Novelli «Perché non lascio»

Novelli: «Perché non lascio» Novelli: «Perché non lascio» «Oggi, come sei mesi fa, seguo le decisioni del mio partito» - «Non sono la Mole Antonelliana» - «La situazione politica torinese è allarmante; la gente è stufa di parole, chiede la soluzione dei problemi» - «Sulla faccenda delle tangenti posso solo dire: dal Comune non è uscita una lira» - «Tra me e Biffi Gentili non c'è stato antagonismo» Diego Novelli sindaco a riposo? Per alcuni è capitolo chiuso, per altri è difficile il cambio della guardia. Oli domandiamo come vede lo scenario politico torinese. Risponde: «Mi pare che abbia raggiunto un livello più che allarmante. Corriamo il rischio che la gente non capisca più niente e che si stufi di parole. Migliaia di persone, dal professionista al cassintegrato, dal giovane in cerca di lavoro al disoccupato, chiedono soluzioni ai vari problemi e non discorsi o risse. Il confronto quindi tra comunisti, socialisti e socialdemocratici deve avvenire subito sulle questioni di fondo e non credo che un programma capace di aggredire problemi di questa natura, con tutte le contraddizioni che essi impongono, possa andar bene ad una giunta di sinistra e ad una giunta diversa: un minimo di coerenza e di sinceritàpólitica lo impediscono'. Novelli accetta questa intervista «per verificare — dice — se a Torino si è ancora in grado di ragionare su questioni tanto importanti per la vita della città». E cominciamo dalla crisi, dal no del psi «Il monocolore non l'hanno proposto i comunisti bensì il psi che aveva chiesto tempo per giungere ad una soluzione organica di sinistra almeno fino al suo congresso. A settembre La Ganga disse die non era possibile formare subito una nuova giunta a causa dell'atteggiamento polemico del pei nei confronti del governo Craxi'. Poi è venuta fuori la proposta di fare una giunta, ma senza Novelli: come mai? «Già. La settimana scorsa, dopo aver bocciato il monocolore, il socialista Rolando dichiarava proprio a "La Stampa" che la questione Novelli non c'entrava niente. Ora ricompare il veto sulla mia persona. Sono diventato una pallina da ping-pong, se non un vero e proprio pungingball». Vogliamo fare qualche passo indietro... «Se si riferisce alla faccenda delle tangenti, nemmeno una parola: quella è materia in mano alla magistratura, anche se ritengo che i fatti risulteranno ridimensionati. Una cosa sola voglio ribadire: che il Comune non ha perduto una lira'. Non sono mancati gli appunti sulla sua «responsabilità oggettiva» in relazione al comportamento tenuto da altri politici che si sono trovati in analoghe situazioni. •Il mio comportamento non ha alcuna analogia con quello delle persone citate: non ho fatto fuggire nessuno; non ho violato segreti d'ufficio e tantomeno i miei .collaboratori sono stati coinvolti in azioni di spionaggio». Perché non fa 11 gran gesto, non lascia di sua iniziativa la partita? «Credo che nessuno invida la situazione in cui, non per colpa mia, sono venuto a trovarmi. Non' posso però far prevalere, in un momento cosi difficile, sentimenti e stati d'animo personali. Oggi, come sei mesi fa, faccio come decide il mio partito». Ha pensato di mollare tutto? «Beh. La tentazione c'è stata». Non crede che la sua Immagine «forte» possa creare Imbarazzo nello stesso pel? «Non sono la Mole Antonelliana. Ho detto personalmente a Enrico Berlinguer, e ripeto agli organi del pei, che questo problema non esiste né deve esistere». Biffi Gentili, andandosene, si è domandato se la generazione dei quarantenni emergenti è proprio la peggiore: cosa ne pensa? «La politica non è un problema generazionale. Non ho piai considerato Biffi un antagonista. Militiamo in due partiti diversi e io faccio politica per scelta di vita non per altre ragioni». Afferma che Torino, con alcuni milioni di metri quadrati di aree da convertire, ha davanti a sé possibilità uniche al mondo. Ciò significa mettere in moto una gran massa di miliardi. E' possibile che tutto avvenga in modo trasparente e senza tangenti? «Si tratta di voler che tutto avvenga nel modo più chiaro: ecco perché la questione inorale non è una bufala ma assume priorità assoluta». Dicono che lei ha scatenato la bagarre del 2 marzo per liberarsi di Biffi che stava studiando da sindaco... «£' un'infamia. Ripeto: non c'era' antagonismo tra me e lui. Queste cose sono state inventate per spostare i veri problemi su altri binàri». Borgogno e Sibille, democristiani, sostengono che non è un vanto aver chiuso 11 consuntivo '82 con 40 miliardi di avanzo. Cosa risponde? «E' sorprendente che due pubblici amministratori non abbiano capito die l'avanzo è avvenuto nella spesa corrente e quindi è il risultato di economie e di risparmi, ossia di oculata amministrazip ne del pubblico denaro che consente di trasformare la somma in investiménti e quindi in occasioni di lavoro». L'altra sera al Colosseo ha invitato t comunisti a non essere settari con i socialisti, i «Il settarismo non è utile a nessuhosMai, in una situazione come questa, deve prevàlefel'einotivltà sulla ragione. Insulti e invettive non solo non giovano ma possono determinare guastlirreparabili» Quali soluzioni per questa nostra bitta? «Alcune le ho già indicate, ma vorrei soprattutto che si discutesse del problemi dèlia gerite. Nessuno ha in tasca la soluzione pronta e nessuno deve credersi più bravo, più bello, più santodi altri. Chiedo semplicemente coerenza e impegnò come ho cercato con modestia di dimostrare nei fatti in questi otto anni». Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Biffi, Biffi Gentili, Borgogno, Diego Novelli, Enrico Berlinguer, La Ganga, Novelli, Pier Paolo Benedetto, Sibille

Luoghi citati: Torino