Le signore sindache e ministre

Le signore sindache e ministre LA LINGUA CHE PÀrililAMO Le signore sindache e ministre Mi sono divertito leggendo che una signora, eletta al Parlamento svizzero, mette in pericolo la sua nomina perché non vuole giurare fedeltà alla Costituzione in quanto vi figura la parola Vaterland, in tedesco «patria» (letteralmente «terra paterna»), in cui compare la voce Vater «padre». L'obiettrlce (se mi è consentito di chiamarla cosi ma sono certo che preferirebbe esser chiamata obiettore), sostiene che la patria si dovrebbe chiamare ih tedesco Jtfutterland «terra materna» con Mutter «madre» in luogo di Vater «padre». Non è la prima volta che un femminismo esasperato finisce nel ridicolo cosi come un maschilismo portato all'estremo può cadere nel grottesco. >•) Come ho già raccontato un'altra volta, quando, alcuni anni fa, ero professore ospite a Los Angeles, una signora, capo di un dipartimento,.sostenne di non voler esser chiamata chairman, che. significa, come è noto, «presidente», perché conteneva come secondo elemento la voce man «uomo» (il primo, chair, significa «sedia», «cattedra»). Voleva, la signora, che invece di chairman si dicesse chairperson con person -persona che va bene per tutti e due i sessi, in luogo di man «uomo». Se la questione era solleva¬ ta per l'inglese, lingua che, come è noto, conserva distinzioni grammaticali di genere solo nei pronomi personali ed in quelli possessivi, figuriamoci che cosa può succedere in quelle lingue che hanno ben viva ed ampiamente diffusa la distinzione di maschile, femminile ed anche neutro (perfino in italiano: che cosà sono, infatti, se non originariamente neutri i plurali labbra, membra, braccia, fondamenta?). Soprano e spia .. Una risposta molto arguta la diede, però, a proposito di chairman, un tipo ameno di Los Angeles in un giornaletto, tutt'altro che disprezzàbile, pubblicato da studenti. Egli fece osservare alla signora che protestava per chairman che anche chairpsrson era parola da non proporre perché' finisce in son «figlio», che indica anch'esso un maschio. L'evidente presa in giro non era priva di umorismo. Le lingue sono prodotti storici. Alcune non hanno distinzioni di generi grammaticali, altre si e stravolgere tali categorie non è facile né opportuno, cosi come non è facile né opportuno ribattezzare la patria («terra paterna») come è in tedesco in «terra materna». Vi immaginate un maschilista che si seccasse perché terra è femminile e volesse chia¬ marla terrò? E*, però; un fatto che ci sono dei casi in cui, con l'estendersi alle donne di uffici tradizionalmente attribuiti agli uomini, si possono presentare delle difficoltà da risolvere, lo credo, còri un po' di buonsenso. •■ ' Ho evitato, parlando della parlamentare svizzera, di chiamarla deputatessa perché, oltre a questa voce, vi è deputata, cosi come si hanno ministressa e ministra, sindàchessa e sindaca. - L'ultima edizione del Vocabolario di Zlngarelli póne 'sullo stesso piano deputata e deputatessa. mentre per ministra dice che è voce scherzosa per ministressa e che ministressa è anch'essa voce scherzosa per indicare una donna Investita della carica dì ministro (a parte 11 significato di «moglie di un ministre»)! Sindaca è dato senza connotazioni scherzose, slndachessa si. Ma lo proprio devo confessare che avrei qualche esitazione a rivolgermi ad un sindaco Gonna chiamandola /signora sindaca. . . E' questo Un terreno in via di assestamento e molto dipende dal registro dei testi in cui le voci si usano. Tempo fa feci una proposta; Poiché nonbisogna confondere il genere grammaticale col genere naturale ed il genere grammaticale —nelle lingue dove esiste — appare alia coscienza del parlante come immotivato, almeno per un numero grandissimo di casi (in italiano il sole è maschile, In tedesco è femminile, la luna in italiano è femminile ed in tedesco maschile), se abbiamo voci come sentinella, guardia, spia, guida che, pur essendo grammaticalmente femminili, si applicano anche ad uomini (e viceversa parole come soprano e contralto grammaticalmente maschili che si applicano a donne), perché non si usa sindaco, ministro, deputato sia per uomini che per donne? Patria o mutria? Del resto quante volte io stesso, presiedendo sessioni' di esami di laurea ho seguito una norma di uso ormai antico, proclamando dottore in lettere una donna?. Dove però la tradizione ha fissato un termine accettato da tutti, come poetessa, professoressa, studentessa, non li ripudierel perché mi pare che non portino alcuna connotazione negativa né capace di urtare la sensibilità delle donne. E cosi la signora svizzera che è deputato, perché vuol forzare la sua lingua in modo innaturale se da secoli 11 tedesco chiama la patria «terra paterna»? Pare mai alla distinta parlamentare che noi potremmo chiamarla «matria»? Tristano Bolelli

Persone citate: Tristano Bolelli

Luoghi citati: Los Angeles