Una sfida agli autori scrivete per le edicole di Piero Bianucci

Mondadori lancia gli «Oscar Best Seller» Mondadori lancia gli «Oscar Best Seller» Una sfida agli autori scrìvete per le edicole co di Giovanni RabonU, cita il successo dei libri della Fondazione Valla -Le vite dei Santi». «C'é una forte esigenza di saggistica religiosa, ma fino a poco tempo fa i dieci grandi editori italiani non se ne erano accorti. La saggistica politica ha avuto un tracollo, ma si è Irrobustita quella di attualità politica. Questo spiega il successo di Biagi, Scalfari, Piazzesi. Ma è un libro economico e popolare che si gioca la battaglia dell'editoria». Su questo terreno la Mondadori scende in edicola e in libreria con una nuova Iniziativa. 81 chiamerà «Oscar Best Seller», un periodico mensile a prezzo fisso, 3500 lire, in uscita ogni secondo i martedì del mese.. Ottantamila copie che arriveranno in edicola libri composti su due colonne, con disegni all'interno e sponsorizzati in quarta di copertina. Oli autori: i grandi fabbricanti del romanzesco: Bette Bao Lord, Ken Follett, Robbins, e, perché no, Màrquez. Lo stesso titolo, ma in altro formato, arriverà anche in libreria, con una tiratura di 20.000 copie al prezzo di 4500 lire. E' un vero esperimento a un prezzo contenutlssimo, che servirà a dare una radiografia di tutto lo stato degli Oscar. Ma anche, sembra di capire, il progetto di una saldatura fra gli «Harmony» e percorsi di lettura più godibili e impegnativi. E gli italiani troveranno posto in questi «Best Sellerà»? Per Leonardo Mondadori questo interrogativo è una personale sfida. -Intanto —risponde—ci sarà subito un Luca Goldoni. Ma l'obiettivo è quello di convolgere altri scrittori italiani, invitarli a pensare e a scrivere direttamente per questa collana. Lo dico a Frutterò e Lucentini, a Soldati, a Bevilacqua, a Chiara, ma lo dica ad altri... a tutti quegli scrittori che hanno desiderio di accettare la sfida. Invece di vendere 60-80 mila copie a 15.000 lire perché non provare a venderne tra le 100.000 e le 200.000 in edizione economica, subito. E ciò non escluderebbe una possibile edizione per le librerie. Riusciremmo cosi a trovare il pubblico Indizi di antichissime ma non rozze conoscenze astronomiche si trovano in ogni angolo del pianeta: dai Maya che avevano elaborato un calendario fondato sulle posizioni di Venere, alle tribù africane, che conoscevano perfettamente il moto lunare, fino al navigatori polinesiani capaci di percorrere in canoa rotte di migliaia di chilometri con l'unico ausilio delle stelle e del Sole. E dobbiamo ai cinesi la conoscenza della supernova del 1054. Naturalmente c'è anche il rischio di confusioni dovute ad eccessi di entusiasmo. Negli Anni Quaranta due antropologi francesi Marcel Orlatile e Germaine Dieterlen, scoprirono presso il popolo africano del Dogon, nell'attuale repubblica del Mail una sconcertante mitologia dalla quale risultava nota a quel popolo primitivo l'esistenza del satelliti di Giove, degli anelli di Saturno e addirittura di Sirio B, la stella nana bianca visibile nel pressi di Alfa Canis solo con i più potenti telescopi Non solo: 1 Dogon affermavano anche che queste stella «é l'oggetto più pesan¬ del periodico, che ha abitudini diverse, che è privo di sacralità. Questo tentativo va fatto, gli scrittori italiani vorrei che non perdessero quest'occasione. £' nell'interesse comune». In questo progetto ambizioso e affascinante 1 nuovi Oscar dovrebbero dare il là ad una operazione di nuova immagine dell'economico Mondadori: nuove collane, divise per generi (filosofia, storia, religione, narrativa, eoe), ridisegnate e accompagnate da un lancio di un miliardo e mezzo l'anno. Fra tre armi verranno tirate le somme. Siamo in un momento felice — conclude Leonardo Mondadori — cioè siamo in sintonia con il mercato. Abbiamo trovato un pubblicò giovane con Màrquez. Non solo, pensi che all'ultimo Festival Nazionale dell'Unità eravamo in testa alle vendi' te. Cosa che una volta toccava alla Feltrinelli, all'Einaudi, agli Editori Riuniti. Que sto momento felice vorremmo che ora toccasse gli Oscar». t Nico Orengo te che esiste» (e in effetti Sirio B è cosi densa che un centimetro cubico della sua materia peserebbe sulla Terra due quintali). Subito si scatenarono le interpretazioni più avventurose: i Dogon erano forse stati visitati da un'astronave di alieni proveniente da Sirio B? Brecher e Sagan hanno proposto una spiegazione molto più cauta: le informazioni su Giove, Saturno e Sirio B possono essere giunte al Dogon attraverso missionari gesuiti e quindi essere state integrate in miti precedenti Queste contaminazioni ben note agli antropologi non intaccano le potenzialità scientifiche dell'archeoastronomia. Da essa gli scienziati stanno ottenendo informazioni preziose sulla comparsa di antiche supernove, sulla deriva dei continenti sul rallentamento della rotazione terrestre rivelato dall'osservazione di eclissi avvenute molte migliaia di anni fa. In fondo, davanti al cielo stellato, le domande dell'uomo sono rimaste sempre le stesse dal neolitico fino a quest'epoca del computer: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? Piero Bianucci

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