C'è il petrolio made in Italy

C'è il petrolio mode in Italy Dalle montagne una sicura fonte d'energia: la legna C'è il petrolio mode in Italy ! Un convegno a Torino sulle aree montane del Paese e i combustibili del futuro TORINO — La crisi petrolifera ha imposto un ripensamento globale sul sistema di &j>prov,vlgioryuTiento energetico della modèrna struttura sociale «.produttiva. Ne sono scaturiti'un intenso impegno per 11 contenimento del consumi e, soprattutto, la ricerca di fonti alternative di energia (in Italia sta per entrare in gestione 11 fondo previsto dalla legge n. 308 del 1982 per il perseguimento di questi obiettivi). L'agricoltura sembra abbia le carte in regola, come potenzialità, per assumere un ruolo Importante quale fornitrice di preziose risorse anche attraverso l'utilizzazione del suoi prodotti e sottoprodotti. Si tratterebbe di un ritorno ad una funzione che pareva appartenere ad un passato ormai ' remoto: fino al secolo scorso l'agricoltura, assieme all'approvvigionamento alimentare, soddisfaceva anche 11 fabbisogno di combustibile, y-pa altari} hsr richiesta) enerr getlcà è cresciuta a dismisura e pertanto non è più pensabile che l'agricoltura possa essere in grado di provvedervi da sola; potrebbe però garantire un buon apporto, come assicurano 1 pareri di molti esperti e gli orientamenti di autorevoli organismi come la Cee, l'Ocse e la Fao. ' Le agroenergle hanno costituito il tema del Convegno nazionale sul problemi della montagna, svoltosi recentemente a Torino nell'ambito del Salone della montagna. Le aree montane sono particolarmente adatte alla pro- duzlone di energie innovative: al convegno sono stati messi In rilievo i buoni risul tati conseguiti da esperimenti condotti nel settori delle bloe nergle (biogas)r delle energie rinnovabili (microldraullca, eolica, radiazione solare) e della legna. Soprattutto su quest'ultima risorsa e sulle sue prospettive si è soffermata la discussione. Come ha sottolineato 11 dr. Vittorio Bonisconti della Fiat, negli Stati Uniti il 4,6% dell'energia (tanto quanto 11 nucleare) 6 fornito dalla legna. Il discorso sta progredendo anche in Europa. In Italia, In particolare — Paese ricco di territori per i quali l'utilizzazione economica fondamentale è legata alla produzione legnosa (6 milioni di metri cubi l'anno si ricavano da un patrimonio forestale di oltre 6 milioni di ettari) — soltanto nell'area del ceduo esistente una razionale gestione delle risorse potrebbe inizialmente consentire la riduzione dell'i,5% del fardello petrolifero nazionale, realizzando 11 riscaldamento di 700 mila case rurali (o ricorrendo ad altro Impiego equivalente). Il binomio legna-energla come ha sottolineato al convegno Ivan Grotto, assessore alla montagna della Provincia di Torino — potrebbe innescare quella svolta riorganizza ti va che la montagna attende dopo tanti interventi di restauro. In altre parole, questa prospettiva può proiettare 1 territori montani nel sistema produttivo nazionale, congiuntamente al loro sviluppo socio-economico nel segno del recupero di un tradizionale ruolo culturale. Va dunque maturando un diffuso consenso sull'attuabilità del progetto agroenerge tico. Brano Pusterla

Persone citate: Ivan Grotto, Pusterla

Luoghi citati: Europa, Italia, Stati Uniti, Torino