De Bosio pensa ai giovani e Svevo diventa teatrale

De Bosio mnsa ai giovani e Svevo diventa teatrale Stasera a Verona «Un marito», con Tieri-Lojodice De Bosio mnsa ai giovani e Svevo diventa teatrale VERONA — Da ventidue annt Un marito di Italo Svevo non veniva proposto. Torna in scena questa sera, in «prima» al Teatro Nuovo di Verona, con la regìa di Gianfranco De Bosio, interpreti Aroldo Tieri e Giuliana Lojodtce. L'occasione si abbina ad altri due fatti: il convegno internazionale che Verona ospita da oggi a domenica sulle affinità e sulle nette differenziazioni tra il romanzo di Svevo e quello di Pirandello e i festeggiamenti per i 45 anni di teatro di Tieri. Il programma sarà concluso da Liola con Ugo Pagliai e Paola Gassman, e da un dibattito sullo stato del romanzo oggi. C'è attesa, se non tensione da parte di De Bosio. Il regista veronese è di madre triestina: «Ho letto Svevo fin da ragazzo — dice —. Nel '54 ho anche parlato a lungo con la vedova. E' un autore che sento profondamente e sono quindi contento, anche come triestino, che la critica abbia modificato 11 suo giudizio, inizialmente non favorevole, sul teatro di Svevo». Uno Svevo che interessa soprattutto i giovani. «Da generazioni — ricorda De Bosio — c'è Una grandissima sensibilità per quest'uomo e per la sua opera». Ora De Bosio tenta di farlo •recuperare» anche a teatro: •CI vuol coraggio — ammette — perché non è un autore commerciale. Molto noto come romanziere, Svevo è in pratica sconosciuto al pubblico teatrale. E' un best seller da riscoprire a teatro, cosi dopo Verona andremo a Trieste, Milano, Genova, Torino, Roma. Con molta curiosità, devo dire, per come lo spettatore reagirà». Un marito, nella versione di De Bosio, è centrato sull'approfondimento dell'autolesionismo del personaggio. «Un aspetto che esiste—dice il regista — accentuato in Svevo quando fa dire al protagonista: "MI analizzai con voluttà". Era il 1903, Freud non era ancora noto. Su questa chiave ho disposto lo spettacolo. Una strada precisa che credo pos¬ sa contribuire a far capire 11 valore del teatro di Svevo, secondo me un precursore italiano degli espressionisti teatrali». In età matura quindi De Bosio soddisfa un interesse giovanile e si affida alla coppia Tieri-Lojodice, con la quale ha lavorato l'anno scorso per Candida, in un ritorno al teatro privato. Intanto, continua la collaborazione con il teatro pubblico (attualmente • Venetoteatro»), ma rimane critico nel suoi confronti. Perché? «Perché — risponde — ha imboccato la strada sbagliata del potere agli assessori ed ai consigli d'amministrazione, perdendo di vista 11 valore artistico. Importante è che il teatro rappresenti, indipendentemente dal finanziatore, autori che si amano, con cui si può fare un discorso». Comunque, non fa scelte di campo: «Non è il momento—precisa il regista — perché pubblico e privato hanno un ruolo anche se 11 primo scimmiotta 11 secondo che, invece, ha Imparato molto dal primo». Intanto a Verona è festa del teatro, cominciata ieri con la consegna a Tieri della medaglia della città per 45 anni di lavoro, cominciati nel 1938 al Teatro Argentina di Roma con «Francesca da Riminl». «Un omaggio non solo a Tieri — ha commentato De Bosio — ma al buon teatro, Impersonato da un attore capace di esprimere il personaggio vivendolo dall'Interno, con stile rapido, secco essenziale, modernissimo. DI stampo europeo». f.r. cidcpttdapmp