Per il petrolio libico polemica tra pci e Eni

Per il petrolio libico polemica tra pei e Eni Per il petrolio libico polemica tra pei e Eni ROMA — E* solo una questione di convenienza di prezzi a condizionare eventuali sviluppi degli acquisti di petrolio greggio dalia Libia; è questa, in sintesi, la reazione raccolta negli ambienti del gruppo Eni in relazione alla dichiarazione fatta dal deputato comunista Agostino Spalerò che ha affermato che le Imprese a partecipazione statale hanno mostrato un ingiustificato disinteresse per le gare internazionali indette dalla Libia e che la trattattiva con l'Aglp per l'importazione di petrolio «è ferma dal gennaio 1983 e i lavori della commissione mista ltalo-llbica sono fermi dal marzo scorso per indisponibilità della parte Italiana». Negli ambienti dell'Eni. In¬ fatti, si osserva che esiste, nel limiti imposti dall'esigenza di diversificazione degli approvvigionamenti, la «piena disponibilità» dell'ente a riprendere gli acquisti di petrolio greggio dalla Libia in.aggiunta ai ritiri di greggio provenienti dalla produzione della Joint venture esistente tra la «Noe» (compagnia petrolifera libica) e l'Aglp (gruppo Eni): tali riti; ri si svolgono regolarmente generando un flusso di valuta verso la Libia di circa 1400 miliardi annui. In assenza di impegni contrattuali, la considerazione che Impedisce gli acquisti è quella relativa alla convenienza (per l'Eni) del prezzo richiesto, anche in relazione al costo delle disponibilità alternative.

Persone citate: Agostino Spalerò, Joint

Luoghi citati: Libia, Roma