Il filosofo e i pupi

n filosofo e i pupi n filosofo e i pupi L9 OPRA del pupi siciliana è stata, per decenni, il pascolo i favorito dagli studiosi del folclore, prima che se ne Invi padronissero i corifei dello strutturalismo. Ma è sempre stata guardata dall'esterno, oggetto di un'ammirazione un po'snob, che chiedeva di prendere bene le distanze. . Barbara Olson e Fortunato Pasqualino la osservano dall'interno, in un mondo del quale sono essi stessi protagonisti. Lei californiana, lui siciliano, entrambi filosofi, hanno dato vita a una singolare compagnia, che impiega i personaggi di legno e di latta per evocare le storie di don. Chisciotte e di Anfitrione, Insieme con quelle di Carlo Magno e di Orlando. Lui scrive i copioni, lei dipinge le scene, entrambi tirano i fili dei loro eroi, dietro le quinto. Oltre il linguaggio delle spade e degli scudi, c'è una sottile ironia socratica, che filtra attraverso il dialogo dello scrittore. La stessa ironia, affettuosa e appena un po' canzonatoria, domina il delizioso libro che porta la firma deVcontugi Pasqualino, appena uscito da Rusconi («L'arte dei pupi» di .Barbara e Fortunato Pasqualino, 191 pagine con molte illustrazioni in bianco e nero e a colori, 16.000 lire). La storia dell'Opra viene ripercorsa soprattutto nel suo rapporto con la sapienza popolare, attraverso riferimenti culturali e antropologici, sempre per immagini. Ci sono i temi, i personaggi, le tecniche di un'arte che e filosofia e spettacolo, fiaba e mistero scenico, ma soprattutto poesia. g, c. •

Persone citate: Barbara Olson, Fortunato Pasqualino