Un altro «tribunale» accusa gli ospedali i malati raccontano l'inferno delle corsie

Un altro «tribunale» accusa gli ospedali i malati raccontano l'inferno delle corsie Roma, l'organizzazione dei degenti denuncia carenze nei servizi e nell'igiene Un altro «tribunale» accusa gli ospedali i malati raccontano l'inferno delle corsie DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Un malato s'è trovato disteso non su un lenzuolo ma su un sacco di plastica della spazzatura. I sofferenti di cuore che passano per l'astanteria non restano sollé-vati sui tre cuscini che qualsiasi manuale prevede perché il respiro sia agevolato, non hanno a disposizione neanche un cuscino. La media, fra un càmbio e l'altro di lenzuola, è di 23 giorni, con le conseguenze igienico-sanitarle facilmente immaginabili. Sono alcune delle indicazioni fornite ieri mattina da rappresentanti del Tribunale dei diritti del malato, che nell'ospedale di San Giovanni ha preso in esame in particolare il tema della biancheria e le carenze che i ricoverati si trovano a soffrire. L'Usi ha acquistato nei mesi scorsi 15 mila lenzuola, per una spesa di 500 milioni, con l'accordo che in settembre il nosocomio avrebbe incominciato a mettere in dotazione i nuovi acquisti. Ma, finora, solo 1950 lenzuola sono entrate nei reparti. E i criteri di distribuzione, la gestione di questo ma¬ teriale, non sono mai stati precisati. Tanto che il Tribunale ha avanzato queste richieste, che suonano persino paradossali, data l'ovvietà che le sottintende. Si chiede che tutta la nuova biancheria sia distribuita, accelerando i tempi del collaudo che lo avrebbero impedito fino ad ora. Che sia prevista una dotazione standard per ogni letto: 10 lenzuola per ogni posto-letto, federe, 8 traverse, 2 copriletti. Che ogni reparto abbia una propria dotazione fissa. Che esistano in un numero adeguato carrelli per il trasporto della biancheria pulita e carrelli per la biancheria sporca (adesso avviene troppo spesso che l'una e l'altra viaggino insieme, per mancanza di carrelli). Che esista una squadra di dipendenti dell'ospedale addetta al conteggio della biancheria (che sembra sparisca in misura continua e preoccupante). Che venga prevista l'assegnazione di asciugamani in dotazione al personale che, in assenza di questi, deve ricorrere a biancherìa propria o a soluzioni di fortuna. L'iniziativa del Tribunale dei diritti del malato cade in un momento di polemiche anche molto aspre sulla situazione ospedaliera romana. Ieri pomeriggio il sindaco Vetere, insieme con l'assessore alla Sanità Franca Prisco, ha incontrato i presidenti delle 20 Usi della capitale. Uno dei problemi cui urge trovare soluzione è rappresentato dalle previsioni del bilancio 1983, che nell'agosto scorso sono state bocciate dal Comitato Regionale di Controllo. In- tanto il clima si è fatto rovente fra socialisti e comunisti che si palleggiano le responsabilità per la gestione negli ultimi anni della salute. Sullo sfondo di questo scambio d'accuse c'è lo sfascio facilmente riscontrabile da chi mette piede in un ospedale romano, e le quattro inchieste che la magistratura ha avviato In diverse direzioni, ma sempre sull'ipotesi che dietro 11 disservizio reso al cittadino esistano interessi e negligenze che sconfinano in vari reati. Oggi i tre pretori che hanno avviato la maxi-inchiesta sugli ospedali di Roma e le maggiori cliniche private — Amendola, Cappelli, Fiasconaro — incontrano le équlpes di tecnici e specialisti incaricati di effettuare le visite di controllo negli ospedali e nelle cliniche. Il primo nosocomio «visitato» è stato, come noto, il Nuovo Regina Margherita. Il risultato: dièci mandati di comparizione. Le ispezioni riprenderanno lunedi Ieri la Guardia di Finanza ha richiesto alle Usi della capitale che mettano a disposi¬ zione 1 propri registri di contabilità. L'indagine è stata voluta dal sostituto procuratore della Repubblica Savia, il quale approfondirà nei prossimi giorni un altro delicato capitolo concernente i controlli sulle Usi effettuati dalla Corte deiConti, dagli ispettori del Tesoro e dalla Ragioneria di Stato. L'inchiesta deve verificare molte accuse: ricette facili, convenzioni illegali con cliniche private, la gestione di un servizio estivo per handicappati affidato a una cooperativa priva del necessari requisiti. Le indagini hanno preso il via da espostidenunce di privati cittadini, da esposti del radicale Rutelli (contro i massimi esponenti della Regione, per mancati controlli) e del presidente della Usi 1, Agostinelli (per presunti eccessi nelle spese farmaceutiche). Altri due magistrati, intanto — Nitto Palma e Giorgio Santacroce — proseguono nelle inchieste avviate nei mesi scorsi per accertare se davvero sanitari di due diverse Usi hanno peccato di «ricette facili..

Persone citate: Agostinelli, Amendola, Cappelli, Fiasconaro, Giorgio Santacroce, Nitto Palma, Rutelli

Luoghi citati: Roma