A tavola si mangia meno

A tavola si mangia meno Come i torinesi combattono la stretta dell'inflazione A tavola si mangia meno Diminuiti tutti i consumi in salumerìa - Il prosciutto crudo cede in favore del cotto • Solo la mortadella, alimento povero per tradizione, è in aumento - Crolla l'uso dei condimenti Che cosa fanno t torinesi per combattere l'Inflazione, salvare 11 loro potere d'acquisto e consentirsi, nonostante tutto, la gita alla domenica, 11 divertimento o lo svago? Danno un taglio ora qui ora la, riducono 1 consumi ovunque sia possibile. Senza clamori, ma con sacrifici, cambiano tenore di vita, Pare che ogni capitolo di spesa sia oggi valutato con la lente della necessità di risparmio. Un'Indagine condotta dal dieci membri del consiglio direttivo del sindacato salumieri nei negozi di Torino ha dato risultati che neppure gli interessat». sospettavano: Mangiamo meno, scegliamo meglio, selezioniamo prodotti e prezzi. Prosciutto crudo. La diminuzione è secca, 20-25 per cento in meno, da quando il classico Parma o l'extra di 6. Daniele hanno raggiunto, in media le 2200-2500 lire l'etto. Ma non per tutti è cosi. Alla Crocetta i prodotti di qualità tengono ancora; i consumi si sono ridotti solo del 5-6%, mentre nella boutique del salumi di zona Francia si segnala addirittura un -leggero incremento delle vendite», quasi si concentrassero tutti il il portafogli ancora ben forniti della città. Prosciutto cotto. Se il «crudo, crolla, il «cotto» riesce a trovare nuovi acquirenti, pur perdendone altri. Il consumo è stazionarlo, ma con un leggero aumento dei prodotti na turali privi di polifosfati, più costosi (1400-1600 lire l'etto) e ai quali si è rivolto chi comprava 11 prosciutto crudo. Fer< me o In leggero calo le vendite del cotto normale (800-1000 lire). Salami. Ridotti della metà gli acquisti del salame crudo tipo «felino», prodotto artigianale di elevata, qualità a 3500 lire letto. In calo anche 1 salumi crudi più «poveri», da 1000 a 14000 lire. Non hanno tratto vantaggio quelli cotti e tanto meno 11 cotechino: —30 petegnto e oltre. Eficonal sa-r. ««ut. gioca pik\del pretti» (tra le 600eie 800 lireh la moda delle diete: sono prodotti «prassi»; per la linea se riefa.a meno: La mortadella è Invece l'unico tra 1 salumi a segnare un passo avanti, con un 10 per cento in piti (prezzo 600-800 lire l'etto in media) < questa decisione del consti matori suscita un dubbio: la mortadella e considerata un prodotto «povero» e poco costoso per lunga tradizione sulla tavola italiana. Forse 11 risultato della scelta è tutto qui. Formaggi. Ritocco dopo ritocco sono diventati alimenti cari per 11 pranzo di ogni giorno. Il parmigiano pare non trovare ostacoli e gli aumenti nell'arco di un anno sono a circa + 20 per cento (è a 1800 lire l'etto e si teme che arrivi presto alle 2 mila). Risultato? Consumi tagliati del 20-30 per cento. Piacciono meno anche provolone e pecorino che hanno superato la barriera delle mille lire l'etto (1200-1500 il primo; 1300-1400 il secondo), Ridotte del 5-8% le vendite di mozzarella: 11 prezzo è salito a 6500 il kg. per 11 prodotto loca, le, 9 mila per le qualità migliori, oltre le 10 mila per quelle di bufala. E questo in tutta la città, dai quartieri popolari come barriera Milano a quelli più ricchi come' Crocetta, zona Francia e Borgo Po ai ple- di della collina. Reggono soltanto le tome e 1 tomi ni delle nostre vallate. Condimenti. Parlano le cifre: — 20% per 11 burro; — 20 per cento per l'olio d'oliva; — 50% per l'olio di semi, rincarato negli ultimi due-tre mesi con prepotenza, e passato nell'arco di un anno da 1050 a 1800 lire in media. Nessuna variazione per la margarina. Scatolame. Le massaie so¬ no tornate in cucina, fanno conserve e pelati e ne comprano meno (—15%); surgelano le verdure fresche direttamente (— 20% per piselli, fagiolini e fagioli in scatola, con un lieve incremento del 5% per gli stessi prodotti surgelati già pronti). Ignorano la carne in scatola (— 20-30%) da quando costà 1500 lire la confezione da 140 gr., gelatina compresa. Disdegnando le marmellate (— 20%-25%): In parte se le fanno In casa, in parte risolvono il problema con le merendine già pronte, Resistono negli acquisti tonno sott'olio e acciughe sotto saie, frutto di abitudini alimentari. Sembrano invece destinati a scomparire le 'sardine sott'olio e la frutta sciroppata. Semplicemente se ne fa a meno. Simonetta Conti Un anno «magro» per tatti questo 1983 con I consumatori che stringono la cinghia e 1 commercianti, quelli seri e onesti, che certo non fanno previsioni rosee. •E' vero che 1 prezzi degli alimentari — commente U consiglio direttivo del sindacato salumieri torinesi—non hanno mai raggiunto il tetto dell'inflazione, tuttavia le famiglie non hanno da scialare: scontano 1 predi del servizi, pagando cari riscaldamento e benzina, telefono, luce e gas; le tariffe del servici al quali è legate la conduzione di una casa superano la dinamica del salari*. Pereto II tenore di vite, pur tentando di conservare una facciate da status symbol, si riduce. «E noi riduciamo le vendite, degli alimentari — sostengono I rappresentanti del salumieri —. Non saranno certo I tre giorni di tradizionali e frenetici acquisti nel periodo natalizio a rimettere In sesto le aziende». Con una osservazione senza malizia da parte nostra: sempre che tutti paghino le tesse, abbiano gli scontrini fiscali e I registratori di cassa.

Persone citate: Pare, Simonetta Conti

Luoghi citati: Borgo Po, Francia, Milano, Parma, Pereto, Torino