Cipro l'altro Libano verso la spartizione

Cipro, l'altro Libano verso la spartizione OSSERVATORIO Cipro, l'altro Libano verso la spartizione Sotto certi aspetti Cipro i un po' la brutta copia del Libano. La storia ripete se stessa, ricalca vecchi copioni privi della parola fine. Entrambi i Paesi vivono da decenni il dramma delle rispettive (questioni nazionali» nello scenario d'altronde tipico del Medio Oriente, cioè secoli di profondi odi religiosi acuiti di recente da sanguinose faide etniche che hanno scavato fossati ormai invalicabili nella popolazione divisa fra maggioranza cristiana e minoranza musulmana. Si assomigliano per l'assenza di uno Stato unitario: da Beirut, Amin Gemayel ammette, e non può fare altrimenti, di controllare appena il 20 per cento del Paese; a Nicosia il presidente greco-cipriota Spyros Kyprianou gode di maggior autorità in quanto governa circa metà dell'isola mediterranea, ma, come l'esecutivo libanese, deve fare i conti con otto eserciti stranieri, alcuni presenti da camici», altri in veste di occupanti. Su entrambi, infine, incombe la minaccia della spartizione. Il leader druso Walid Jumblatt proclamava la scorsa settimana nel suo feudo dello Chouf l'autonomia amministrativa della regione; a Cipro il capo della comunità turca, Rauf Denktash, va oltre, parla di indipendenza per la cCipro del Nord». L'annuncio dell'ipotesi separatista, dato all'Europarlamento di Strasburgo, non deve comunque stupire. Dal 1974, anno in cui l'esercito turco invase la parte settentrionale dell'isola replicando al tentativo di enosis, l'unione alla Grecia, fomentato dai colonnelli di Atene, Cipro ha tentato senza alcun successo di avviare i colloqui di riconciliazione nazionale (ecco un'ennesima somiglianza con il Libano all'indomani della guerra civile) per evitare la spaccatura de facto della piccola repubblica. <■ Un dialogo tra sordi», dice Hugo Gobbi, il diplomatico argentino incaricato dall'Onu di stilare una Costituzione federale che risulti accettabile alle due parti. Dei 28 punti proposti nelle discussioni che si tengono sotto l'egida dei ccaschi blu» delle Nazioni Unite dislocati lungo la ('linea verde') che si snoda da Famagosta, rasentando la base aerea inglese di Dhekelia (quella di Akrotirì, impiegata adesso per fornire la copertura tattica al contingente di pace britannico nel Libano, è situata a Sud, vicino Limasse!), soltanto 10 finora sono stati approvati durante le accese discussioni bilaterali, e si tratta di questioni puramente marginali. Sui temi di fondo, invece, le divergenze rimangono irrisolte. Mezzo milione di greco-ciprioti e 120 mila turcociprioti hanno scelto da tempo di creare un sistema bicomunale assai rigido ed antagonista: i primi con svariati risultati economici, mentre Denktash deve ricorrere continuamente alle sovvenzioni del governo turco (attualmente circa 30 milioni di dol¬ lari l'anno, quasi SO miliardi di lire) per spezzare l'isolamento imposto da Kyprianou. Proprio alcune settimane fa, Nicosia aveva rafforzato il blocco navale attorno alle coste Nord dell'isola non appena si era sparsa la notizia che Ankara avrebbe inviato rinforzi ai 25 mila militari già di.stanza. Ora Denktash sembra aver rotto gli indugi vista anche l'apparente inutilità di proseguire sulla strada di un'eventuale coabitazione con una controparte poco disposta a rinunciare ad antichi privilegi, perché dovrebbe cedere parte del potere agli avversari di sempre. Il nuovo Stato, da proclamare prima delle elezioni politiche turche del 6 novembre, verrebbe riconosciuto da una quindicina di Paesi, in prevalenza musulmani; però la dichiarazione unilaterale di autonomia potrebbe slittare qualora dal Palazzo di Vetro partisse l'ennesimo appello al compromesso, molto improbabile se si considera l'intransigenza dimostrata fino ad oggi dagli alleati di Andreas Papandreu. Indubbiamente un destino amaro per Cipro, indipendente nel 1960 per la prima volta (pare quasi incredibile) dall'Età dèi Bronzo. Piero de Garzarolli :mar UIBÀNgj

Persone citate: Amin Gemayel, Andreas Papandreu, Denktash, Hugo Gobbi, Kyprianou, Piero De Garzarolli, Rauf Denktash, Spyros Kyprianou, Walid Jumblatt