Un ottobre caldissimo per i dissidenti russi

Un ottobre caldissimo russi peri Due condannati, un'ebrea scrive a Andropov e a Reagan Un ottobre caldissimo russi peri DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Oleg Rodzinskij, dissidente «pentito», se l'è cavata con un anno di carcere e cinque di esilio interno. Iosif Begun, che non è un •pentito» ma un recidivo e che per giunta è ebreo, ha avuto, sette anni di carcere e cinque di esiilo. Che cosa accadrà a Ina Brochlna, ebrea anche lei, da quattro anni in vana attesa di un visto d'espatrio per Israele, la quale ha avuto l'ardire di scrivere ad Andropov rilevandone la •triste e terribile ignoranza» di come vengono trattati gli ebrei in Urss, e che ai figli ha fatto scrivere a Reagan, chiedendo un suo intervento? Il processo a Oleg Rodzinskij, 25 anni, si è svolto giovedì al tribunale moscovita di Ljublino. Disoccupato, e quindi -parassita.. Rodzinskij era accusato di delitti — come ha riferito la Tass — •contro la Costituzione». In altre parole, -aveva propagato per alcuni anni, oralmente e per iscritto, affermazioni diffamanti sullo Stato e sul sistèma sociale sovietici», Rodzlnskij, afferma la Tass, *ha ammesso l'accusa ed è profondamente pentito di quanto ha fatto»: di qui la condanna, »in vista delle circostanze», a un anno, di carcere e cinque di esilio. Più grave il caso di Iosif Begun, accusato di •crimini contro Io Stato», colpevole, secondo la Tass, di avere 'Sistematicamente compilato e propagato per dieci anni, al fine di sovvertire il sistema esistente, materiali contro lo Stato che incitano all'odio per il Paese dei Soviet, che alterano la politica interna ed estera dello Stato sovietico, che invocano un intervento negli affari interni dell'Urss e che incitano alia lotta contro il sistema». Begun ha 51 anni, da 13 si batte per il diritto di emigrare (sempre rifiutato per la sua passata professione di ingegnere elettronico) e soppravvive — privato da allora del lavoro—con lezioni private di ebraico. E' stato arrestato dal Kgb nel novembre scorso. Già due volte mandato in esilio in Siberia per 'parassitismo», è stato condannato dal tribunale di Vladimir, che ha 'tenuto conto del pericolo dei suoi crimini', a sette anni più cinque di esilio. Ina Brochlna, invece, tenta la via della discussloe. Quattro anni fa chiese di emigrare con 1 due figli, Misha di 9 anni e Kira di' 10: per tutta rispo¬ sta perse il lavoro presso una fabbrica di dischi ed è vissuta della carità, come lei dice, «di amici e parenti in Israele». La Brochlna è convinta che Andropov sia tenuto all'oscuro del dramma che colpisce gli ebrei sovietici, e che egli dovrebbe personalmente ascoltare la sua testimonianza: per questo gli ha scritto. Il numero del visti d'espatrio per i circa due milioni e mezzo di ebrei sovietici è sceso da 51 mila nel 1979 a 2700 l'anno scorso: quest'anno si procede a un ritmo inferiore ai 200 il mese. E chi fa domanda, in genere, perde il lavoro. La settimana scorsa, 1 suoi due figli avevano scritto a Reagan, chiedendone l'intervento per poter 'Vivere in un 'Paese dove si parli ebraico e si possa celebrare adeguatamente il Sabbath», ma anche sollecitando un invito a «visitare l'America e poter vedere i cartoni animati di Walt Disney*. Con altri due attivisti, Dan Shapiro e Dmitrij Chazanskij, la Brochlna ha scritto al Comitato sovietico per le Nazioni Unite accusando le autorità di discriminazione nel concedere i visti: «Per gli ebrei — dice — i criteri sono diversi*. , t. sai.

Luoghi citati: America, Israele, Siberia, Urss