L'allegra invasione di Lugano di Luciano Curino

L'allegra invasione di Lugano Ancora code per i 40 capolavori arrivati dalFUrss L'allegra invasione di Lugano La mostra dei maestri impressionisti e post-impressionisti ha dovuto essere prorogata di un mese, fino al 15 novèmbre: si calcola che, quando chiuderà, avrà avuto duecentocinquantamila visitatori (metà italiani) - Molti non possono entrare a Villa Favorita per l'affollamento DAL NOSTRO INVIATO ■ LUGANO — E' una grossa 'delusione avere fatto un viaggio di tre, quattro ore per vedere la mostra dei quaranta capolavori «venuti dal freddo» e non essere potuti entrare per l'affollamento. Accade ogni giorno a qualcuno. Il sabato e la domenica sono molti quelli clie devono rinunciare. La previsione più ottimistica, addirittura audace, dava per questa mostra a Villa Favorita del barone Thyssen-Bornemisza centomila visitatori. Olà sono quasi il doppio; saranno circa 250 mila a méta novembre, quando si chiuderà. Per Lugano è una favola. Per la Svizzera è 11 maggior avvenimento culturale dell'anno. Bono esposti i capolavori impressionisti e postimpressionisti di proprietà del musei sovietici: opere di Cézanne, Oauguln, Van Oogh, Monet, Renoir, Matisse, Picasso. Una parte dei quadri non era mal stata esposta in Occidente. Aperta il 14 giugno, la mostra doveva chiudere 1115 ottobre. Tale il successo, che si è ottenuto un mese di proroga. A suo tempo la mostra aveva avuto una buona pubblicità e 1 giornali, non soltanto svizzeri, ne avevano parlato. Eppure nel primi giorni venivano poche centinaia di persone. Ma sono via via aumentate, incredibilmente, e adesso Simon de Pury, conservatore della pinacoteca di Villa Favorita, parla di 'fenomeno grandioso, dì un successo tremendo». E' semplicemente accaduto che la più efficace propaganda alla mostra l'hanno fatta quelli che l'avevano visitata. Secondo una stima, la metà dei visitatori sono italiani. Poi svizzeri e di ogni parte d'Europa, qualche miglialo di americani e giapponesi, altri: ni agosto il cinquantamilleslmo biglietto è stato staccato per un visitatore del Kuwait. Da Barcellona è venuto per «vedere i\ nonno» Andreas Feher Soler, nipote del sarto José Maria Soler che Picasso ritrasse nel 1003. Perché il «tremendo» successo di questa mostra? Il conservatore De Pury risponde che la pittura impressionista è la più popolare, la più at¬ traente per 11 grande pubblico, e vedere quaranta opere di' questo' periodo è qualcosa di eccezionale. Ma soprattutto perché è la prima volta, e forse anche l'ultima, che la collezione esce dall'Urss: quindi un «happening» artistico probabilmente irripetibile. «C'è anche chi non capisce nulla di arte, ma viene per poter poi dire: io ci sono stato». Villa Favorita è in un vasto parco in riva al lago all'estremità di. Lugano. Vi si arriva per strada o con 11 battello che parte davanti all'Excelsior: trasporta 110 persone ed è un servizio istituito solo per questa manifestazione. La mostra apre alle 10, ma già due o tre ore prima c'è gente che aspetta in strada davanti al cancello o all'imbarcadero. Per tutta la mattinata e nel pomeriggio (si chiude alle 17) si snoda nel viale di cipressi della Favorita la lunga fila del visitatori. 81 entra nella villa a scaglioni, non solo per ragioni di sicurezza, ma perché il pubblico possa vedere nel modo migliore. Una villa non ha i saloni di un museo, sicché la Favorita non può accogliere più di 4500 visitatori' il giorno. Si aspetta in coda nel viale per un'ora se va bene, più spesso per due ore. Non venire dopo le 15, altrimenti non si entra più. Gente che pària lingue diverse, di ogni condizione ed età. Gruppetti di amici e famiglie al completo. Nessuno irrequieto o insofferente, non si è mal vista una còda cosi paziente. Aspettano calmi anche ùria quarantina di ragazzi del liceo scientifico Donatelli di Milano, venuti con 11 trehò che -parte alle 7,10 e arriva a Lugano alle 8,45. Da qualche giorno sono numerose le scolaresche italiane e svizzere, e da Torino sta arrivando il pullman della media Sacro Cuore, con ragazzine e suore, partito dà Torino alle 9 e arrivato verso mezzogiorno. I ragazzi delle scuoce hanno zaini e sacche con 11 pranzo. I quadri sono esposti in sale sottratte alla quotidiana consuetudine del barone padrone di casa. I Gauguln nel salotto principale, 1 Matisse nella sala da pranzo, i Cézanne dove i Thyssen-Bornemisza festeggiano il Natale attorno all'abete, e cosi via..Nessuno che faccia frettaai visitatori. Una giovane tedesca, venuta sola, passa buona parte della mattinata davanti alla leggenda ria «La starna rossa- di Matisse, se rie va dopo aver dato appena uno sguardo alle altre 39 opere. Per la maggior parte, la vi' sita dilra da un'ora a due, leg< gendo il catalogo pagina per pagina. In genere non sono molti quelli che alle mostre acquistano il catalogo, sovente costoso: questo degli im pressipnistl e postlmpresslonlstl del musei sovietici costa sulle 20 mila lire. Se ne erano stampate cinquemila copie ritenendole sufficienti. Poi il catalogo è stato ristampato più volte poiché, cosa inconceplblle, risulta che è acqui stato da un visitatore su tre. E si sono già venduti più di ventimila manifesti della mostra, che costano 7500 lire. Forse per qualcuno il catalogo o 11 manifesto è soltanto una prova per vantare: io ci sono stato. Per gii altri, e sono la maggioranza, è il ricordo di una giornata straordinaria: un'ora, due ore tra capolavori che non si avrà mal più occasione di vedere, a meno di andare a Mosca e, a Leningrado, e per questo tempo magico è valsa la pena spendere una glqrjiità,ln viaggio c,.fte,jw\a po#.#dueoije,0;; * ffji Luciano Curino |