Fanfani ha rinunciato Via libera per Bozzi di Alberto Rapisarda

Fanfani ha rinunciato Via libera per Bozzi Chiusa la lite per la presidenza della «Bicamerale» Fanfani ha rinunciato Via libera per Bozzi Un comunista eletto presidente di una Commissione ROMA — Il duello BozzlFanfani si è concluso. Il senatore Fanfani ha rinunciato ieri a candidarsi alla presidenza della commissione sulle riforme istituzionali, carica per la quale 11 pll proponeva Aldo. Bozzi. Con una lettera a De Mita e poi con una dichiara-, zione pubblica, Fanfani ha spiegato che preferisce «un costruttivo impegno» nel partito in vista del congresso democristiano. Tra le righe della lunga dichiarazione, è stata colta una nota critica nei confronti del segretario della de, ma Fanfani si è affrettato subito a smentire. La svolta per il lungo braccio di ferro che opponeva il più piccolo del partiti di governo al più grande è avvenuta ieri mattina, dopo un colloquio rlservatissimo tra il segretario liberale Zanone e il presidente del Consiglio Craxl. Zanone deve aver chiesto solidarietà per il suo candidato, ricordando le ragioni politiche che dovrebbero legare il cosiddetto polo laico-socialista. Poco dopo l'Incontro Craxl telefonava a De Mita. Non si sa che cosa si siano detti, ma nel primo pomeriggio Fanfani diramava la sua dichiarazione. Si è cosi chiuso un caso che minacciava di provocare addirittura la crisi di governo, con l'uscita dei liberali dalla maggioranza se la de non avesse mantenuto l'impegno, dato in luglio, di accettare Bozzi presidente. De Mita aveva tentato il tutto per tutto per assicurare a Fanfani la carica. Ed ecco come Fanfani ha spiegato la sua rinuncia. La richiesta venne da De Mita a settembre, precisa Fanfani. 'Feci subito delle riserve e per superarle il discorso fu ripreso dal segretario politico, con distacco da parte mia: 'Il sopravvenire di polemiche... mi ha indotto il 21 corrente a inviare una lettera al segretario politico della de. In essa, in coerenza con l'atteggiamento preso replicatamente negli scorsi mesi per non concorrere a complicare la vita del partito e, in conseguenza, del governo e del Paese, specie con dispute per ragioni di poltrone, anziché per la ricerca di soluzioni ottimali, lascio, per guanto poteva riguardarmi, Uberi gli organi del partito di decidere la linea da tenere per risolvere nell'interesse generale del Paese il caso apertosi: Subito dopo l'antagonista Bozzi testimoniava che a Fanfani lo legano «i vincoli di una intensa collaborazione parlamentare, che risale all'assemblea costituente. La mia stima per la sua persona e la sua opera non è venuta mai meno» concludeva Bozzi. Un omaggio allo sconfitto. A tarda sera si apprendeva che i capigruppo della maggioranza avevano trovato finalmente un-accordo unanime sulla candidatura Bozzi, de compresi. La notizia veniva comunicata ai comunisti che garantivano anche i loro voti. Le commissioni bicamerali da dirigere sono ancora tante e qualche sorpresa potrebbe esserci. Intanto ieri è stato eletto un comunista, l'on. Fausto Bocchi, come presidente del comitato permanente per i pareri della commissione Trasporti della Camera. Il fatto singolare è che questa volta 11 risultato è stato raggiunto su proposta democristiana e con un voto unanime. Ha detto il proponente, on. La Penna, che il risultato è manifestazione «di un corretto rapporto politico tra i gruppi, che in questa prima fase di avvio dei lavori della commissione è stato disteso e costruttivo». Il comunista Bernardi ha replicato che è •anche un atto significativo da parte dei gruppi della maggioranza, che ci auguriamo possa rappresentare un gesto non isolato (...) e la volontà di ricercare un confronto aperto sui programmi, non irrigidito da schemi pregiudiziali». Le occasioni non mancheranno. Alberto Rapisarda

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