Gaber e Jannacci vecchi corsari del rock in Milan

«JaGa Brothers», riuscita operazione revival «JaGa Brothers», riuscita operazione revival Gaber e Jannacci vecchi corsari del rock in Milan Wagner in televisione diretto da Sòlti CORREVA « 1959 e il rock milanese scendeva dalla culla di mamma America e subito dava segni di squilibrio. Le voci {di Celentano, di Baby Gate/Mina) erano sgraziate al massimo, le canzoni facevano pianga pulita della Retorica Sanremese e inanellavano giochi di parole a valanga, le chitarre (più elettrificata che elettriche) tentavano impossibili imitazioni del sound di Presley & Co. Dalla cupezza degli Anni '50,-èra nato chissà come'un alieno allegro: una specie di E.T. svegliatosi spaesato in quél di Milano, più Extra-Terrone che Extra-Terrestre. Giorgio Gaber e Eneo Jannacci facevano gruppo insieme: si chiamavano I due corsari e sotto questa sigla incisero una dossina di brani, alla maniera degli Everta Brothers. Più tardi (ma solo fn un 45 girif tentala stessa strada la coppia Ricky Gianco-Glno Paoli. Sono passati quasi venticinque anni da allora e il duo Gaber•Jannaccl si riforma (occasionalmente, ma chissà.'..) per riproporre alcuni di quei brani con spirito rinnovato. Stavolta guardando più ai Blues Brothers che agli Everly. L'album è un Q disc della CQD e si intitola: JaOa Brothers. Contiene oli hit d'allora; Tintarella di luna, Una fetta di limone, Birra e 24 ore. Iltipo di rock è ov\ vlamente. cambiato: un pò di Pop-rock marca JPFM (nel Lato Uno), un pò di giocosità inarca Madness (nel Lato Due). Il lutto è'spassoso quanto' ben /otto, anche . se non sarebbe stato male rinfrescare la mm^ m a to mal fesamm^" .. Km--. m ■/ tutto, dal soul al jazz e al rock: e il doppio album che Chaka Khan ha inciso con i Rufus resta una delle più belle incisioni di questi ultimi anni, arricchita dal" l'incrocio tralavoce scorticante della Khan e il tessuto sonoro del suo gruppo. Ma anche se questa è musica tipicamente, «nera», non è detto die debba restarsene chiusa nel ghetto del colore: i due rogassi londinesi die formano il gruppo Wham! sono da parecchie settimane il Numero Uno dell'Hit parade britannica; e fanno un funky pieno di classe e di rilassatezza. m. c. Studio 51: .Voi. 6, Musicstarship». Cgd Com 20383. Rufus & Chaka Khan: •Live stompin' at the 8avoy».Wb92. Wham!: «Fantastic» Eplc 25328. che. Per quanto concerne Anthony Braxton, sembra chiaro che egli «trasgrediva» abbondantemente già nel 1968, all'epoca di Three compositions o/ new jazz, registrato assieme a 'Richard Abrams, Leo Smith e Lerol Jenklns, méntre adesso si adagia sovente su quanto egli stesso ha detto. Di Derek Balley è utile una rivisitazione di Improvisation, realizzato nel 1975 hi Italia per la Cramps (Crslp 6202), mentre Terry Riley, assai più di oggi, è affascinante in A Rainbow in curved air (Columbia Ms 7315). Più difficile è prendere posizione prò o centro il trombettista e compositore Jon Hassell, per 11 quale molli giovani musicisti letteralmente stravedono. DI lui si può confrontare il primo album (Vernai eauino.v del 1976, Lovèly music Lml 1021) col recentissimo Magic realism delle EdltionsEG (811-914-1). fay SE l'anno wagneriano volge al termine non vuol dire che le iniziative wagneriane scemino. Anzi, sono proprio 1 due ultimi mesi del 1983 a riservare le azioni più coinvolgenti a livello popolare. La Rete Uno manderà in onda, a partire dal prossimo 8 novembre, uno sceneggiato Kolossal su Wagner: otto puntate nel giorni e nelle ore di maggiore udienza. SI parla di una delle più impegnative produzioni indipendenti mai tentate. Il cast ne è la spia: Richard Burton, Vanessa Redgrave, Sir Lawrence Olivier, Sir Ralph Richardson, Si/ John Oielgud, Ronald Pickup (11 Verdi televisivo). Vi compaiono anche musicisti come Peter Hofmann, il maggior tenore wagneriano di oggi, e il soprano Owyneth Jones. Ci sono ovviamente risvolti discografici. La Decca pubblica in questi giorni, in anticipo sulle immagini, l'album con i brani wagneriani eseguiti come colonna sonora del filmato: I classici e ricorrenti estratti da Tristano, L'Oro del Reno, Siegfrld, Parsifal, Maestri Cantori, Crepuscolo degli dei (Decca)., Alla guida di due diverse orchestre, i Wiener Philharmoniker e la Chicago Symphony, li esegue Georg Solti, che quest'anno ha diretto a Bayreuth un Ring già registrato dalle sofisticate apparecchiature digitali Decca, ma che non verrà pubblicato, com'era in programma, perché i meccanismi di scena erano troppo rumorosi. Forse anche per questo motivo la Decca si prepara a ripubblicare, fra novembre e dicembre, il celebre e pluripre, mlato Anello del Nibelungo registrato da Solti nel primi Anni 70, quando ancora era direttore artistico del Covent Garden di Londra, presso il quale l'allestì in diverse stagioni. La ripubblicazione del celebre box argenteo non coincide con una semplice ristampa: grazie al nuovo sistema di press aggio brevettato dalla Telef unken (dunque anche Decca), denominato DMM (Direct Metal Mastering), il Ring di Solti si è potuto comprimerlo in quattordici dischi, invece che venti (L'Oro del Reno in due!), con conseguente risparmio per chi compra, nonostante la maggiore fedeltà. situazione con un brano nuòvo scritto ap- ' posta. Ma t dischi divertenti sono cosi pochi ormai che questo acquista valore di •segno*. Averne... (come si dice a Milano). Sé un appunto si può fare è casomai alla faccia più esterna del «prodotto* che pare un omaggio alla clandestinità: da nessuna parte in copertina figurano per intero i nomi Jannacci e Gaber. C'è una bella foto di Harari con i nostri vestiti in • nero (anche gli occhiali e il cappello): Gaber si tiene la testa tra le mani, Jannacci con la barba lunga e la faccia da duro pare quasi Celentano. Se non si guarda bene, non si capisce che sono loro. Infatti in un self servlce del disco a Milano, ho trovato questo Q disc non sotto Jannacci, non sotto Gaber, ma sotto Blues Brothers (cioè nella fila di Belushi e Aykroyd). Dato che i dischi si vendono sempre meno è in pieno stile rock paradossale cercare di venderne ancor meno confondendo le acquei Comunque chi volesse documentarsi sulla coppia e riscoprire le incisioni originali d'allora, troverà tutti i brani nell'etichetta Orizzonte, (linea medio prezzo della Ricordi) sotto il titolo: Giorgio Qaber-Enzo Jannacci, o anche sotto quello: I due Corsari. Il confronto ti a le due versioni non guasta: se quest'ultima incisione è godibile e in almeno un caso (Dna. fetta di limone) trascina;! te, quella antica del '59 ha una carica tripla di irrisione e di follia. Gianfranco Manfredi (Eneo Jannacci - Giorgio Gaber): «JaGa Brothers», CGD. ,. .... Carlo M. Cella

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