luoghi segnati dal destino. Nessuno mi toglierà l'idea che questa piccola isola dall'apetto sinistro emetta effluvi che predispongono al dramma. Forse il delitto del-, la Chèze Dieu non sarebbe avvenuto in un paesaggio meridionale, sotto il fogliame degli olivi, al calore di un gentile piccolo raggio di sole...». Oppure: «Le vie del destino sono in genere incomprensibili. E' come se l'apparizione di Trancard in quel mand$ chiuso avesse funzioi.. .|«33| ■ni SE n'è andato Mosca, è scomparso un grande vecchio (ma non poi vecchissimo) dell'umorismo italiano, forse quello che ha go-, àuto di più lunga popolarità. Resta qualcuno a farne le ve-, ci? Ha scritto Oreste del Buono l'altro giorno su La Stampa: «Mosca è un nome abbastanza fondamentale per la cronaca della nostra edu-' cazione o maleducazione». Si potrà dire lo slesso di qualche altro umorista? Mosca era un umorista a cido completo (scrittore, commediografo, disegnatore, traduttore di, classici) e lo si indica come il caposcuola dell'ironia corner-' vairice di questo mezzo secolo italiano (Guareschi, Manzoni, Metz, Marchesi, ecc.). Sapreste indicare dei seguaci o dei sostituii, anche in campo opposto? 0 l'umorismo La scomparsa di
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