Le mani che palpano

Le mani che palpano Le mani che palpano «...E si potrebbe fare un sottile studio su l'espressione di quelle mani che misurano col tatto D valore della cosa. Cè la mano che, nel prendere l'opera bella e preziosa, ha un leggero tremito. Cè la mano che palpa a lungo, con una specie di voluttà delicata, strofinando un rilievo per metterlo meglio in luce, accarezzando una rotondità per gustarne la mollezza, battendo piccali colpi per provarne la sonorità della materia, seguendo nei minimi meandri una cesellatura, dolcemente, lentamente, quasi come si trattasse di un corpo di donna. Cè la mano rude che fa ballare nel concavo della palma l'oggetto, curandosi soltanto del peso. Cè la mano che preme con forza In diversi punti, curandosi soltanto della resistenza. E cosi via. Da quel rapido passaggio dell'oggetto tra le persone che vogliono comprare si può quasi con sicurezza giudicare del gusto, della intelligenza, del sentimento di cia. scun amatore...».