Da Spadolini i capi di Stato Maggiore per preparare la missione sullo Chouf
Da Spadolini i capi di Stato Maggiore per preparare la missione sullo Chouf Da Spadolini i capi di Stato Maggiore per preparare la missione sullo Chouf ROMA — L'invio di nostri osservatori ' sullo Chouf, sul quale 1 partiti sono quasi tutti d'accordo, aprirà per l'esercito italiano una fase nuova, sganciata dal ruolo svolto finora in Libano dal contingente assieme ad americani, francesi e inglesi. E' quanto Spadolini ha ribadito ieri in un incontro con i capi di Stato Maggiore della Difesa, delle Forze armate e del Sismi. In attesa che il governo libanese Inoltri a quello di Roma la richiesta ufficiale di inviare 1 400 osservatori militari che, con altrettanti greci, pattuglieranno lo Chouf, a Palazzo Baracchini vengono studiate in ogni dettaglio le possibilità di impiego degli osservatori. Spadolini, Informa una nota del dicastero, ha Incaricato i capi di Stato Maggiore di «valutare le modalità tecnico-operative, al fine di porre le nostre Forse armate nelle condizioni di assolvere nel migliore dei modi un compito che sostanzialmente differirebbe da quello dei, soldati del generale Angioni». Gli Stati Maggiori della Difesa, consi¬ derate la particolare difficoltà del compito di vigilare sul rispetto della tregua e le difficoltà ambientali in cui esso dovrebbe attuarsi, sono stati incaricati da Spadolini di definire le misure più idonee «per garantire le massime condizioni di sicurezza e di protezione del nostri .militari. E sempre — prosegue 11 comu-i nleato del ministero — nello spirito del-' le fondamentali finalità di pace e di tu-\ tela della pace,». Spadolini ha manifestato mia crescente preoccupazione per le persistenti difficoltà al coordinamento della tregua», lia illustrato gli orientamenti del gover-1 , no, resi noti nella riunione del Consiglio di gabinetto dell'i 1 ottobre. Ed ha riaffermato la disponibilità di massima, da parte dell'Italia, ad inviare osservatori, 'Subordinata, come è noto, alla «sussistenza dell'accordo di tutte le parti interessate al conflitto ed alla realizzazione di un "utile ed essenziale" collegamento con le Nazioni Unite». Sulle enormi difficoltà che continuano ad ostacolare 11 raggiungimento di. un'intesa in Libano si è soffermato ieri Giovanni Paolo II. «la Santa Sede—ha ricordato a un gruppo di fedeli ricevuti in Vaticano assieme a quattro patriarchi cattolici libanesi — in questi tragici momenti non ha risparmiato alcuno sforzo», sebbene tale azione sia portata lavanti con *mezzl limitati che sono conformi alla sua specifica natura». «lo non cesso mai — ha proseguito 11 Papa — di richiamare alla coscienza del 7nondo e ai responsabili delle nazioni la .necessità di aiutare t libanesi a porre termine a questi lutti fratricidi, di invitare tutti i Paesi amanti della libertà a sostenere le legittime autorità libanesi nei loro sforzi volti a ristabilire la normalità, ad assicurare l'indipendenza della loro nazione». Tutte le iniziative diplomatiche della Santa Sede e 1 riscontri di questi ultimi giorni, ha concluso il Pontefice, «hanno ■ il solo scopo di contribuire a far convergere le buone volontà e a richiamare il dovere imprescindibile della fraternità trai figli dello stesso Dio». g.fe.
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