Spadolini tra gli italiani in Libano L'America minaccia di punire l'Iran

Spadolini tra gli italiani in Libano L'America minaccia di punire l'Iran H ministro della Difesa a Beirut confermargli impegni della Forza di pace Spadolini tra gli italiani in Libano L'America minaccia di punire l'Iran Washington sarebbe convìnta che gli attentati di domenica scorsa sono stati organizzati da Teheran e sta studiando «contromisure» - Il «New York Times» non esclude un'azione contro Baalbek, roccaforte khomeinista BEIRUT—Il ministro della Difesa italiano, Giovanni Spadolini, ha visitato ieri Beirut per rendersi conto di persona dei rischi che corrono 1 soldati della Forza multinazionale e di quanto si fa per proteggerli. Spadolini ha assicurato che l'Italia «non cederà di fronte alla sfida del terrorismo internazionale* e «non romperà con decisioni unilateriali la solidarietà che la lega, dopo il grande lutto di Beirut, ai suoi alleati americani, francesi e britannici: Solo un accordo politico a Ginevra fra le opposte componenti libanesi potrebbe, ha aggiunto Spadolini, ^creare le condizioni per iljltiro della Forea di pace ■da Beirut*. ~ Giunto direttamente dal Canada, dove ha partecipato ralla riunione dei ministri della Difesa della Nato, Spadolini ha voluto subito vedere il 'luogo degli attentati di domenica scorsa. Ha Incontrato il generale Franco Angioni e i comandanti degli altri contingenti della Forza multinazionale e ha visitato in ospedale un paracadutista italiano, Giuliano Nelsi, gravemente ferito ieri dall'esplosione di una bomba durante un'esercitazione. Spadolini (che è rientrato a Roma in serata) era accompagnato dai capi di Stato maggiore della Difesa, generale Bartolucci, e dell'Esercito, generale Cappuzzo ed ha incontrato il comandante dell'esercito libanese generale Ibra- him Tannous. «Non ho avuto particolari colloqui politici — ha dichiarato—perché lo scopo della mia visita era di incontrare dei militari come ministro della Difesa. Davanti a una rappresentanza del contingente italiano (schierata sotto 11 tendone da circo che è stato adattato a sala di riunioni), Spadolini ha ribadito che i soldati italiani non lasceranno il Libano anche se la loro missione in questo Paese è pericolosa e costosa. «Manterremo fede ai nostri impegni verso la pace—ha affermato —fino a quando l'organismo cui competerebbe questa difesa, l'Onu, non troverà il modo di superare le divisioni paralizzanti al suo interno che hanno rovesciato sul nostro Paese, sulla Francia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, un onere che non ci sarebbe toccato*. Spadolini è rimasto molto Impressionato dalle poche ore trascorse in una Beirut buia, devastata dalle bombe, in preda alla confusione e al terrore. «La visita dì questa città martoriata—ha dichiarato — mi ha confermato dove possono portare gli odi nazionali e razziali quando non trovano il freno dellaragione e dell'equi¬ librio*. Conversando con 1 giornalisti, ha spiegato che 1 Paesi della Forza multinazionale danno grande Importanza alle trattative fra libanesi a Ginevra, dalle quali si spera venga «un accordo politico che sarebbe il. coronamento dell'azione della Forila multinazionale e creerebbe le condizioni per cominciare a pensare al suo ritiro*. Se la conferenza fallisse, ha detto Spadolini, «le conseguenze sarebbero così gravi che non riguarderebbero soltanto l'Italia. Decideremo allora le mosse da compiere in stretta solidarietà con gli alleati americani, francesi e britannici*. A Beirut, intanto, sono In molti a .ritenere imminente una rappresaglia americana, per l'attentato di domenica, scorsa.. All'agenzia di stampa spagnola E/e, il capo militare del jgruppo sciita «Amai*, Gassan Sablinl, ha detto che ..commandos suicidi sono pronti ' tf rispondere ad un eventuale attacco dei marinesi ai quartieri sciiti di Shiah e di Gubìrt*. Ma più significative sono le rivelazioni che ha fatto ieri il New York Times citando «un alto funzionarlo*. Secondo 11 giornale "l'amministrazione Reagan dà ormai per scontato che il governo iraniano ha svolto un ruolo-chiave nell'attentato contro i contingenti americano e francese a Beirut, e «intraprenderà ritorsioni non appena ne avrà le prove conclusive: Il giornale sor stléne cBjfc vi sono diverse Ipotesi all'esame dell'esecutivo e queste appaiono contemplare «ritorsUriA-.contro l'Iran soltanto :nel;.conÌestx> libanese* anche se non se ne possono escludere ialite dirette, economiche o'magari anche militari*. Secóndo il giornale! queste Ipotesi vanno dalla sémplice richiesta al governo llbanese.'di chiudere l'ambasciata iraniana a Beirut, fino ad un. attacco di commando contro l^zona di Baalbek dóve si trovino le «guardie rivoluelontrie* iraniane in appoggio alla fazione libanese sciita filo-iraniana. (Ansa)