Bonomi vuol cedere Milano Assicurazioni ma la vuol strategia del gruppo non cambierà

mala vuol strategia del gruppo non cambierà CONTRASTANTI VOCI IN BORSA SUI MOTIVI PilU TRATTATIVA CON «H1B» ANCHE STRANIERI mala vuol strategia del gruppo non cambierà Secondo i sindacati la vendita potrebbe servire a ripianare i debiti della capogruppo, ma il direttore Invest smentisce le difficoltà MILANO — Volevamo au.nicntare la nostra presenza nel settore assicurativo e ci siamo riusciti. La strategia di fondò del nostro gruppo è [chiara: vogliamo approfondlire l'Interesse per banche e assicurazioni e cedere parte delle nostre attività manlfattujrlere. Questa, per sommi capi, jla filosofia del gruppo Bonoimi, uno dei prò. importanti tra {quelli privati, che il presidente della Beni Immobili Italia e Ideila Invest, parlo Bonomi, (presentava al mondo interi ia|Zlonà^le degli affari in un supplemento del «Financial Tl:mes. del maggio scorso. Alla luce di quelle dichiarazioni ha sollevato pertanto scalpore negli ambienti finanziari milanesi la notizia, diffusa recentemente e non smentita dal gruppo, secondo la quale'la Invest avrebbe iniziato trattative per cedere una quota della Compagnia Milano di Assicurazioni ad un gruppo di Investitori italiani e stranieri. Non solo: secondo fonti del mercato Internazionale qualche mese fa la Invest avrebbe offerto 1 pacchetti di controllo della Milano e della consociata Mil.Rl. a un'importante società assicurativa d'Oltralpe ottenendo però un cortese rifiuto. Che cosa è avvenuto allora in questi pochi mesi in grado di giustificare una cosi drastica inversione di rotta "rispetto alle Indicazioni date a maggio dal presidente? «Nulla di trascendentale — ribatte Antonello Palli, direttore generale della Invest —, un semplice cambio di filosofia, ma non è slata una decisione improvvisa. In passato badavamo soprattutto ad ottenere il controllo maggioritario delle società, ora ci siamo accorti che anche il possesso di partecipaelont minoritarie può dare soddisfazioni sotto il profilo economico w. Queste spiegazioni non soddisfano tuttavia 1 circoli di Borsa, da sempre prevenuti nei confronti del gruppo Bo nomi vuol per presunte «anomalie operative.-, vuoi per al cune operazioni come la recente fusione tra Coge e Beni Immobili Italia che, a loro giudizio, avrebbero più allori' tonato che attirato 1 risparmiatori nei confronti del mercato azionar io. Non va dimenticato, Infatti, che il gruppo Bii-Invest è quello più presente al listino per numero di ti toh quotati contando, inoltre, parecchie decine di migliaia di piccoli azionisti. Anche 11 recente comportamento dei titoli de«a •Scuà*enó Binomi» nel mese di ottobre, che si sono salvati dal calo generale del listino, viene attribuito più a una manifestazione di debolezza del gruppo, costretto a difendersi mantenendo aita la quotazione di Borsa per non integrare gli scarti di garanzia del titoli dati a ri porto, che non alla validità' dèlie società quotate. DI qui la necessità, da parte della Invest, di fare cassa, cioè difendere la «Milano» per prendere ossigeno. •Certo, noi assistiamo le nostre azioni in Borsa, non le la¬ sciamo andare in caduta Ubera — commenta Oalll —.Ma ■posso assicurarle che i titoli a riporto del nostro gruppo sono pari a 34 miliardi, contro «m: valore di Borsa del pàcchi di controllo del gruppo che si aggira intorno al 500 miliardi Eppol, vorrei aggiungere, e questo emergerà, dal bilancio consolidato che verrà reso rtoto fra breve, che al 31 dicembre scorso le disponibilità finanziarie del gruppo Iqveèl (al netto cioè del debiti per 190 miliardi) ammontavano-a 7S0 miliardi, comprensivi di 2$0 miliardi di tìtoli a reddito fisso che le Compagnie di assicurazione hanno in portafoglio come riserva sinistri. Abbiamo 670 miliardi diBot e pct e. 100 miliardi di azioni facilmente negoziabili. Siamo, il, pili liquido tra l gruppi privati misti, cioè non presenti in un solo settore, e in assoluto slamo secondi soltanto alle Generali: Non comprendiamo, pertanto, questo accanimento e questa prevenzione nei nostri confronti, del tutto Ingiustificati.. ..■:■(><!. "ii '. Per le organizzazioni sindacali, Invece, l.a decisione di vendere la «Mllah'o.'è determinata dà una serie di operazioni effettuate dalla compagnia di assicurazione negli ultimi due-tre an'nl?'operazloni che avrebbero', ' determinato una perdita rdl cèspiti di 120-130 mlltardTjièi parte della Compagnia a vantaggio di altre società del gruppo Bono- mi. «Ora che tà società è stata alleggerita — commentano alcuni dirigenti sindacali della Fulda regionale — la Invest intende cederla portandosi a casa qualche decina di miliardi-. «La "Milano" ha dovuto vendere gli immobili — afferma ancora Oalll — per far fronte alle perdite della riassi-, curazione. Adesso è risanata e va benen. Forse le difficoltà del gruppo, però, non stanno tanto nella Invest quanto nella capogruppo Beni Immobili Italia: 150 miliardi di debiti, una partecipazione, là Postalmarket, che ha perso quasi SS miliardi negli ultimi due esercizi e che andrà In rosso di altri 14-1$ nel. 1983 e che, essendo saltata la trattativa con la Sme, non trova facile collocazione sul. mercato. «Tra breve la èli Vincerà l'operazione investimenti immobiliari italiani — è il commento finale di Oalll — die dovrebbe risolvere le difficoltà della società. Comunque, con un gruppo liquido come il nostro non ci sono problemi disèrta'. Gianfranco Modolo i d

Persone citate: Antonello Palli, Bonomi, Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Italia, Milano