«L'industria nipponica ha fiducia nella rinascita della Montedison» di Vittorio Zucconi

« L'industria nipponica ha fiducia nella rinascita della Montedison » A COLLOQUIO CON SCH.MBERNI A TOKYO PROGETTANDO INVESTIMENTI IN GIAPPONE « L'industria nipponica ha fiducia nella rinascita della Montedison » Con un partner locale verrano prodotti lubrificanti al fluoro • Accordo anche con la Sumitono Chemical, proposte dalla Asahi Glass, offerte di collaborazione dalla Industriai Bank ■ Nell'83 il deficit di bilancio sarà ancora di 430 miliardi - Pareggio nell'84 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — .La prima sorpresa l'ho avuta subito arrivando all'aeroporto, quando ho visto i 37 dipendenti giapponesi della Nippon-Montedison schierati, di giorno festivo, per ricevere gli ospiti dall'Italia. Come in parata' ricorda sorridendo Mario SchimbernL .Se sono cosi fedeli a un'industria straniero, che cosa mai deve essere il rapporto fra dipendenti e azienda in Giappone? mi sono chiesto: Ultimo in ordine di tempo di una lista ormai lunga di grandi managers italiani venuti a Tokyo (ricordo soltanto Sette e Prodi dell'Ir!, De Benedetti della Olivetti, Arcati dell'Istituto Mobiliare negli ultimi 18 mesi), il presidente della Montedlson ha portato in Giappone 1 risultati, 1 successi, le controversie, le forze e le debolezze del maggior gruppo chimico italiano. Per quello che ormai sta divenendo un passaggio obbligato per tutti nella seconda capitale industriale del mondo. E le sorprese, per il sessantenne leader di questo ex «mammuth. italiano che solo quattro anni fa pareva destinato all'estinzione sotto 11 peso dei debiti e degli errori strategici, non si sono fermate al 'picchetto d'onore' dei dipendenti giapponesi. «Con tutte le loro perifrasi e il loro prendere i problemi alla lontana — mi dice Schimberni in una rara intervista, al termine della sua visita a Tokyo — ouesti giapponesi sanno tutto e letteralmente spogliano nudo l'ospite'. I bilanci delia Montedlson, la strategia delle cessioni, la ricerca, le nuove aspirazioni internazionali erano tutti perfettamente noti agli interlocutori giapponesi, banchieri, imprenditori della chimica, uomini di governo Incontrati nel sei giorni di visita. •£' vero — ammette con orgoglio aziendale Schimberni — ci nonno "spogliati", ma è stato un metterci a nudo in positivo,.. Sono cosi uscite proposte concrete, alcune già operati ve, di collaborazione industriale, offerte di prestiti finanziari e di crediti per un possibile investimento Montedlson in Giappone, verità inedite sulle previsioni di bilancio e giudizi sulla situazione italiana, sia economica, sia sindacale, sia politica, del quali Schimberni ha accettato di parlarci.E che abbiamo riassunto, da un'ora di conversazione, nel punti più essenziali. Ecccoll: La crisi Italiana. -La struttura industriale italiana può riacquistare validità solo se torna ad essere forte in termini di competitività internarlo naie. Per questo è assolutamente necessario che il grup po delle partecipazioni indù striali e tutto il sistema dell'amministrazione pubblica riacquistino efficienza e cessi no di essere un momento dt distorsione per il mercato italiano. Con Prodi e Reviglio ci sono finalmente segni positivi, ma occorre adesso che le previsioni divengano consuntivi, Ad esemplo: perché non è possibile far dipendere tutta liniprenditoria da un solo ministero dell'Industria, come fa il Giappone attraverso il "Miti (Ministero dell'industria e del commercio estero), per dare unità e razionalità e coordinamento alle politiche' ? La strategia Montedlson. Quando abbiamo ceduto all'Eni due del tre impianti di chimica primaria, qualcuno .^Italia ha gridato.al "bidone,". E oggi in Giappone mi sento dire che questa è la strada giusta, migliore anche di quella scelta qui per ristrutturare la chimica attraverso l'accorpamento delle 18 società attuali in 4, entro l'88. La soluzione è la specializzazione produttiva, in vista delle possibilità di accettare e reggere la sfida della competizione internazionale'. Il deficit per 1*83. .Naturalmente le cifre sono ancora riservate e interne, ma credo che se non accadranno sorprese brutte nell'ultimo trimestre la Montedlson dovrebbe raggiungere l'obiettivo di dimezzare le perdite dell'82'. Cioè scendere a circa 430 miliardi di lire. .E questo avendo avu to soltanto il beneficio delle cessioni avvenute nella prima metà dell'anno, quindi dimostrando la validità di fondo delle nostre scelte. Se, ripeto i "ma"ei "se" sono ancora tanti, questo dimezzamento sarà confermato, V84 potrà essere davvero l'anno della svolta definitiva'. Le cessioni. «Come fatto strategico, dopo la cessione di uno stabilimento e la chiusura di un altro, per coloranti e pigmenti, a Cesano, le cessioni sono completate. In futuro ve, dremo se, a condizioni favore voli di mercato, ci potrà convenire disfarci di altre presenze non funzionali alla nostra strategia centrale'. Accordi col Giappone, -Parlavo prima di sorprese Eccone una : praticamente durante una conversazione a un cocktail party, e su iniziativa loro, abbiamo /ormato con la .-Su mi tomo Chemical» (4° gruppo giapponese, oltre 40 miliardi di utile netto) un gruppo per lo scambio, non la vendita, di tecnologie nei settori degli antiparassitari e del farmaceutici, dove la nostra, parte sarà guidata dal professor Renato Uga del Politecnico di Milano. Ancora: la "Asahi Glass" ci Iva proposto di lavorare conia nostra "Vitrofil" per le fibre di vetro: Investimenti e crediti. «Abbiamo intenzione di Investire direttamente in Giappone insieme con un partner locale, come abbiamo già deciso di fare negli Usa, per produrre i lubrificanti al fluoro, nel quali la nòstra tecnologia è prima nel mondo (vengono utilizzali anche nello "Shuttle") e la nostra posizione commerciale seconda solo alla "Dupont" americana. Di nuovo la sorpresa: la Industriai Bank of Japan" era al corrente delle' nostre intenzioni e si è offerta di finanziare l'operazione, che prevediamo costerebbe attorno ai 40 milioni di dollari (circa 60 miliardi di lire). La stessa "Industriai Bank of Japan", l'istituto che ha una joint venture finanziaria con l'Imi italiano, è poi disponibile a estenderci prestiti finanziari nell'ordine dei 50 milioni di dollari'. Aumenti di capitali. 'Per il momento non vorrei parlarne. Ma è chiaro che il risanamento di bilancio è la premessa indispensabile». Dunque appuntamento all'84-85. gli anni della possibile, attesa "svolta"? Schimberni, come si dice In gergo diplomatico, non conferma né smentisce. Incontro con la Banca Mondiale. Il presidente della Montedlson ha avuto occasio¬ ne di incontrare, qui a Tokyo, 11 presidente della "World Bank", Àulden W. Clausen e mi riferisce due notazioni che, pur fuori dal tema Montedlson e chimica, meritano di essere riprese. La "Banca Mondiale" si sta orientando ormai, dopo le crisi e i fallimenti finanziari del governi assistiti nel Terzo Mondo, verso una strategia di crediti non più agli enti pubblici ma, "direttamente all'imprenditoria privata". Seconda annotazione: la Banca Mondiale sta attingendo danaro dal mercati finanziari in questo momento, essendo Clausen convinto che I tassi di interesse sul dollaro siano "destinati a salire" nell'arco del prossimi sei mesl-un anno. Sindacati. Chiedo, per finire, a Schimberni che cosa abbia Invidiato al colleghi giapponesi. «L'invidia non mi piace» replica sostenuto, e poi riflette: «Certo, se il sindacato italiano sapesse farsi più moderno, non dico arrivando all'identificazione con l'azienda alla giapponese, ma facendo il proprio tratto di strada, la ripresa italiana ne sarebbe molto agevolata. Oggi la razionalizzazione, le ristrutturazioni, vanno avanti in Italia. Addirittura c'è aria di un nuovo rinascimento industriale, ma tutto va troppo adagio rispetto alla velocita dei nostri concorrenti. L'Italia economica sta facendo una corsa ad handicap e per acciuffare i primi tutti devono collaborare-. Vittorio Zucconi