Non dimentichiamoci delle sardine

Non dimentichiamoci delle sardine Pesce azzurro, un ottimo alimento trascurato dai consumatori Non dimentichiamoci delle sardine Con le acciughe rappresentano una risorsa ittica alternativa molto importante - Ne peschiamo 300.000 tonnellate ranno, ma soltanto 79.000 tonnellate vengono consumate fresche TRIESTE — Un piatto di piccoli «pelagici» è caldamente . consigliabile. Il termine raggruppa sardine e acciughe, di cui non si fa un largo consumo. «Pesce azzurro» abbondante, dal sapore intenso, che viene piuttosto trascurato, come se si trattasse di un prodotto del mare di seconda categoria. Di pesce azzurro s'è parlato durante il quindicesimo convegno della Società italiana di biologia marina. Il professor Giovanni Bombace, direttore dell'istituto di Ancona di ricerche pesca marittima del Cnr, ha curato insieme con Massimo Azzali, una relazione su «Valutazione e valorizzazione delle risorse pelagiche dell'Adriatico». Sardine e acciughe, osservano gli studiosi, «rappresentano certamente risorse ittiche alternative», considerando che alcune specie di altri pesci, cosiddette pregiate, «accusano segni di sovrasfrultamento». Secondo stime di ricercatori, si precisa nel rapporto di Bombace e Azzali, la produzione italiana di sardine e acciughe si può far ammontare a 300 mila tonnellate l'anno: 100 mila tonnellate sono destinate all'industria di trasformazione, 79 mila al consumo «in fresco», 71 mila a diventare farina di pesce, 50 mila ad essere esportate. Questo il conto del piccoli «pelagici» che finiscono nelle reti. Ma quanti ne offre il mare? «A questa domanda, che tocca pienamente la ricerca applicata alla pesca — rispondono i biologi — nulla siamo in grado di dire per quei mari italiani dove ricerche per questi stock non si sono mai fatte». Aggiungono che l'unico mare dove si sono compiute e sono in corso indagini di questo genere è l'Adriatico. In generale, ripete il professor Bombace, sono risorse abbondanti. Ci sono anche gli spratti, che somigliano alle sarde,: di questa specie esiste in Adriatico uno stock notevole, «che al fini economici 'nòn.viènepreso'minlmamente inconsiderazione». E il consumo di sardine e acciughe nel nostro Paese rimane in basso nella graduatoria. Quale il motivo? «Secondo me — risponde il direttore dell'Istituto anconetano di ricerche pesca marittima — è un atteggiamento snobistico. Da tempo il consumatore non si fa più il conto di quello che ha in tasca. E mangiare sardine sembra sia diventata quasi una diminuzione: giocano anche queste cose, nei consumi. Tuttavia, oggi la gente può convincersi, lasciare da parte certi pregiudizi. Va tenuto presente, tra l'altro, che il pesce azzurro costa certamente meno degli altri prodotti ittici. C'è però una remora nella distribuzione: il concetto del massimo profitto conduce a commercializzare quelli che si chiamano pesci pregiati». Cosi, osservano 1 biologi, si finisce per sfruttare oltre misura questo genere di pesca più redditizia, e per determinare, uno squilibrio nelle risorse marine. «Certo, bisognerebbe utilizzare meglio queste risorse», dice Corrado Piecinetti, direttore del laboratorio di biologia marina e pesca di Fano. «Si cerca intanto di conoscere la quantità di pesce pelagico e il tasso di rinnovamento, in modo da stabilire il pescabile. E ci si propone d'incentivare l'attività in questo settore, nelle aree dove il pesce azzurro abbonda». Ma anche secondo 11 professor Piecinetti per incrementare il con sumo di sardine e acciughe occorre superare il pregiudi zio. «Tra l'altro, questo è sem pre stato considerato un ali mento dei poveri». Un rilancio del pesce azzurro, dunque, anche un impulso per scavalcare quella barriera di «snobismo» che si oppone a una larga offerta di sardine e acciughe. Di piccoli pelagici s'è parlato anche in quella sessione del convegno che era dedicata al biologo marino In cucina: ldtBablfi iclisindlppcdqielspl\ Tra le «gustose» relazSont'«rti 4 le tradizioni gastronomiche della penisola, uno stuzzicante intervento di Giovanni Bombace, che nell'acclngersi a illustrare una pietanza a base di sardine ha detto tra l'altro: «E'chiaro che bisogna fare uno sforzo per aumentare i consumi di pesce azzurro, sia in fresco che trasformato, anche battendo nuove strade culinarie e immaginando o ripescando pietanze e ricette che incontrano il nostro gusto mediterraneo». S- ni.

Persone citate: Azzali, Bombace, Giovanni Bombace, Massimo Azzali

Luoghi citati: Fano, Trieste