Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica Libertà di pensiero •e voto segreto • L'intenzione manifestata 'dal governo di Impedire, con gl'abolizione del voto segreto, ■che i parlamentari esprimano un'opinione che può dissentire dalle prese di posizione dei 'partiti, assume un'inquietante aspetto di carattere assolutistico, quasi a preludio di analoghe e temibili situazioni che potrebbero, in futuro, riversarsi su tutti gli italiani. | In quanto: reso legislativamente valido il principio per cui, a favore del partito, si •debba sacrificare la coscienza del singolo, è facile temere ■che anche 11 responso del popolo potrebbe venire modificato da votazioni espresse con formula non segreta. Da questo all'annullamento completo delle votazioni (peraltro rese inutili) il passo sarebbe breve. ';' Poiché, per ora, non slamo ancora uno Stato a regime totalitario, dovranno venire accettati anche quel «franchi tiratori., che, a volte, non hanno la stessa idea del partito 'che rappresentano. Se si costringe, si falsifica o si sopprime la libertà di.pen 'siero l'uomo verrà condizlo-nato alla sopravvivenza di automa. i Ferruccio Bertolotto, Torino Segretario provinciale partilo naz. pensionati Polemica sulla biblioteca Ho letto l'articolo dal titolo . Naufragio di una biblioteca Idei prof. Luigi Firpo pubblicala da La Stampa il 16-10-1983 Non mi meraviglia che il problema della biblioteca della facoltà di lettere e filosofia di Napoli abbia destato l'interesse del prof. Firpo. La mia meraviglia nasce dalia sor presa che uno studioso del 11- vello del prof. Firpo abbia costruito lo scritto su informazioni parziali, spesse tendenziose, talvolta addirittura ca.: lunniòse, avvalendosi ' di .smozzicate citazioni di documenti ufficiali della facoltà, che egli non ha consultato e ' dei quali quindi non conosce •^lé stesure complete cosi come ne ignora il contesto. Non mi 'risulta, infatti, che il prof, ,;: Firpo abbia mal seguito la lunga e complessa vicenda della riorganizzazione della ' facoltà nell'edificio monumentale di San Pietro martire, che egli, credo, non abbia mal visitato nella sua attuale sistemazione. Ciò che dispiace, anche se nprpaCs a a a a e e non sorprende, è il tono complessivo dell'articolo, ben riassunto nell'affermazione perentoria: «Napoli continua a fare scempio di se stessa». Chi, come 11 prof. Firpo, per i suoi impegni professionali e culturali non disdegna di frequentare Napoli, potrebbe, prima o poi, compiere una più attenta riflessione della realtà napoletana. Se lo facesse, forse, enuncerebbe qualche sentenza in meno, a vantaggio d'una più approfondita considerazione dei reali valori della città. Fulvio Tessitore preside facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Napoli La risposta del preside tocca problemi generici ed elude l'unico punto che conta e cioè chi e come ha collocato cumuli di libri preziosi in locali umidi, non collaudati, non idonei, provocando ingenti danni. I.f. i Per ricordare il 4 novembre Si parla molto di «recupero dei valori», ma pare che 1 risultati lascino alquanto a desiderare. Tra i «recuperi» in cui credere ne avrei almeno uno da proporre: la festività del Quattro novembre/con li suoi contenuti, alla esatta scadenza anche se infrasettimanale. Sarebbe l'occasione per ritornare a celebrare degnamente quello che significò la definitiva Unità d'Italia, Fu un conflitto doloroso e non privo di errori tattici, ma la popolazione di allora mostrò larga propensione all'intervento e 1 milioni di profughi veneti rifugiatisi In Lombardia (e non in Austria-Ungheria) confermarono 11 loro desiderio di annessione all'Italia. Dobbiamo ritrovarci.ancor oggi, tutti, nel significato di una Unità, nazionale che non sia solo formuletta politica di temporanea necessità, ma ri' spetto della storia e dei sacrifici passati per quanto si conquistato. Ciò diverrebbe un alto riferimento per meglio operare con onestà e lealtà verso la nazione e le sue istituzioni, ognuno perle proprie competenze. Di questo giorno si deve nuovamente parlare e festeggiarlo, esponendo t tricolori nelle scuole e nelle piazze, come fa ogni Paese al mondo per il proprio. Daniele Carozeì, Milano Seguono altre firme I^a Resistenza senza idoli Leggo (La Stampa del 9 ottobre) che a Valdastlco un gruppo di persone ha contestato la concessione della medaglia al valore partigiano, per fatti accaduti a fine aprile 45. Non conosco tutta la storia e perciò non mi sento di esprimere giudizi. Ritengo tuttavia che questo, e altri fatti, potrebbero costituire motivo per rivedere il troppo che fino ad ora è stato passato come storia della lotta partigiana. Rivedere non solo dal punto di vista di quanti hanno utilizzato la lotta partigiana per crearsi vitalizie e spesso cospicue rendite, ma anche di quelli, non molti, per cui la lotta partigiana è stata soprattutto una sofferta scelta di campo, una assunzione di responsabilità, un pagare in proprio. Quelli che alla fine sono rientrati, senza avanzare diritti, alla vita civile. I giovani, che della lotta partigiana hanno un'idea molto spesso trionfalistica e fondamentalmente errata, potrebbero trarre molti insegnamenti, apprendere la necessità di affrontare la vita con la stessa decisione con cui. altri giovani hanno affrontato i problemi della guerriglia ih cui 11 combattimento, l'imboscata, la stessa morte non sempre costituivano l'aspetto piti importante. Ho fondato timore che una tale revisione non possa risultare gradita ad un sistema che ha eretto troppi idoli. Carlo Riboldazzl, Arborio Un altro tram è già passato Giapponesi e americani si sfidano nella corsa al computer superveloce. Il mondo occidentale sta vivendo una specie di «rivoluzione informatica» destinata in pochi decenni a cambiare radicalmente il nostro modo di vivere. O almeno quello delle nazioni maggiormente industrializzate. In Italia che si fa? Lo stato della ricerca è giudicato insufficiente, e non solo dagli esperti di altri Paesi. Abbiamo perso finora moltissimi «tram», limitandoci ad accodarci ad altri e diventando estero-dipendenti anche per molti tipi di tecnologie. Uno sforzo nel settore informatico potrebbe forse consentirci non certamente di competere con i cervelli di Tokyo o della Silicon Valley, ma almeno di ridurre in futuro l'importazione di questo genere di prodotti e certamente di pagare meno «royallles» in costosissimi dollari. Enrico Di Martino, Bologna Una lettera » a 9 km al giorno Voglio segnalare un ennesimo caso di .disservizio da parte delle Poste italiane, un nuovo record di lentezza. Un pIlco,|bontenente stampe con lettere «péditorrji il 22 settejulbre'4?8* da; Genova e dtrett£.:^tfÌrU.Germania a Langcn (dfetaiitìì 10 km da Francarne), mi § giunto solo ti 19 ottóbre #f Ciò mi ha spinto a fare 11 seguente conteggio: se da Gfirtòva a Chiasso sono esattamente 204 km, per percorrerli questo plico ha Impiegalo esattamente 22 giorni, viaggiando alla velocità record di 9,23. tan al giorno. Per l'epoca^ne^ mo, direi tran troppo! In.qui ho tolto n.at1 .-quale vlvla" ente un po' mio conto, lmente tre reprsa da giorni pe Chiasso a Giovanni Darfeca, Langen I nostri fa inviati i Scrivo aneliS.sotto l'effetto emotivo della strage della forza di pace nel Libano. Da molti giorni desideravo esprimere il forte dupblqfrj| costituzionalità circa l'invio del nostri ragazzi di leva in Libano : 1) La Costituzione recita che l'Esercito ha il «sacro do vere di difendere la Patria. 2) L'unica forza di professionisti veramente internazionale di pace è e deve essere POtiu. 3) La coerenza vorrebbe l'invio dei nostri ragazzi anche in Afghanistan, Iran-Iraq, San Salvador ecc., ed è troppo ovvia l'assurdità. Sono veramente amareggiato .che i politici,, la magistratura, la stampa e tutti i difensori dei-diritti civili non abbiano denunciato l'ingiustizia, pur se motivata da nobili principi, dell'invio in Libano dei nostri ragazzi di leva, ingannati anche da lauta paga. - Roberto Mollica, Torino Quanti prigionieri italiani in Urss? VistH silenzi e le omissioni sulle centinaia di cittadini Italiani scomparsi in Argentina, parrebbe inutile occuparsi delle vicende dei nostri dispersi in Russia. Silenzi ed omissioni si sono in proposito registrati, ancora una volta, il 18-9, Giornata del disperso in guerra, e anche nel gran-parlare sul 64 nomi di caduti del cimitero di Kirsanov. Un rappresentante della Commissione italiana Incaricata di raccogliere Informazioni sul dispersi intervistò in Israele un ex detenuto sovietico che incontrò molti prigionieri italiani nell'isola di Wrangel (dove vide anche Raoul Wallenberg, l'ex console di Svezia a Budapest), di alcuni dei quali forni il nome, combaciali te con la lista di dispersi che la Commissione aveva preparato. Si vuol far finta di non sapere che oppositori (non dissidenti) russi come Siniavskl e Aniairik sono stati liberati, o che la detenzione o il confino per Ogurtsov, Sharanskl, Sacharov non sono diventati fatali perché 11 loro caso è «tato o è di dominio pubblico mondiale, tanto che sono state inviate loro centinaia di migliaia di lettere di solidarietà? 81 ha paura di raccogliere dalle testimonianze di esuli dalla Russia notizie sul loro compagni di lager stranieri? Siccome riceve soldi dagli italiani, si può pretendere di sapere daiT«Assoclazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra» perché continua a considerare tutti caduti t dispersi? • Oreste Vanean, Treviso Foratimi disgusta Pajetta Permettete manifestare mio personale disgusto vignetta prima pagina data odierna (27 ottobre.ndr) Stop Ci sonò morti, violazione diritto internazionale, pericolo di conflitti Stop Ridiamoci sopra Stop At quando vignetta stragi Libano, morti Afghanistan, missili at Comlso? Una volta Torino passava per una città di buon gusto et di gente seria Stop. Giancarlo Pajetta A quando disgusto Pajetta per autori strage Beirut, massacratori popolazioni afghane, pacifisti a senso unico? T'orino, città'dt buon gusto e di gerite seria, aspetta. Forattinl Le sorprese dell'esperto Ho Tetto l'articolo di domenica 23 ottobre, «Gli inganni del tempo; del meteorologo Marcello Loff redi. Loffredi ha fornito, come sempre in maniera semplice e chiara, le ragioni dell'improvviso cambiamento del tempo, soprattutto per la giornata di sabato, in contrasto con le previsioni che parlavano di sereno o poco nuvoloso. Il forte vento (a cominciare da sabato notte) e la pioggia hanno sorpreso un po' tutti, ma, come dice 11 signor Loffredi, «l'imponderàbile, l'elemento sorpresa è sempre in agguato Ma, non me ne voglia il meteorologo Loffredi (che peraltro stimo, oltre che per l'esposizione senza termini complicati, per le sue previsioni abbastanza verosimili), leggendo le «sue giustificazioni., mi è venuta in mente la definizione, letta tempo fa, sull'esperto. E cioè: «L'esperto è colui che sa dirti come andranno le cose e poi ti spiega perché sono andate in maniera di' versai». Senza nessuna ironia, ma còme semplice notazione. Giovanni Messina, Voghera multi» ÌSS ANCHE NOI ABBIAMO IL PROBLEMA CREN ADA -N^-v'