Perché l'educazione fisica è cenerentola a scuola

Perché l'educazione fisica è cenerentola a scuola Perché l'educazione fisica è cenerentola a scuola Gli insegnanti esaminano ia situazione nelle superiori - «Una materia poco considerata, il voto non fa neppure media con gli altri» - Orari scomodi, attrezzature carenti - Molta buona volontà, ma anche tanti «esoneri» La ginnastica è davvero la cenerentola dei programmi scolastici? Un'ora la settimana nelle elementari (affidata al maestro), due nelle medie Inferiori e superiori, non bastano per coadiuvare lo sviluppo fisico degli al-' lievi. Questo il parere espresso dai medici nella prima puntata della nostra Inchiesta. Sentiamo ora gli insegnanti. Dicono unanimi: «E* cosi poco considerata come matèria scolastica che il voto non fa media con gli altri. Chi è rimandato, e a settembre è ancora insufficiente;non dovrà ripetere l'anno. Univa eccezione a questa regola è l'istituto magistrale: Corsa all'esonero Sovente, soprattutto nelle superiori, il poco tempo previsto per la ginnastica si riduce a niente perché gli studenti preferiscono l'esonero. Comunque le due ore settimanali sono, teoriche. Ogni lezione, Infatti dura meno di tre quarti d'ora: l'ora scolàstica, per concessione del ministero su richiesta degli istituti, si riduce a 50 minuti; altri minuti vengono spesi nel trasferimento dalla classe alla palestra e per cambiarsi. • - -Gli studenti si disamorano — spiega Il preside dell'istituto industriale Guardia prof. Chirone —per tre motivi: l'orario scomodo, le attrezzature carenti, i docenti che slimolano poco. Al Guardia siamo fortunati: la pale-' stra è stala rifatta dieci anni fa, et sono bravi insegnanti. Uno in particolare, l'ex calciatore Morello, riesce a trascinare gli allievi, impostando il lavoro sulle capacità e sulle attitudini di ognuno. Ma restano molte questioni aperte'. Un esempio: al Guarclla si fanno 38 ore settimanali, per la ginnastica occorre tornare al pomeriggio. A complicare le cose c'è la separazione del sessi: le classi sonò miste, ma maschi e femmine non possono fare educazione fisica insieme. Cosi molti, come in parecchie altre scuole, chiedono ed ottengono il certificato medico per reeonero. «Riesco a coinvolgere le mie allieve '— sottolinea la prof. Angela Longo del liceo Alfieri — decidendo con loro gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Piloto le loro scelte, ma rispetto sempre desideri ed aspirazioni. Quest'anno hanno deciso di dedicarsi a pallavolo, ho spiegato'che devono fare una buona preparazione di base con gli esercizi adatti, anche se sono faticosi e poco divertenti. Ma in vista ' della partita si assoggettano volentie¬ ri. Sovente le ragazze di tèrza chiedono di fare esercizi per snellire i fianchi, per. mandar via i chili di troppo sulla pancia. Va bene, si fa tutto, purché partecipino». Anche l'Alfieri, istituto recente e funzionale, ha problemi di strutture: «L'unica palestra non basta. Si deve emigrare nel complesso sportivo attiguo alla scuoto». Palestra piccola Il prof. Vittorio Chesl dell'artistico Cottini è stato «piacevolmente sorpreso dagli allievi perché si dimostrano attivi ed interessati: Ma lo sforzo per raggiungere questo scopo è notevole. 1! Cottini ha uno stanzone con spalliera, definito ottimisticamente «palestra piccola' ed un locale più grande con l'impianto (di dimensioni ridotte) per pallacanestro e pallavolo. .Attività che si svolgono con grande disagio perché il soffitto è troppo basso ed il pallone ci sbatte sempre dentro'. ' Cosi il prof. Chesi emigra con 1 suoi allievi nello spiazzo antistante la scuola: «Facciamo quasi tutto, almeno a livello di impostazione di base.' corsa 100 e ZOO metri, mezzofondo e fondo, salto in alto e to lungo. In palestra riusciamo a fare il getto del peso, ma non quello del disco perché il disco manca: Il prof. Chesl riesce anche ad interessare 1 suol allievi agli esercizi di allungamento e recupero della tonicità muscoalre a quelli per raggiungere scioltezza delle articolazioni: •£' molto importante per avere buoni risultati — conclude — instaurare un rapporto di fiducia,,. Negli istituti magistrali il problema è diverso: la ginnastica fa media con le altre materie, chi è esonerato per gravi,motivi dagli esercizi fisici (2 ore la settimana) deve comunque essere presente, cosi come nell'ora settimanale di teoria. Dict la prof. Paola Gurgo Salice del Berti: «Abbiamo dei programmi nuovi che non aumentano il tempo da dedicar? all'educazione fisica, ma approfondiscono la preparazióne teorica. Il maestro domani potrà dare di più ai suoi allievi, anche se accorre la riforma dei programmi elementari che risalgono al 19S5. Noi vediamo arrivare nella scuola superiore allievi sempre più disastrati: hanno difficoltà enormi di coordinamento motorio, pur essendo ragazzi perfettamente normali. E ciò si rispecchia in tutte le attività perché richiede un maggior dispendio di energia'. ' Maria Valabrega

Persone citate: Alfieri, Angela Longo, Chesi, Chirone, Cottini, Maria Valabrega, Morello, Paola Gurgo Salice