L'uomo non ha città

L'uomo non ha città L'uomo non ha città Consideriamo la vita di Churchill: prese parte nella battaglia di Omdurman ad una carica di cavalleria che sarebbe stata interamente comprensibile a Plutarco o Joinville; nel suo ultimo governo Churchill vide la costruzione di una bomba ad idrogeno in Gran Bretagna. Sotto la pressione delle radicali ■ trasformazioni di vita causate,dalla. rivoluzione industriale, scientifica, tecnologica e in ultimo dalla rivoluzióne dell'informazione, sopraffatto da forze globali, centrifughe che non può né capire appieno, né integrare naturalmente nella sua vita quotidiana, l'uomo moderno s'attacca alla parte atàvica della propria identità. Cerca radici contro la vertigine. Sono convinto che il fiero tribalismo linguistico che cova sotto la cenere dei paesi baschi, nelle Fiandre, fra i Bretoni, in Alto Adige, in cosi tante regioni dell'India è un sintomo cruciale di questa ricerca di stabile identità psichica e sociale. Nella tempesta della dispersione e uniformazione moderna, la lingua nativa — anche se deve essere risvegliata e sostenuta artificialmente, come accade nel Galles o in Scozia — offre un punto di focalizzazione che funge da talismano, da assicurazione contro i 1 frantumarsi dell'identità. Uguale funzione hanno le frontiere: la parola stessa ha' un'origine militar-difensiva, rifacendosi al campo trincerato. Dietro muri, palizzate, fossati, uomini e donne hanno cercato di concentrare e preservare la loro identità etnica. Si sono sforzati di spazializzare il tempo, per cosi dire, di fare di uno spazio fisico il luogo sorvegliato del loro (largamente immaginario) passato storico. In questo senso — e il regime della Germania orientale è pienamente conscio del paradosso — le funzioni e gli effetti di una frontiera sono essenzialmente rivolti all'interno. Chi e che cosa escludono conta meno di chi e che cosa contengono. Una spiegazione psicologica o sociologica è spesso un mascheramento prudenziale di eventualità metafìsiche e perfino teologiche. Può darsi che l'origine del nostro impulso a rinchiuderci si situi ad un livello più profondo rispetto alla politica di nazionalismi e della competizione economica ed anche al panico della psiche di fronte al mo¬

Persone citate: Churchill

Luoghi citati: Galles, Germania, Gran Bretagna, India, Scozia