Libertà provvisoria ad Angelo Rizzoli

Libertà provvisoria ad Angelo Rizzoli Dopo 4 mesi lascia stamane il carcere dietro cauzione di 200 milioni Libertà provvisoria ad Angelo Rizzoli E' accusato da Tassai. Din di costituzione illegale di capitali all'estero (10 milioni di dollari) MILANO — Verrà scarcerato probabilmente questa mattina Angelo Rizzoli, l'ex presidente dell'omonimo gruppo editoriale in carcere dal 28 giugno per reati valutari. Il «probabilmente» è determinato dal fatto che per concedergli la libertà provvisoria i giudici istruttori milanesi Pizzi e Bricchetti hanno richiesto come condizione il deposito di una cauzione di 200 milioni, che deve essere versata,, in .contanti, all'ufficio del registro sul conto «cassa -ammende*; Ieri pomeriggio, quando la notizia è stata comunicata all'avvocato difensore di Rizzoli, Giuseppe Carboni, gli uffici del registro erano già chiusi e la procedura è stata perciò rinviata ad oggi. Non è stata una decisione facile quella dei magistrati milanesi, soprattutto se si considera che il pubblico ministero si è opposto sino all'ultimo alla concessione della libertà provvisoria. Resta il fatto che la legge prevede una carcerazione preventiva di sei mesi per il reato attribuito a Rizzoli e l'editore ha già trascorso quattro mesi nel carcere di Bergamo. In questo periodo la posizione di Rizzoli di fronte alle rivelazioni del suo principale accusatore, Bruno Tassan Din, non sì è modificata di molto: c'è stata qualche ammissione, ma su tre punti le dichiarazioni del due sono contrastanti. Vediamole. Tassan Din.sostiene che per la vendita ad Ortolani (e di qui alla Bellatrlx, una finanziarla dello Ior) di un pacco di azioni Rizzoli intestate fiduciariamente alla banca Rotschild di Zurigo, Angelo Rizzoli ottenne 25 milioni di dollari: 10 milioni accreditati sul proprio conto «Johnson» presso la stessa banca, più altri 15 milioni, di dollari che. dovevano rappresentare la buonuscita per 11 passaggio, questo da farsi in Italia, del pacco di azioni Rizzoli alla Centrale. Poiché Angelo Rizzoli non ha mal denunciato il possesso di beni all'estero dopo l'entrata in vigore della «159» e poiché ha costituito capitali presso una banca estera, a seguito delle rivelazioni di Tassan Din è scattato immediatamente nei suoi confronti il reato di illeciti valutari. A dar. ragione a Tassan Din c'erano per altro le ricevute di alcuni versamenti. In carcere Rizzoli ha ammeso di aver incassato soltanto una parte dei 10 milioni di dollari, ma non ha riconosciuto i 15 milioni di buonuscita. Il secondo punto di contrasto riguarda un altro pacco di azioni Rizzoli intestate però alla sorella Isabella. Secondo Tassan Din, questi titoli sono ugualmente finiti alla Bellatrlx e Rizzoli ha incassato per conto della sorella un bel pacco di dollari. Ma Rizzoli nega e sostiene che le azioni sono ancora depositate presso la banca Rotschild. Soltanto 1 banchieri svizzeri potrebbero dire chi dei due ha ragione, ma c'è di mezzo il segreto bancario, per cui le parole di Rizzoli valgono quelle del suo accusatore. Il terzo elemento di contrasto fa ugualmente riferimento a pacchi di azioni in Svizzera, per i quali Rizzoli avrebbe incassato tre milioni e 250 mila dollari da una finanziaria panamense, la Betros Corp. Dietro questa girandola di azioni, conti cifrati, accrediti, finanziarie ombra ecc., ci sono dunque due verità, quella di Rizzoli che si aggrappa alla propria versione pur dovendo ammettere grosse irregolarità e quella di Tassan Din che snocciola riferimenti, nomi e importi che a volte trovano effettivo riscontro; gli inquirenti hanno preso atto della situazione, ormai terribilmente ingarbugliata e hanno quindi concesso la libertà provvisoria a Angelo Rizzoli anche perché secondo loro egli non è in grado di inquinare le prove a suo carico o danneggiare le indagini. A questo -punto è probabile che la posizione di Angelo Rizzoli venga stralciata dal generale procedimento che riguarda la bancarotta del Banco Ambrosiano e che si vada al processo entro qualche mese. Non si alleggerisce per questo la sua posizione giudiziaria; sul suo capo pende l'accusa di concorso per fatti di bancarotta della Rizzoli (per la quale è già stato in carcere una prima volta agli inizi dell'anno) e vi è anche una comunicazione giudiziaria per il crack del Banco Ambrosiano. Gianfranco Modo lo

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Milano, Svizzera, Zurigo