D'Aubuisson: se eletto, piegherò i ribelli

Intervista con il più discusso uomo politico del Salvador e candidato alla Presidenza Intervista con il più discusso uomo politico del Salvador e candidato alla Presidenza D'Aubuisson: se eletto, piegherò i ribelli Le violazioni dei di DAL NOSTRO INVIATO i SAN SALVADOR — -A mio parere, l guerriglieri hanno lanciato la grossa offensiva il 3 settembre scorso, quattro giorni dopo il primo negoziato con il nostro governo a Bogoti in Colombia, ma come manoma politica, per dialogare da posizione di forza. Dovrebbero ridurre il ritmo a novembre: scarseggiano di munizioni, medicine, cibo; e infatti hanno ricominciato ad assaltare depositi, farmacie, banche e negozi. Probabilmente, in attesa di riorganizzarsi, camberanno strategia, ritornando al terrorismo urbano, che è più facile, fa più effetto su voi stranieri e rappresenta una migliore propaganda*. Parla l'ex maggiore Roberto D'Aubuisson, tamburellando nervosamente le dita sul tavolo. «Le forniture militari straniere alla guerriglia — di ce — sono diminuite, e le nostre forze armate hanno fatto notevoli progressi ai suol danni. Non arrivano più due o tre ' aerei al giorno da Cuba o dal Nicaragua, abbiamo scoperto i loro aeroporti clandestini; il corridoio honduregno di terra diritti umani sono «aberrazioni inevitabili in stato d'assedio» - Ma «il probl è chiuso, solo qualche peschereccio filtra attraverso il Golfo di Fonseca. Se fossimo meglio equipaggiati, potremmo mettere la guerriglia k.o. subito. Purtroppo ci vorrà del tempo, e il conflitto entrerà in una nuova e più cruenta fase tra qualche mese*. Siamo nella sede dell'Arena, l'Alleanza democratica nazionale, il partito di estre; ma destra di cui D'Aubuisson è segretario. Dal molteplici fronti della guerra civile del Salvador giungono notizie inquietanti: una decina di morti, nei principali nodi stradali del Paese, tutto in vista dell'arrivo di Kissinger, oggi. Per parlarci. 11 più discusso leader politico salvadoregno ha interrotto i suol lavori all'Assemblea Costituente, di cui è presidente. E' un uomo relativamente giovane, sul quaran fan ni, atletico, con lineamenti, dicono, che seducono le donne. Al suo partito si fa ri' salire la recrudescenza del l'attività terroristica degli squadroni della morte, ma D'Aubuisson lo smentisce, seccamente. D'Aubuisson discute con il tratto conciliante del candidato, alla presidenza, usa 11 linguaggio dell'assertore della democrazia, diametralmente opposto a quello di due anni fa. *La Chiesa ha ragione a denunciare le violazioni dei diritti dell'uomo nel nostro Paese — proclama senza battere ciglio in risposta a una domanda —. Ma distinguiamo: certe aberrazioni sono inevitabili in uno stato d'assedio come il nostro. Il problema di fondo non è la reazione, rimane la guerriglia*. Dopo cinque anni, nonostante le centinaia di milioni di dollari profusi dagli Stati Uniti, l'addestramento delle truppe speciali e la presenza di 55 consiglieri militari yankee, i guerriglieri sono tutt'altro che sconfitti. Nel giugno scorso, quando le forze armate nel Salvador attraversarono un periodo di crisi, i ribelli non riuscirono a impostare la' prevista campagna decisiva, Ma oggi vantano l'occupazione dell'intera provincia settentrionale di Chalatenango, hanno interrotto la carrettera panamerlcana a Est di San Vincente, a 100 chilometri dalla capitale, e assaltano e decimano la guardia civile. Al massimo sono 8-9 mila, con un apparato logistico di circa 30 mila civili, e tengono impegnati 25 mila soldati e 10 mila poliziotti. Roberto D'Aubuisson pensa d) avere la ricetta L'Abbé Pierre denuncia il carcere preventivo in Italia PARIGI — l'Abbé Pierre, fondatore delle Comunità Emmaus, ha nuovamente attaccato ieri, in una conferenza stampa, la >. vergogna* della carcerazione preventiva in Italia, sostenendo che la metà' delle persone In attesa di giudizio sono Innocenti. L'Abbé Pierre ha protestato soprattutto per il caso del professore Vanni Multnaris, da due anni In carcere per terrorismo senza mal essere stato interrogato. Mulinarls era fra gli animatori della scuola di lingue parigina Hyperion, diretta da una nipote dell'Abbé Pierre. ema non è la reazione, per neutralizzarli: «Se verrò eletto presidente — dichiara — l'offensiva finale la sferrerò lo*. Fedele alla sua nuova immagine, 11 leader delle destre precisa che la soluzione del conflitto •può essere solo politica, non militare*. Ma conta su altre armi dagli Stati Uniti e su un aumento della truppa di 5-10 mila uomini addestrati all'antiguerrlglia per uscire dall'impasse. Vuole anche aluti economici massicci, •perché l'agricoltura e l'industria si trovano in ginocchio*. Quali sono dunque le prospettive di un accordo tra governo e guerriglieri? A Francisco Quinones, presidente della Commissione di pace che conduce le trattative a Bogota con i ribelli, esse non sembrano molto confortanti. •L'ultimo incontro, il secondo, il 29 settembre scorso — ci spiega — si è concluso male. Noi abbiamo proposto la partecipazione delle sinistre alle elezioni, naturalmente se depongono le armi. Le hanno rifiutate. Ci hanno controproposto il loro ingresso immediato nel governo; il rinvio del rimane la guerrìglia» voto a una data imprecisata, dopo che saranno state realizzate condizioni che non posso rivelare, ma che sono di stampo comunista e pertanto inaccettabili*. Anche Quinones è un politico di destra — ha fondato il Partido popular salvadoreno, che all'Assemblea Costituente vota quasi sempre con l'Arena. Ma ha voluto nella commissione il vescovo Marco René Revelo, la massima autorità cattolica del Salvador, e persegue 11 dialogo con decisione. Dice di non sapere se e quando ci sarà 11 terzo round negoziale. «La guerriglia è divisa — afferma —, La direzione politica sembra volere l'accordo, quella militare no. A Bogota abbiamo discusso con 'quattro delegati, due dell'una e due dell'altra... Ma c'erano anche leader del braccio armato del pc e una guerrigltera dell'Esercito rivoluzionario popolare, il gruppo più vasto e agguerrito. Non si capiva se avessero ricevuto ordini da Mosca o dall'Avana, ci hanno dato l'Impressione di voler fare solo propaganda*. Ennio Cai-etto Contro gli «ab