Abusivi al chiaro di luna di Clemente Granata

Abusivi al chiaro di luna Viaggio nella speculazione edilizia che il condono vuole perdonare Abusivi al chiaro di luna Appena si è diffusa la notizia del possibile condono, Fattività edilizia non autorizzata ha registrato un notevole incremento lungo il litorale di Bari: «Tanto, dicono, qui siamo in Italia, una scappatoia riusciremo a trovarla» - In molte zone della Puglia le costruzioni irregolari sono servite per l'economia sommersa DAL NOSTRO INVIATO BARI — E' l'imbrunire. Quatti quatti, zitti zitti, gli omini sbucano sul litorale e incominciano a industriarsi attorno a un rustico. Lavorano sodo per alcune ore alla luce incerta di qualche lampada, poi rincasano in uno dei comuni che fanno corona a .Bari: Modugno, Triggiano, Noicattaro. Torneranno altre sere finché il rustico non si sarà trasformato in una villetta. Dicono che da qualche tempo questa sia una scena consueta a Torre a Mare come a San Giorgio, a Palese come a Santo Spirito. C'è in aria il condono edilizio, meglio affrettarsi. Ed ecco le spiagge diventare cantieri, impiegati e commercianti vestire i panni del muratore o ingaggiare uomini: impalcatura, colpi di cazzuola, rivoli di cemento e via. Con un po' di fortuna è possibile farcela senza noie. Poi si andrà in Comune con i documenti per usufruire delle facilitazioni previste. ■•„ Certo, è un'attività illegale due volte: perché la costruzione è di per sé abusiva e ' perché, con mezzi truffaldini, Misi tenta di approfittare dell'indulgenza legislativa al di là dei limiti rigorosi che saranno stabiliti dalle norme. Si dirà: ma 11 Comune manderà pure In giro i suol ispettori a "vigilare affinché abuso non si accumuli ad abuso. Si, l'asses' sore all'Urbanistica del Comune di Bari, il socialista Carlo Favia, assicura che i controllori sono all'opera e che fanno del loro meglio per prevenire. Ma precisa che sono soltanto sette i vigili a sua disposizione e che 11 territorio è vastissimo sicché o si decidono a mettergli a disposizione altro personale o. giocoforza, le ispezioni non potranno essere capillari. 1 La sicurezza dell'impunità, in effetti, appare abbastanza diffusa, posto che parecchi .abusivi non si comportano : neppure con la relativa caute■ .Lo sa che cosa si dice in giro? — domanda Antonio Renzulll, presidente dell'Ordine degli architetti —, si dice: "Intanto qui siamo in Italia, una ; 'scappatoia riusciremo a trovarla". Del resto, guardi, jquando fu emanata la legge Bucalossi, cosi severa, si incominciò subito a parlare di una possibile sanatoria e a mano a mano che il tempo passava si diventava sempre più sicuri .'che prima o poi il grande perdono sarebbe arrivato. Così chi aveva un fazzoletto di ter'ra costruiva di straforo, chi non ha costruito tenta di farlo, chi non costruirà è proprio ■perché non ne ha la minima ■ intensione, ma solo che volesse...'. E continua: «Sipario di controlli. Ne prendo atto, ma ■■suvvia, è mai possibile ette in passato non si stano viste sorgere costruzioni di cinque piani non dico in luoghi reconditi, ma sul ciglio delle statali "che conducono a Bari?». Che anno dopo anno l'abusivismo sia divenuto un fatto fisiologico da esibire alla luce del sole, non da mantenere in .uno stato di semiclandestinità, può dimostrarlo questo fatto. A Triggiano, i cui abitanti si precipitarono a costruire senza permessi la seconda casa a Torre a Mare o a San Giorgio, si costituì la primavera scorsa un comitato degli abusivi, quasi una sorta di sindacato. «E siccome — di, :ce l'assessore Pavia — a Trig¬ giano dovevano svolgersi anche le elezioni amministrative, ecco il comitato degli abusivi patteggiare con i rappresentanti di alcuni partiti ed ecco i rappresentanti di alcuni partiti dargli credito. D'accordo l'abusivismo avrà pure delle cause oggettive, prima fra tutte l'Inevitabile lentezza amministrativa nell'àttuare i piani particolareggiati, ma c'è anche un limite Ufficialmente gli abusi accertati dall'assessorato all'Edilizia del Comune di Bari sono i seguenti: 515 nell'ambito del regolamento edilizio e 2324 nell'ambito della legge urbanistica. Abusi grandi e piccoli, abusi di «necessità» (quelli collegati alla costruzione di una casa per abitazione, come nelle frazioni di Bari, Ce glie, Loseto e Carbonara); abusi speculativi (villa per le vacanze, da locare) nelle zone già ricordate e di Torre a Mare e San Giorgio, classici esempi di anarchismo edilizio e urbanistico. Ma i dati ufficiali rivelano soltanto una modesta porzione del fenomeno. Intanto, ci sarebbe da fare un'indagine accurata ■ anche nel centro di Bari dove la trasformazione del borgo murattlano, voluta dal piano regolatore Piacentini, da zona eminentemente residenziale (c'è chi ricorda con nostalgia le belle case a un plano con 1 giardini che profumavano d'agrumi) a zona eminentemente terziaria, può, si, aver risposto alle esigenze della espansione edilizia ma può anche aver dato luogo a una serie di illegalità. ■Poi — dice Renzulli — ci sono le costruzioni lungo le coste dal Gargano alla penisola salentina, abusive al 90%. Poi l'entroterra, pensiamo per esemplo a Modugno». In Puglia, infine, è possibile individuare una terza forma di abusivismo, quella dovuta all'espandersi dell'economia sommersa. Trani può fornire un esempio illuminante. La città ha 45 mila abitanti e 75 mila vani: un. rapporto tra gli uni e gli altri, dunque, particolarmente privilegiato. Il fatto è che nel centro si sono prodotti 3200 vani all'anno, il che è un evento memorabile in un'epoca di diffusa crisi edilizia. Le costruzioni non hanno rispo¬ sto a esigenze abitative, ma produttive. La gente lasciava il capannone in campagna o in periferia e si trasferiva in città dove' comprava tre o quattro vani per installarvi i macchinari più vari. Vani per la maggior parte Illegali. Trani non costituisce un esempio isolato. L'entroterra agricolo delie Puglie è caratterizzato da questo fenomeno (basti pensare a Cassano Murge). E' un sistema che si è diffuso senza la minima pianificazione, contro ogni previsione. Di fronte a questo panorama complesso e variegato si porrà la sanatoria edilizia, se e quando sarà approvata. Essa non esalta nessuno, ma viene considerata un rimedio necessario. Lo dice l'assessore Pavia, il quale precisa che il Comune di Bari, nel limite del possibile, ha tentato di combattere contro le più gravi violazioni facendo ricorso a confische e demolizioni. Ma l'autorità amministrativa non poteva intervenire dappertutto. Meglio dunque porre un punto fermo e voltare pagina. Ohe lo si possa fare davvero e che si possa instaurare per l'avvenire un severo regime di controlli a Palazzo di giustizia non appaiono mólto convinti. Dicono che le stesse norme sul condono, In corso di elaborazione, non appaiono esaltanti. Il pretóre Franco Lucafò, che si occupa di reati edilizi, cita due articoli del decreto decaduto, che saranno probabilmente riproposti. «L'art. 3 i£ afferma—stabilisce che non si applica il condono nel caso di gravi dissesti del territorio: L'art. 7 prevede però l'estinzione del relativo reato se il costruttore che non può usufruire del condono rinuncia a tutti gli acconti versati per ottenerlo. Rimane in piedi la sanzione amministrativa della demolizione. Ma non è logico.che si faccia venir meno la sanzione penale e che si mantenga l'illecito amministrativo. O meglio, una logica sembra che ci sia, ma non confortante: quella di considerare certe gravi questioni edilizie di competenza esclusiva dell'amministrazione pubblica, mettendo da parte la magistratura. SÌ, ritengo che questo sìa un punto da rivedere». Clemente Granata