I pirati di Drake aprirono la via al colonialismo

La storia della filibusta La storia della filibusta I pirati di Drake aprirono la via al colonialismo LA filibusta, parola magica per far scattare l'immaginazione. Da secoli adolescenti e adulti si abbeverano .alle avventure di quei disperati, violenti e crudeli, che hanno seminato mòrte nel Mar dei Caraibi, arrembando i galeoni spagnoli che portavano in patria l'oro estratto dagli indiani ridotti in schiavitù ,.o Santo Domingo, a Cartagena, Cuba, le perle delle isole venezolane, l'argento del Messico e, più tardi, l'oro del Perù. Il tempo ha rivestito di leggenda quella schiuma dell'umanità, pedine involontarie nel- ■ le trame delle grandi potenze, Inghilterra, Francia, Olanda, che non riconoscevano alla Spagna il diritto di sfruttare tutte le terre scoperte da Colombo. «Quale paragrafo del testamento di. Adamo concede alla Spagna la sovranità intera su quelle terre?» aveva detto Fran- ■ cesco I di Francia, sempre in guerra con ' Carlo V eppoi con Filippo II. Perciò, via libera a pirati, filibustieri; corsari, bucanieri, purché impedissero l'arrivo in Spagna dei tesori che servivano a pagare le guerre in Italia, Francia, Fiandre; e se era necessaria, c'era anche la protezione dei re, da Elisabetta d'Inghilterra a Francesco Ifino a Luigi XIV, il Re Sole, ed anche oltre. I nomi di Drake, Morgan Releigh sono ormai familiari agli appassionati dei 'Fratelli della Costa-, del .Pezzenti del mare- (i protestanti olandesi). A bordo del 'Levrieri della regina-, facendo la guerra di corsa, ottenevano il titolo di sir e godevano dei favori regali. Si trascurava il dettaglio che prima di essere corsari al servizio della regina erano stati pirati. crudeli ed avevano praticato la tratta degli schiavi. Ma oltre la sparuta schiera di nomi celebri, esisteva imo sterminato sottoproletariato della filibusta che agiva in proprio e compiva nefandezze d'ogni sorta. Francois Nau, detto l'Otonese, ad esempio, è noto solo agli specialisti, ma fu il 'pirata più efferato della storia. Incendiava le case dei centri occupati senea un motivo plausibile, passava a /il di spada tuttt ^prigionieri spagnoli che riusciva a catturare. Avendo saputo che a Santo Domingo gli spagnoli avevano impiccato alcuni pirati, egli fece uscire dalla stiva della sua nave quaranta spagnoli che teneva prigionieri, e li decapitò tutti a colpi di spada. Correvano i mari, andavano all'arrembaggio, incendiavano galeoni e città, massacravano, tempre col miraggio dell'oro. Conclusa l'operazione rientravano alla Tortuga, la loro base fortificata e, come l cercatori d'oro del secolo scorso nei saloons, dissipavano in pochi giorni di crapula e lupanari quanto avevano accumulato coi saccheggi. Sono storie vecchie, ma sempre rinverdite da allori letterari e cinematografici. Forse, come pirata, il capitano Silver de L'isola del tesoro è più credibile nel personaggio creato da Wallace Beery che non sulle pagine di Stevenson; però il libro si continua a stampare, mentre il filmè'sepolto nella memoria di pochi. A richiamarlo all'attenzione ha prweduto Paul Butuel con questo suo libro 1 pirati del Caraibi. che Adriana Pancaro Silvestri ha tradotto limpidamente. . Paul Butel insegna storia moderna all'università di Bordeaux, ed il suo libro ha, perciò, l'andamento di uno studio approfondito sul fenomeno della piraterìa, dei corsari e dei bucanieri. Anche se lo avesse voluto, non avrebbe potuto ignorare le incredibili, feroci storie di quel tragi- . ci protagonisti; ma la sua intensione non era di soffermarsi esclusivamente su quel personaggi. La filibusteria, secondo lui, fu l'avamposto della colonizzazione, lo stanziamento degli europei nelle isole e nei paesi di recente conquista e la produzione del nuovo oro, tabacco, canna da zucchero, indaco, legname da costruzione. Agilmente egli descrive la filibusta dalla sua creazione, all'apogeo, al declino, coi patrii governi che, dopo averli sfruttati, ' impiccavano i pirati superstiti considerandoli ormai fuorilegge. La colonizzazione non fu meno tragica e spietata della pirateria; èssendo morti quasi tutti gli indiani, i coloni avevano bisogno di mano d'opera che veniva reclutata con la forza negli angiporti di Inghilterra. Olanda, Francia. I nuovi manovali erano conside- ' rati schiavi; esisteva, infatti, un fiorente mercato di europei venduti à prezzi molto remunerativi. Con l'afflusso sempre più massiccio dei negri catturati in Africa, la condizione degli europei migliorò; il colono aveva carne più a buon mercato, da sfruttare . senza dare conto del suo operato. L'aspetto nuovo della filibusta presentato da Paul Butel sta proprio in questa ricerca del mutamenti sociali che avvenne* o nel Caraibi dalla scoperta di Colombo fino ■ all'affermazione delle colonie anglo-franco-olandesl nelle isole.