Caso Vitalone, non si procederà contro i 6 componenti del Csm

Caso Vltalone, non si procederà contro 16 componenti del Csm Gli inquisiti insoddisfatti della sentenza del giudice Caso Vltalone, non si procederà contro 16 componenti del Csm ROMA — Il proscioglimento di quattro componenti del Csm accusati dai senatore democristiano Claudio Vltalone di interesse privato in atti di ufficio per non aver approvato la sua promozione a consigliere della Corte di Cassazione è stato salutato con soddisfazione ieri a palazzo del Marescialli, sede dell'organo di lautogoverno dei magistrati. Soddisfazione tuttavia contenuta dalla decisione del giudice istruttore di Roma, Amato, di non prosciogliere, bensì di considerare «non punibili» gli altri due esponenti del Csm che avevano partecipato alla votazione su Vltalone: i consiglieri Franco Lubertl, eletto su Indicazione del pel, e Franco Ippolito di magistratura democratica. Contro questa decisione Lubertl ieri stesso ha già presentato ricorso alla sezione istruttoria del tribunale di Roma. E con tutta probabilità anche Ippolito seguirà le sue orme. «Non abbiamo mai dubitato — hanno commentato 1 tre esponenti di «Md» in seno al Consiglio, ovvero lo stesso Ippolito, Bruti Liberati e Senese — che questa sconcertante vicenda si sarebbe chiusa in istruttoria con un non luogo a procedere. Non possiamo però tacere il nostro sbalordimento di fronte a una differenziazione di posizioni e quindi di formule di proscioglimento operata dalla sentenza in difformità con l'esperienza diretta che tutti i componenti di questo Consiglio hanno vissuto e pubblicamente testimoniato, della pari limpidezza di comportamento di tutti gli inquisiti.. I tre esponenti del Csm concludono quindi che sia nella contestazione del fatto sia nella requisitoria del p.m. «nessun elemento è mai stato affacciato che potesse adombrare un qualsivoglia profilo di differenziazione di posizione dei sei-. A questa posizione si rifa anche Raffaele Bertone, uno del magistrati completamente scagionati dal giudice istruttore Amato, il quale afferma: «La sentenza avrebbe potuto essere per me, che mi vedo scagionato da una ingiusta accusa, un momento di riconquistata serenità dopo mesi di angoscia che mi hanno turbato profondamente^. Ma la serenità viene meno' per Bertone a causa delle distinzioni operate dalla sentenza: «distinzioni che non possono trovare giustificazioni nel fatti e che dunque debbo pensare—afferma il giudice — le trovino in fattori personali che non dovrebbero avere ingresso in giudizio penale-. (Agi)

Persone citate: Bruti Liberati, Claudio Vltalone, Franco Ippolito, Franco Lubertl, Ippolito, Raffaele Bertone, Senese

Luoghi citati: Roma