Il psi: «Moro non fu ucciso per impedire accordi dc-pci»

Il psi: «Moro non fu ucciso per Impedire accordi de-pei» Dure critiche alle conclusioni della commissione Il psi: «Moro non fu ucciso per Impedire accordi de-pei» ROMA — I socialisti non condividono la tesi secondo cui il delitto Moro «/u una risposta delle Br alla politica di unità nazionale o addirittura alla costituzione del governo Andreotti. Non ci sono prove per dimostrare un nesso diretto tra la costituzione del governo Andreotti e l'esecuzione della strage di via Fani: anzi, probabilmente esistono prove del contrarlo. I documenti delle Brigate rosse, troppo a lungo ignorati dagli organi di sicurezza dello Stato, indicano piuttosto che l'obiettivo era la democrazia cristiana, identiflcatxt, ^nell'ottica del terroristi, con lo Stato». " - Questo- è uno dei maggiori motivi di dissenso/rispetto alla relazione di maggioranza della- commissione Moro, che ha indotto i socialisti a presentare una propria relazione di minoranza, che sarà stampata nei prossimi giorni. Nella relazione, scritta dagli onorevoli Luigi Covatta, Claudio Martelli, dal senatori Paolo Barsacchi e Libero della Briotta, si sostiene che la commissione Moro ha fallito il suo obiettivo Il dissenso del psl riguarda in particolare: l'interpretazione delle cause del delitto Moro; l'Interpretazione delle radici del terrorismo in Italia; il giudizio sulle Inefficienze degli organi dello Stato e sulle loro Imprevidenze; la valutazione complessiva dei comportamenti dei vari soggetti di quella tragedia L'interpretazione del delitto Moro come attacco soprattutto alla de — secondo 1 socialisti — noti "esclude un'in-, t er pr et azione più complessa, e cioè che l'assassinio di Moro «non sia maturato esclusivaménte nella strategia delle Brigate rosse e del terrorismo italiano, bensì in un contesto più ampio, tale da coinvolgere responsabilità politiche interne ed internazionali». Dopo aver giudicato la rela- zlone di maggioranza Insoddisfacente anche per quanto riguarda la denuncia delle inefficienze dello Stato, la relazione del psl sottolinea che resta aperto l'Interrogativo se 11 delitto Moro era o no prevedibile, se ci furono premonizioni, preavvisi, se ci fu una richiesta di misure eccezionali di sicurezza In favore di Moro, come sostiene la sua famiglia, o se, invece, come hanno sostenuto il presidente del Consiglio e 11 ministro dell'Interno del tempo, nulla poteva far pensare ad un attentato di questo gènere. >In-ogni -modo — conclude la relazione del psl su quésto punto di dissenso relativo alla denuncia delle inefficiènze dello Stato — resta un dubbio suite cause di un susseguirsi di inefficienze che ha dell'incredibile. Resta soprattutto il dubbiò sulle cause che determinarono lo smantellamento anticipato dei servizi antiterroristici nel gennaio 1978 e sulle cause che costrinsero ti prefetto napoletano a dare le sue dimissioni da responsabile del Cests nell'aprile del 1978». La relazione socialista critica poi, della relazione di mag-gioranza. 11 fatto che si è presentato il contrasto che divise allora la società italiana come un contrasto tra forze politiche, »mentre tutti ricordano che si trattò del contrasto drammatico tra due diverse concezioni dello Stato, del diritto alla vita, del rapporto tra persona umana e ordinamento giuridico». Sul piano politico, «non si è saputo andare oltre la replica degli schieramenti e delle tesi che durante il sequestro di Aldo Moro si contrapposero, replica resa ancora plU inaccettabile e stucchevole dai numerosi tentativi di strumentalizzazione propagandistica che hanno avuto per oggetto questo o quell'episodio della vicenda. Questo atteggiamento è puntualmente registrato nella relazione di maggioranza, ed è stato la causa prlnclpale del sostanziale fallimento della commissione parlamentare di inchiesta,.. .

Persone citate: Aldo Moro, Andreotti, Claudio Martelli, Luigi Covatta, Moro, Paolo Barsacchi

Luoghi citati: Italia, Roma