un tono epico

un tono epico un tono epico Ni 'Et Ni 'EL 1952 Toscanini tornava a Londra dopo tredici anni per due concerti brahmsiani con l'orchestra Philarmonla: in programma le Quattro Sinfonie, l'Ouverture tragica, le Variaeioni su un tema di Haydn. Il direttore aveva 85 anni ed era l'ultima volta che si esibiva a Londra. Fu un trionfo. I concerti gli fruttarono, secondo 1 giornali, Il compenso più elevato che fosse mai stato corrisposto in Inghilterra ad un musicista; la gente per entrare alla Royal Albert Hall aveva fatto-una coda quindici milioni di persone lo ascoltarono alla radio, e — ricorda ancora Harvey Sachs nella sua monografia — dopo il secondo concerto gli fu offerta una corona d'alloro dagli spettatori che avevano sentito le esecuzioni In piedi. La fotografia di quell'avvenimento, cioè la registrazione dei due concèrti, viene ora pubblicata in quattro dischi dalla Fonit Cetra nella collana «Docu¬ AVenezia, la parte finaie della «Biennale Musica 83», intitolata a La scelta trasgressiva, ha dato l'avvio a uno strascico .polemico. E' accaduto infatti che, per la prima volta nella sua lunga storia, il prestigioso festival di musica contemporanea s'è accorto dell'esistenza della musica di radice afro-americana e ha Invitato autori esecutori di gran nome, tra I quali Anthony Braxton, Terry Riley, Derek Balley, Hans Relchel, Jon Hassell, accomunandoli sotto un'Insegna che ad alcuni è sembrata quanto meno tardiva. mento» che raccoglie esecuzioni storiche in decentisslma veste tecnica: pur non . essendo perfetti, i. quattro dischi rendono con sufficiente nitidezza il suono famoso di Toscanini, la trasparenza della sua orchestra che non aveva, allora, rivali per nitore e smagliante presenza di particolari. Com'è il Brahms di Toscanini? Piuttosto diverso da quello che si sente generalmente oggi. E' un Brahms classico, oggettivo, il maestro della forma musicale più che .^esploratore 1 di crepuscolari intimità, i dell'anime.,. Questò^.lhó'n, i vuol,' dire che sta' un. Brahms freddo, distaccato. Ha, per esemplo, Una fortissima tensione di canto. La frase iniziale dei violoncelli nella Seconda Sinfonia, le effusioni melodiche, gli abbandoni al puro lirismo nell'andante della Prima ricevono da Toscanini una spaziatura grandiosa: tutto è teso, ogni nota nasce 11 per 11 in una co use-, quenzlalita assoluta con1 ciò che precede e ciò che segue. Ma la peculiarità di queste esecuzioni sta forse altrove. Toscanini sa benissimo che Brahms, come ha scritto Schoenberg, è il maestro della prosa musicale, vale a dire d'un periodare che esce dalle tradizionali simmetrie fraseològiche per dilagare e diffondersi secondo arcate asimmetriche, di misura e respiro diversissimi. Eppure, il direttóre non rinuncia ad articolare il discorso secondo la sua caratteristica regolarità di scansione. Non che ostenti in primo piano la presenza di una pulsazione metronomlca; no, tutto è fluido e scorrevole, senza neppur l'ombra di meccanicità. Ma, una volta staccato 11 movimento nelle prime battute, vi si attiene con una fedeltà e una regolarità costanti. Slamo agli antipodi di quel che faceva Furtwangler per 11 quale l'elasticità del movimento era la rego-. la, non l'eccezione: in Toscanini, la vita della forma brahmslana scorre entro argini classicamente definiti senza esserne minimamente costretta. Il risultato è una visione epica in cui 1 drammi, i turbamenti, le malinconie, invece di presentarsi come fatti dell'Individuo in crisi sono riassorbiti nella totalità del Tempo che scorre e che tutto travolge e rinnova. Qualcuno potrà forse preferire un Brahms più misterioso e malinconico di quello solare di Toscanini; ma nessuno potrà esimersi dall'ammlrare la nitidezza della concertazione, lo spessore e.Insieme la trasparenza del .tessuto siiUdvlco<a'#r.te:,di.collega^, re lfcvarie parttattrayersoi la fitta trama del controcanti, delle piccole allusioni a questo o a quel tema: tutto un lavoro, insomma, di intelligenza analitica poi mirabilmente risolto nella fluidità naturale del discorso, del fraseggio e del canto. Paolo Gallatati •Arturo Toscanini dirige Johannes Brahms», Documenta 52,4 Lp FonitCetra.

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