C'è un museo nascosto a La Mandria abbandonato prima di essere finito di Beppe Minello

C'è un museo nascosto a La Mandria abbandonato prima di essere finito Dopo un iniziale interessamento della Regione, ora non se ne parla più C'è un museo nascosto a La Mandria abbandonato prima di essere finito E' il «museo dell'agricoltura del Piemonte», un pezzo della nostra storia contadina • Macchinari per 45 milioni accatastati nel maneggio, altri oggetti in locali d'affitto e in scatoloni •Museo dell'agricoltura del Piemonte», ovvero come correre il pericolo di buttare un sacco di soldi dalla finestra. In verità, nell'iniziativa, di denaro pubblico se n'è già versato molto e con ottimi risultati, ma il disinteresse e la miopia di chi dovrebbe valorizzare un patrimonio di tutti rischia di umiliare se non vanificare un lavoro paziente e meticoloso iniziato sei anni fa. Il museo, nato per ricercare e conservare oggetti e documenti della tradizione agricola del Piemonte, ha beneficiato nel suol primi anni di vita dell'interessamento della Regione che, nel '79, si era impegnata a contribuire alla sua crescita con un finanziamento'annuo di 10 milioni, fino a il'81. Anche l'assessorato alla Cultura aveva destinato 45 milioni per l'acquisto di antichi macchinari agricoli. Inoltre, sempre la Regióne aveva commissionato un progetto per 11 restauro di una cascina abbandonata all'interno della Mandria t«La lobbia») che avrebbe dovuto ospitare il primo nucleo del museo. «Per il progetto, steso nell'81 dall'architetto Bartolo di Ivrea, furono pagati 47 milioni — spiega,' ancora oggi sbalordita, la professoressa Luciana Quagliottl Auxilla, 51 anni, presidente dell'Associazione museo dell'agricoltura del Piemonte e ordinarlo alla facoltà di Agraria —. Il documento, approvato nel novembre '81, prevedeva la realizzaelone di un'opera faraonica, esagerata per le esigerne del museo, che sarebbe costata 867mllloni». Insomma, un concreto interessamento della Regione che, dal '79, ha due suol rappresentanti tra 1 16 membri del consiglio direttivo del museo. E Invece, nell'81 non e stato rinnovato 11 finanziamento, della ristrutturazione della cascina non se n'è più parlato e qualsiasi tentativo del responsabili del museo per conoscere le intenzioni della Regione è rimbalzato contro un muro di gomma. «A gennaio abbiamo mandato una lettera agli assessori alla Pianificazione, alla Cultura e all'Agricoltura — dice mortificata la professoressa Quagliottl —, ma nessuno ci ha risposto tranne Novelli a cui l'avevamo spedita solo per conoscenza e che ha provveduto a farla pervenire all'ufficio competente». L'ultima beffa risale ad un mese fa. 'Alla Mandria, nel maneggio coperto, avevamo 35 macchinari agricoli esposti dal maggio '80 in occasione di un convegno sulla storia della meccanizzazione agricola. Non era una sistemazione ottimale, ma meglio di niente in attesa di una sede piU appropriata. Quando slamo arrivati abbiamo trovato i macchinari accatastati in un angolo perché il maneggio era stato riutilizzato per i cavalli. Nessuno ci aveva avvertito, nessuno si è degnato di darci una spiegazione. Quel macchinari erano stati acquistati con i 45 milioni stanziati dall'assessorato alla Cultura». Oggi; tuttofò'che,rimane, del musèo è stipato ih quattro locali affittati ih Una palazzina del ministero dell'Agricoltura in via Pianezza 115. CI sono un-migliaio di pezzi bellissimi, in parte restaurati dagli stessi soci, «Non sappiamo come comportarci —conclude la professoressa Quagliottl —. Un caseificio di Lombardore, ad esempio, ci ha offerto una serte di attrezzi che non ci sentiamo di accettare, perché non sapremmo dove metterli. Siamo veramente mortificati: la Regione spende un sacco di soldi per finanziare gruppi teatrali e mostre che durano qualche settimana, mentre si disinteressa di un museo che ha solo la pretesa di conservare una parte toniti importante della storia e della cultura piemontese. Inoltre, non ci siamo limitati in questi anni a raccogliere e catalogare semplici reperti, ma abbiamo organizzato convegni (tre: nel '78 sulla viticoltura e l'enologia; nell'80 sulla storia della meccanizzazione agricola e nell'82 sull'apicoltura subalpina, n.d.r.), partecipato a seminari, visitato analoghe iniziative in altre parti d'Italia dove, lo assicuro, hanno un trattamento e un rispetto ben diverso che qui in Piemonte». Beppe Minello La prof. Quagliotli c Walter Giuliano nel Museo dell'agricoltura che non si può visitare

Persone citate: Luciana Quagliottl Auxilla, Novelli, Walter Giuliano

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Lombardore, Piemonte